
Ecco una selezione delle novità in libreria presentata questa settimana dall'AdnKronos
Ecco una selezione delle novità in libreria presentata questa settimana dall'AdnKronos.
E' in libreria da qualche giorno con Einaudi 'Donald. Storia molto più che leggendaria di un Golden Man' scritto da Stefano Massini. Si può narrare l’uomo più potente della terra come lo farebbe un cantastorie dei secoli passati, intrecciando la storia e la leggenda, la cronaca e il mito, l’orrore e la parodia? Nel raccontare la vita del suo ingombrantissimo, esagerato, predestinato protagonista, Stefano Massini parte dal principio: una famiglia di origini tedesche, un vialetto curato che attraversa un prato tagliato perfettamente, una casa immersa nella quiete idilliaca del Queens. Per stemperare la leggenda nell’umorismo e sabotare la mitologia con il sarcasmo, la parola incantatrice di Massini scende nei dettagli infinitesimali e li annoda alla traiettoria di un’esistenza affollata di personaggi: i genitori, il preside, l’autista, la Golden Wife. E poi l’avvocato, colui che di Donald annusa il potenziale e per primo ne percepisce il fluido, che gli insegna il disincanto e l’utilitarismo. Che lo spinge verso il successo, fino alla conquista di New York, fino alla torre piú alta di tutte che porta il suo nome.
Nel mondo, intanto, la storia continua a scorrere: i discorsi incendiari di Malcolm X, Lee Oswald che esce di casa armato di fucile, Elvis Presley e Frank Sinatra, Muhammad Ali che vola come una farfalla… Ma mentre accade tutto questo, i nostri occhi sono rivolti esclusivamente alle avventure di quel ragazzo con la pelle arrossata e i capelli biondi che velocemente diventa uomo, si fa chiamare 'Golden Boy', seduce le ragazze e non rispetta l’autorità degli altri. Accarezziamo l’erba dei campi da baseball dove gioca, lo vediamo indossare il primo vestito elegante e salire su una Cadillac, lo scortiamo lungo la sua scalata trionfale del mercato immobiliare… Finché vediamo prendere forma l’ultima grandiosa idea: la politica come exit strategy. Al disastro finanziario, all’inattualità, alla vecchiaia, forse alla morte. Stefano Massini ha scritto la chanson de geste di un personaggio opaco, inafferrabile, che fa della menzogna un’arte e del successo un’ossessione. Ecco a voi la storia dei dieci minuti cruciali e delle fatalità che hanno reso Donald J. Trump l’antieroe del secolo scorso e il grande terrore del millennio appena iniziato.
E' in libreria con Mondadori 'L'enigma Kaminski' di Paolo Roversi. Milano, ancora euforica per il successo dell’Expo, si prepara a brillare sotto le luci di Natale. L’8 dicembre, però, un’ombra scura cala sulla città: Giovanni Ferri, noto e stimato antiquario di Brera, viene ritrovato senza vita in Duomo, al termine della messa dell’Immacolata. Un infarto, a prima vista. Luca Botero, il commissario insofferente alla tecnologia e dotato dello spirito di osservazione del miglior Sherlock Holmes, è invece certo che sia stato ucciso.
Quando l’autopsia conferma i suoi sospetti, l’indagine si accende, perché in tanti potevano volerlo morto. L’attenzione dell’investigatore, però, viene calamitata altrove perché, nelle stesse ore, dal passato riemerge il suo più terribile incubo: Jacek Kaminski. Lo spietato criminale che anni prima l’aveva quasi ucciso adesso lo sfida a viso aperto. Botero sarà costretto a mettere in gioco la sua stessa vita e affrontare antichi fantasmi, accettando il rischio che gli enigmi del suo avversario siano solo l’ennesima trappola per farlo cadere. Torna, in una nuova e sorprendente indagine, l’ultima fortunatissima creatura letteraria di Paolo Roversi, il commissario che nella Milano supertecnologica indaga alla vecchia maniera.
Maurizio Landini, segretario del più importante sindacato italiano, la Cgil, si racconta per la prima volta a cuore aperto, aprendo l'armadio della memoria. Dagli anni Settanta ai giorni nostri, dall'infanzia e l'adolescenza a San Polo d'Enza, fino alle esperienze sindacali degli inizi a Reggio Emilia e Bologna, al salto nazionale in Fiom prima e in Cgil poi. Un racconto contenuto in 'Un'altra storia', l'autobiografia che Maurizio Landini pubblica con Piemme.
