
"Chiediamo un richiamo agli organi di controllo: ai Servizi farmaceutici delle Asl competenti e ai Carabinieri Nas, per avviare ispezioni straordinarie presso le farmacie coinvolte, per accertare l'eventuale esercizio abusivo di professione sanitaria"
"La Regione Lazio, con comunicato stampa del 22 giugno, ha annunciato l'avvio di un protocollo sperimentale che consente alle farmacie di eseguire tele-Ecg, Holter cardiaco e pressorio rimborsati dal Servizio sanitario regionale, destinando a tal fine 1,4 milioni di euro per circa 45.000 esami. Chiediamo un richiamo agli organi di controllo: ai Servizi farmaceutici delle Asl competenti e ai Carabinieri Nas, per avviare ispezioni straordinarie presso le farmacie coinvolte, per accertare l'eventuale esercizio abusivo di professione sanitaria e il mancato rispetto dell'art. 8ter del D.Lgs 502/1992". Così in una nota la presidente dell'Uap, Unione nazionale ambulatori, poliambulatori, enti e ospedalità privata, Mariastella Giorlandino, e Valter Ruffini, presidente Anisap Lazio. "Invitiamo inoltre la Corte dei conti a verificare la legittimità dell'impiego dei fondi pubblici stanziati e l'Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm) a valutare le possibili distorsioni della concorrenza nel mercato delle prestazioni diagnostiche", aggiungono.
Uap e tutte le altre associazioni di categoria, comprese Anisap e Federlazio, invitano la Regione Lazio a "revocare il protocollo e il ministero della Salute a ristabilire il rispetto delle norme vigenti, a garanzia dell'equità concorrenziale e della sicurezza delle prestazioni sanitarie". Secondo le associazioni, "il perimetro legale per l'attività sanitaria privata è chiaro e inderogabile. L'erogazione di prestazioni diagnostiche da parte di soggetti privati richiede autorizzazione (art. 8-ter) e accreditamento (art. 8-quater) del D.Lgs. 502/1992, con requisiti strutturali, tecnologici, organizzativi e responsabilità clinica di specialisti; la 'farmacia dei servizi' non consente diagnosi strumentali - secondo Uap e Anisap - Il D.Lgs. 153/2009 e il Dm 16 dicembre 2010 limitano le farmacie a servizi di prima istanza (autoanalisi con dispositivi di autocontrollo) e a prestazioni di natura amministrativa (Cup, scelta-revoca del medico). Qualsiasi attività di refertazione o diagnosi specialistica resta esclusa".
"Il comunicato della Regione Lazio legittima attività non autorizzate - denunciano Uap e Anisap - Con la delibera del 22 giugno 2025 la Giunta regionale annuncia l'esecuzione in farmacia di Ecg, Holter cardiaco e pressorio rimborsati dal Ssr, senza che le farmacie siano autorizzate né accreditate come strutture sanitarie. Si tratta di prestazioni diagnostiche riservate per legge a centri dotati di requisiti clinici e responsabilità medica diretta".
"C'è un impiego illegittimo di fondi pubblici - rimarcano le associazioni - 1,4 milioni di euro provengono dal Fondo sanitario regionale (Fsr), ossia dal budget ordinario destinato alla specialistica ambulatoriale. Tali risorse vengono distolte dai tetti di spesa che remunerano i poliambulatori autorizzati e accreditati, sottraendo liquidità a prestazioni erogate nel rispetto della normativa. Il protocollo riconosce alle farmacie corrispettivi 'fuori nomenclatore' superiori alle tariffe nazionali, producendo un onere aggiuntivo per il Ssr e configurando un danno erariale ai sensi dell'art. 1 L. 20/1994".