
A circa 2 mesi dall'avvio, gli impianti di tutta Italia si presentano con tante novità, l'arrivo di una funivia 3S e il numero chiuso a Madonna di Campiglio. L'aumento dei prezzi? Limitato al 2-2,5%
La nuova stagione sciistica si avvicina a passi rapidi, mancano solo due mesi al weekend dell'Immacolata, e gli operatori sono già al lavoro per presentarsi pronti all'appuntamento tanto atteso dagli amanti della neve e delle montagne. Svariate, anche quest'anno le novità in arrivo, Una su tutte, l'introduzione del numero chiuso sulle piste di Madonna di Campiglio tutte all'insegna della sostenibilità e della fruizione in sicurezza e nel confort. Un impegno ambizioso che riguarda gli impianti sciistici di tutta Italia e per il quale sono stati investiti 300 milioni di euro.
"Ci avviciniamo come di consueto fiduciosi e indaffarati per preparare la stagione -dice all'Adnkronos Valeria Ghezzi, presidente di Anef, l'associazione nazionale esercenti funiviari che rappresenta la maggioranza degli impianti funiviari in Italia-. C'è già chi, con il freddo che c'è stato in questi giorni, ha iniziato a fare i test degli impianti di innevamento, a Madonna del Campiglio, località dove da quest'anno sarà introdotto il numero chiuso sulle piste: "un modo che consentirà di avere non più di 14mila persone al giorno in pista, nei periodi di maggiore affluenza, come le vacanze di Natale e Capodanno, il Carnevale".
Diversi anche gli impianti completamente nuovi, o rinnovati, pronti ad aprire, in giro per l'Italia, ma la novità più grande di questa stagione è indubbiamente la funivia 3S in Val di Fassa, il primo impianto italiano di questa tipologia". Si tratta di una sorta di funivia con posti a sedere, particolarmente stabile al vento. Si compone di 18 cabine, ciascuna delle quali può trasportare una trentina di persone, per una portata oraria di 2100 persone. La funivia è quella del Col Rodella è sarà la prima in Italia, anche se ce ne sono altre in programma, che entreranno in servizio a Cervinia.
Imponenti gli investimenti messi in campo per la stagione 2025-2026: "Siamo intorno ai 300 milioni di euro, fondi messi a disposizione attraverso bandi del ministero del Turismo che hanno consentito di fare molti investimenti sull'Appennino, soprattutto sugli impianti di innevamento. E per noi, la garanzia della neve è fondamentale". Accedere ai finanziamenti "è stato un grandissimo incentivo allo sviluppo in tutta Italia -sottolinea ancora la presidente di Anef- perché investire serve a garantire il prodotto, specialmente quando gli interventi vengono fatti sulla neve". Questo "garantisce la possibilità di sciare" e "dal nostro punto di vista, significa garantire lavoro per i nostri collaboratori, i nostri operai, i maestri di sci, insomma per tutto il sistema".
Il quadro mostra ottimismo e aspettative: "Di problemi -rivela- ne abbiamo sempre, ma stiamo facendo un ottimo lavoro con i vari ministeri; con il ministero dello Sport, al quale ci siamo rivolti per ottenere alcuni chiarimenti sul 'decreto sport' e quindi sulla sicurezza delle piste, e con il quale stiamo organizzando una serie di incontri mettendo sul tavolo tutte le problematiche per poter arrivare a una legge che non dia adito a troppa soggettività nell'interpretazione; con il ministero del Turismo, con il quale c'è un rapporto pressoché quotidiano, così come con Ansisa e con il ministero dei Trasporti".
"Tante cose stanno cambiando -dice ancora Ghezzi- ma per fortuna ora veniamo coinvolti. Abbiamo degli ottimi interlocutori e anche dei canali di comunicazione efficaci". Del resto, confida, "io, nel tempo, ho sempre cercato canali di comunicazione con i governi e i ministeri che interessano il nostro settore, come i trasporti, il turismo, l'ambiente, lo sport; contatti ne abbiamo sempre avuti, con chi più, con chi meno, ma a questo giro c'è un rapporto davvero molto stretto e intenso. Poi, certo, non sempre il governo fa quello che vogliamo noi, ma questo sta anche nella natura delle cose".
Lato prezzi e possibili aumenti, "quest'anno l'inflazione è tornata a livelli assolutamente ragionevoli -ragiona Ghezzi- e dunque ci saranno ritocchi assolutamente ragionevoli, saranno attorno al 2-2,5%, a seconda della stazione. C'è però da dire che sfruttando la continua evoluzione della tecnologia, stiamo ampliando gli accordi con i vari operatori per l'utilizzo del bluetooth, di telefoni e smartwatch come skipass. Cosa che contribuirà a fluidificare gli accessi in pista, evitando le code chilometriche. Confermata, ma solo per il Dolomiti Super Ski, la soluzione 'prima acquisti, meno paghi' online, così come i prezzi variabili a seconda del periodo per Madonna di Campiglio: "Però è chiaro che se la scelta cade sul 28 dicembre, il prezzo non cambia".
Investimenti e interventi di innovazione, garantisce infine la presidente Ghezzi, sono tutti all'insegna della sostenibilità. Ma, rivela, non tutti sono diretti alle piste da sci: "A fine agosto è stata inaugurata la 'funivia delle mele', credo sia il primo esempio al mondo". Si tratta di un funivia utilizzata non per trasportare sciatori, ma casse di mele: "Serve per trasportare le mele nelle cantine ipogee, cioè sotterranee, che sostituiscono le celle frigorifere. Il che consente un notevole risparmio energetico, sia dalle cantine, che sono raffreddate naturalmente, che dalla funivia, che è alimentata ad energia idroelettrica, dunque rinnovabile, sia dai camion, che vengono tolti dalle strade". Basti pensare che la funivia evita 5000 viaggi all'anno sui mezzi pesanti, con un enorme abbattimento delle emissioni di Co2 e un consistente miglioramento della qualità dell'aria: "E' -conclude- l'ultima novità in ordine di tempo, inaugurata nell'agosto 2025 ed è un esempio incredibile di sostenibilità".