Tra ricordi, aneddoti e svolte professionali ed esistenziali si scorge la storia degli ultimi quarant'anni di questo Paese, con un focus su alcune grandi ferite sociali di ieri e di oggi che ancora sanguinano e che devono essere rimarginate. Non mancano le analisi sulle grandi questioni legate al mondo del lavoro e a quello delle grandi vertenze (come, ad esempio, Stellantis), il rapporto con i governi (Berlusconi, Prodi, Renzi, Conte, Draghi e Meloni), nella declinazione dell'idea-manifesto del "sindacato di strada", in cui democrazia e autonomia sono il grande orizzonte. Questa narrazione personale e intima, ricca di spunti e riflessioni, si tiene insieme a quelle che sono le battaglie storiche del segretario e della sua azione 'politica': la dignità del lavoro, affermata nel dopoguerra e nella seconda metà del Novecento e negata nell'ultimo ventennio a colpi di leggi sbagliate, che le iniziative referendarie propongono, infatti, di correggere e riformare profondamente. Un'altra storia è un libro che ci parla di diritti da difendere, battaglie ancora da fare e del futuro, ma soprattutto ci fa conoscere meglio uno dei protagonisti della Repubblica italiana che negli ultimi anni hanno fatto sentire di più la propria voce.
Arriva in libreria con Feltrinelli 'Di madre in figlia' di Concita De Gregorio. Ciò che ti isola ti salva, è la vita che ti mette in pericolo... Marilù abita in cima a un’isola: sotto c’è il villaggio, in mezzo il bosco e infine la radura con la sua casa, dove nemmeno i frequenti incendi estivi possono raggiungerla. È una donna che affascina ma un po’ spaventa, perché porta con sé il fatto di essere stata molto libera negli anni più liberi del secolo scorso, gli psichedelici Settanta. Fin troppo, pensa sua figlia Angela, che sente di averne ricevuto soltanto trascuratezza. Ora Angela si trova costretta a malincuore ad affidarle per tre mesi la figlia Adelaide – che si fa chiamare Adè –, adolescente tanto attiva in Rete quanto insicura nel mondo e nel proprio corpo.
In questa lunga estate nonna e nipote si ritrovano insieme dopo dieci anni, si conoscono e si riconoscono, mentre la madre irrompe con telefonate ansiose sul fisso di casa perché, come primo gesto, Marilù ha requisito il cellulare alla ragazza. Per Adè la vacanza non potrebbe cominciare peggio, invece a poco a poco diventa un’avventura. C’è un segreto di cui la nonna non vuole parlare, qualcosa che riguarda la sua storia familiare, la linea femminile che la precede – sua madre, farmacista in un paesino del Sud, e la madre di sua madre, una guaritrice che è finita a vivere in un convento. Un’antica colpa in questa storia senza colpevoli. Sul delicato confine fra amare, proteggere e lasciare andare, fra prendersi cura e avvelenare, le tre, di madre in figlia, provano a capirsi. Ciascuna ha agito con le migliori intenzioni, anche se a volte il rancore, il dolore, l’amore accecano. Concita De Gregorio intreccia tre generazioni, tre epoche della storia e tre stagioni della vita nelle voci di Marilù, Angela e Adè: subito così vere, così vulnerabili e vive da risuonare immediatamente intime.
"Una cosa aveva imparato, fin da bambina: a nascondere il dolore, a esporre la lotta". Annalisa Cuzzocrea in 'E non scappare mai' (Rizzoli) ha seguito le tracce di Miriam Mafai grazie a una scatola blu avuta in custodia dalla figlia Sara. Dentro lettere, diari, telegrammi, ricordi della madre. Il romanzo di una vita, come dice l’autrice, che indaga pagine intime e segrete, si confronta con le passioni politiche – e non so- lo – di Mafai, ripercorrendo i segni degli amori e delle ferite.
Un primo matrimonio mai raccontato, durato solo un anno, finito nel più tragico dei modi: con un biglietto e una pistola. L’incontro con Umberto Scalia, da cui nasceranno i figli, Luciano e Sara. Soprattutto, la lunga storia d’amore con il partigiano Nullo, il ragazzo rosso Gian Carlo Pajetta, famoso per le sue ire, e qui svelato in tutta la sua tenerezza. 'E non scappare mai' scrive Nullo a Miriam sul retro di una cartolina con cui la Rai lo invita ad assistere allo sbarco sulla Luna. Perché lei correva sempre. Mentre consegnava giornali clandestini durante la Resistenza; o quando reinventava la sua vita fuori dalla casa d’artisti di Mario Mafai e Antonietta Raphaël, e dentro la caserma del Partito comunista; quando sceglieva di lasciare il figlio in collegio nel giorno del suo compleanno per seguire il presidente francese in Algeria; quando abbandonava la politica per il giornalismo, e sovvertiva le regole maschili che avevano governato entrambi i campi fino ad allora, con un femminismo tanto rivendicato, quanto sostanziale. Annalisa Cuzzocrea ha incrociato Miriam nei primi anni del suo lavoro a 'Repubblica', ne ha conosciuto la durezza solo apparente, ascoltato la risata ironica e inconfondibile. Qui ricompone il colore e l’atmosfera di una storia che parte dal dopoguerra e arriva ai giorni nostri. 'Camminava sicura nella tempesta' dice di lei la figlia, era annoiata da tutto ciò che è fermo, paludoso, inerte. Miriam Mafai "fuggiva da tutto quello che temeva potesse fermarla, indurla alla rinuncia. Impedirle un’assoluta libertà".
