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Edilizia, Martinez (Sinloc): "Distretti energetici positivi fondamentali per pianificazione sostenibile"

Il vicedirettore generale di Sinloc, nel suo intervento al panel ‘Fonti energetiche e decarbonizzazione: nuove frontiere’ all’edizione 2025 di Rebuild

Andrea Martinez
Andrea Martinez
06 maggio 2025 | 20.10
LETTURA: 2 minuti

"I distretti energetici positivi sono fondamentali nel futuro della programmazione territoriale per garantire una pianificazione e attuazione di sistemi energetici sostenibili: sia da un punto di vista ambientale sia di equità sociale, sia di rendimento per gli investitori”. Lo afferma Andrea Martinez, vicedirettore generale di Sinloc, nel suo intervento al panel ‘Fonti energetiche e decarbonizzazione: nuove frontiere’ all’edizione 2025 di Rebuild, la due giorni in svolgimento al Centro Congressi Riva del Garda (TN) il 6 e 7 maggio e dedicata all’edilizia sostenibile e, più in generale, al futuro del comparto delle costruzioni, in cui le nuove tecnologie digitali saranno sempre più protagoniste. Tema centrale dell’undicesima edizione della kermesse, intitolata “Connect minds, enable innovation - Condividere le intelligenze per abilitare l'innovazione”, le connessioni tra persone, competenze e tecnologie a 360°.

“In assenza di una pianificazione c'è il grande rischio che le stesse tecnologie entrino in conflitto tra loro e che sia difficile per il territorio e per chi deve finanziare questi progetti e di conseguenza fare le scelte giuste. Quale può essere un approccio giusto? Quello di analizzare un territorio dal punto di vista del fabbisogno energetico, di incrociare questi fabbisogni con le opzioni tecnologiche esistenti allo stato attuale e con un occhio anche a quelle che potrebbero essere tecnologie sostitutive nel medio periodo. Senza dimenticare la governance da dare a questa programmazione -prosegue Martinez- e poi a chi realizzerà gli interventi: il pubblico, il privato, i cittadini, le imprese, le utility, i diversi stakeholder di un territorio. Per un periodo di tempo ancora importante saranno necessari dei contributi, non necessariamente a fondo perduto, ma degli strumenti finanziari immaginati per far fronte a un rischio di incertezza che rimarrà in questo mercato per alcuni anni, finché non si consolideranno in qualche modo le diverse posizioni”.

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