Dopo il romanzo d’esordio 'Domani e per sempre', Ermal Meta torna in libreria con 'Le camelie invernali' pubblicato da La Nave di Teseo. Albania, 2025. Lara, una studentessa di giornalismo, italiana di genitori albanesi, arriva in Albania per intervistare un uomo che vive rinchiuso nella sua abitazione da trent’anni. Lei non sa cosa la aspetta, non sa che questo incontro cambierà la sua vita. Albania, 1995. Nel caos che travolge il Paese dopo la caduta del regime comunista, le vicende di due famiglie si intrecciano. Halil e sua moglie Rozafa vivono nel dolore per la scomparsa della loro bambina Nina, svanita nel nulla, e la loro unica consolazione è il figlio maggiore, Uksan.
Zek, un uomo violento, maltratta la moglie Odeta, che spesso trova protezione nel figlio Samir. Uksan e Samir sono coetanei, amici per la pelle, con la vita davanti, anche in una terra senza futuro. Un equivoco, una banale lite e Halil, padre di Uksan, picchia a morte Zek, padre di Samir. Il Kanun, un’antica legge albanese, esige la riparazione del delitto. Samir, ora, è obbligato dalla sua famiglia a preservarne l’onore, vendicare il sangue versato, uccidere il suo amico fraterno Uksan. L’amicizia tra i due ragazzi, il loro desiderio di libertà, sarà più forte della vendetta. E Lara, molti anni dopo, chi sta andando davvero a incontrare? Le camelie invernali è la storia di un conflitto viscerale tra due famiglie legate da segreti inconfessabili e da una tradizione oscura e ancestrale. Il potente ritorno di un narratore che ha stupito il mondo con il suo romanzo d’esordio, 'Domani e per sempre'.
Con Sellerio arriva in libreria 'Scrivere dal vero. Manuale di giornalismo narrativo' di Riccardo Staglianò. "Si può insegnare a scrivere? Il dibattito è antico, antichissimo, ossificato ormai. È iniziato con la scrittura creativa- afferma Staglianò - ovvero quella rivolta alle opere di finzione. In Nord America è stato definitivamente chiuso con una risposta affermativa. Anche in Italia le scuole abbondano e, a quanto pare, producono buoni fatturati, segno che senz’altro esiste un mercato ed evidentemente si ritiene che il prodotto abbia un valore. Ma se si può insegnare a sollecitare l’immaginazione a inventare personaggi e mondi interi, perché non si dovrebbe poter dare indicazioni su come amministrare lo stile sul terreno della non-fiction? Almeno bisognerebbe provarci. Invece non va così. Si dà il caso, infatti, che la scrittura sia l’unica materia che non insegnano nelle scuole italiane di giornalismo. E a me sembra un peccato non veniale, un torto da riparare".
I modi, le tecniche, i dispositivi per rendere narrativa una scrittura giornalistica, attraverso i testi dei grandi scrittori che hanno abbattuto le barriere tra letteratura e giornalismo. Questo libro non è un elenco di regole. Dietro gli itinerari indicati da Riccardo Staglianò tra le pagine di David Foster Wallace, Emmanuel Carrère, Joan Didion e altri, si rivelano le vie per disegnare i tratti di un personaggio, per rendere vivo un resoconto mettendo a fuoco i dettagli. E oltre ai brani dei maestri del giornalismo narrativo riportati nel libro, la stessa prosa vivace di Staglianò diventa un esempio di come coinvolgere il lettore, invogliandolo a ulteriori letture d’autore.
'Conoscere l'economia per scegliere meglio' di Elsa Fornero e Anna Lo Prete, in libreria con Laterza vuole essere un aiuto per affrontare in prospettiva economica le scelte con le quali tutti noi abbiamo a che fare: dallo studio al lavoro, dal risparmio all’indebitamento, dalla casa alla pensione. Ma è anche uno strumento per introdurre quegli elementi di economia e finanza pubblica che finiscono per incidere sulle nostre vite (beni e servizi pubblici, tassazione, debito) e che è importante conoscere per sentirsi cittadine e cittadini a pieno titolo.
La conoscenza dei meccanismi fondamentali dell’economia – oggi più che mai – è essenziale per orientarsi in un mondo sempre più complesso e per fare le scelte giuste, individuali e collettive. In questo libro, di assoluta chiarezza, due economiste da tempo impegnate nel diffondere i principi dell’educazione finanziaria ci aiutano a impadronirci di una materia che spesso risulta ostica e oscura. Che cosa devono sapere i giovani per orientarsi nel modo migliore nel mercato del lavoro? Come investire adeguatamente i propri risparmi in un mondo finanziario così incerto? Come costruirsi una discreta sicurezza finanziaria nell’età anziana? Perché disporre di competenze economiche è prezioso più che mai per le donne? Sulla base di quali criteri condivisi si contribuisce alle risorse collettive? Sono alcune delle domande a cui questo libro cerca di dare risposte, ritagliate sulle esigenze di persone diverse per età, condizione sociale, livello di istruzione.
Cinque donne di età diverse, ma tutte accomunate dalla necessità di una svolta nella loro vita: sono le protagoniste di 'Reykjavík, amore', il libro della scrittrice islandese Guðrún Eva Mínervudóttir pubblicato da Iperborea. Tra le casette colorate della capitale islandese, ormai prese d’assalto dai turisti, le sue piazze grandi e brulicanti di vita, i ghiacciai lontani e il mare che si nasconde e si mostra dietro ogni angolo, la vita quotidiana sembra rivelare le emozioni più nascoste e i desideri più latenti. C’è Guðríður, una giovane con alle spalle una famiglia disordinata ma piena d’amore. Hildigunnur, affascinata da Austin, missionario texano che incontra per strada. E poi Jóhanna, innamorata di Jónas ma attratta pericolosamente dallo zio della migliore amica; Sara, sopravvissuta alla violenza di due uomini, che finalmente trova conforto nelle braccia di una donna; Magga, rassegnata alla morte per una malattia terminale che inizia ad apprezzare il poco tempo che le resta.
È l’amore a collegare i loro cinque microromanzi: quello tra madre e figlia, tra amanti, sposi e amici, ma anche quello di una padrona per la sua gatta trovatella, di un’anziana per la città in cui ha vissuto tutta la vita, di un narcisista per la sua parlantina. E se la routine del lavoro e della vita famigliare riescono a reprimere il groviglio di emozioni delle protagoniste, basta poco perché il loro desiderio e bisogno d’amore trovino spazio, donando significato al loro mondo. Tra coincidenze e occasioni mancate, svolte e rimpianti, Guðrún Eva Mínervudóttir racconta la poesia dell’ordinario e la profondità che si nasconde dietro i gesti e le parole all’apparenza più semplici.
Sarà in libreria alla fine del mese con Solferino 'La donna dai mille destini' di Igiaba Scego. Nawal Al-Sa‘dawi, scrittrice, militante, psichiatra, insegnante, femminista egiziana, è una figura tra le più carismatiche del Novecento arabo-africano. Come si diventa una donna libera in un Egitto ancora in larga parte ostaggio del patriarcato, un luogo in cui una femmina che nasce in famiglia è una disgrazia? Nawal Al-Sa‘dawi attraversa i cambiamenti che segnano il suo Paese, tra un’infanzia rurale e un’adolescenza urbana, per poi diventare una Tabiba, una donna medico.
Questo le permette di vedere da vicino le difficoltà e le tragedie della condizione femminile nelle città e nelle disagiate aree rurali, a cominciare dalle mutilazioni genitali femminili – a cui lei stessa è stata sottoposta – per continuare con la povertà e la violenza. Il suo pensiero femminista si fa pratico, la lotta concreta, e la sua militanza diventa scomoda al punto da mettere in pericolo la sua vita. Ma dall’esilio temporaneo negli Stati Uniti, ospite della Duke University, fino ai suoi ultimi anni al Cairo, Nawal sarà sempre in prima linea.
Igiaba Scego, che ha sfiorato Al-Sa‘dawi 'in un corridoio pieno di parole, a Stoccolma', la racconta in queste pagine con l’urgenza di chi parla del presente. Perché oggi l’intreccio di patriarcato, capitalismo e colonialismo che determina l’oppressione femminile è più stretto e mortale che mai. E più che mai il suo esempio e i suoi scritti devono ispirare tutte e tutti noi, nella battaglia per il cambiamento indispensabile.