
Serve un cambio di paradigma: dalla contrapposizione alla cooperazione. Se si vuole dare vita ad un sistema di gioco pubblico che sia sostenibile, trasparente e che tuteli nel modo migliore la salute delle persone, è indispensabile che tutti gli attori in campo facciano squadra.
È questo il pensiero di fondo che ha spinto EGP FIPE, l’organizzazione di categoria degli esercenti attivi nei giochi regolamentati, facente parte di Confcommercio, a organizzare una serie di incontri in tutta Italia e coinvolgere attivamente istituzioni, imprese e realtà del Terzo Settore nell’elaborazione di una piattaforma di provvedimenti che possano migliorare e rendere sempre più sicuro e affidabile il settore dei giochi pubblici.
Confronto Aperto, il titolo scelto per questa iniziativa che ha debuttato oggi a Milano, presso la sede di Confcommercio, alla presenza di esponenti delle istituzioni regionali della Caritas, della Guardia di Finanza, e delle imprese del settore. L’occasione giusta per illustrare la base programmatica dalla quale partire: il Manifesto “Regole, Salute, Territori”, elaborato da EGP FIPE, che ha invitato tutti i presenti a condividerne le nuove linee di indirizzo.
“FIPE – spiega il presidente Emmanuele Cangianelli – propone innanzitutto la Certificazione degli esercizi legali che devono rispettare standard univoci di qualità, sicurezza, trasparenza e percorsi formativi dei dipendenti, per rafforzare la fiducia dei cittadini. Essi devono rappresentare un’offerta ben distribuita sul territorio per evitare, nello spirito della legislazione italiana impostata fin dal 1948, il proliferare delle attività illegali”.
“Parallelamente – aggiunge Cangianelli – occorre puntare sull’innovazione tecnologica, dall’adozione di terminali a controllo remoto sicuro, alla incentivazione all’uso, oltre al denaro contante, di sistemi di pagamento che possano migliorare la trasparenza del consumo, all’impiego dell’Intelligenza artificiale per garantire, nei punti a libero accesso, il controllo dell’età direttamente da parte dei device di gioco”.
Le regole uniformi per le imprese devono poi accompagnarsi, secondo EGP FIPE, a un’equa compartecipazione di Regioni e Comuni al gettito dei giochi, destinandolo a politiche socio sanitarie finalizzate a ridurre l’esclusione sociale, vera concausa di molte dipendenze tra le quali il gioco compulsivo. Dove non arriva la prevenzione primaria, infine, deve arrivare la mutualità: in questo le aziende aderenti a FIPE sono pronte a fare la loro parte insieme alle ASL e alle realtà del Terzo settore per intercettare i soggetti problematici e massimizzare informazione e controlli prima della generazione di dipendenze.
“Questo comparto ha un impatto economico-sociale molto forte. La Fipe rappresenta gli esercizi pubblici, tra cui le sale gioco che operano in concessione dello Stato e vendono prodotti di gioco autorizzati dalle autorità competenti. In questi anni abbiamo assistito alla crescente differenziazione dell’intrattenimento e della sua evoluzione”, ha dichiarato Lino Stoppani, presidente di Fipe-Confcommercio. Ovviamente, la frammentazione normativa nei territori più dettata da azioni emotive piuttosto che costruttive. Per questo motivo da anni sosteniamo in modo concreto la EGP che si batte per le sale gioco. Tutelare queste imprese è fondamentale per prevenire l’illegalità e il disturbo da gioco d’azzardo. La ludopatia esiste, ma eliminare il gioco non può essere la risposta ma deve esserci una proposta normativa corretta che si fondi sulla formazione degli operatori, di controlli più mirati ed efficaci di ADM e delle forze dell’ordine. Le istituzioni devono avere un approccio pragmatico e coerente che rafforzi i presidi legali e scoraggi l’illegalità. L’obiettivo comune è quello di traguardare un sistema di gioco sicuro, responsabile, tracciabile e sostenibile. Infine, ringrazio Emmanuelle Cangianelli per l’importante lavoro svolto fino ad ora e del suo impegno per questo settore”.
L’ultimo appello è ai legislatori, affinché, in fase di riordino, pongano fine alla stagione dello squilibrio fiscale e normativo che negli ultimi anni ha determinato un’impennata incontrollata di forme di gioco online, non sempre pienamente controllate, a scapito dell’offerta nei punti vendita.
“Se lavoriamo in squadra – conclude il presidente di EGP FIPE – possiamo davvero essere efficaci. Ma se continuiamo con le contrapposizioni, finiremo per lasciare praterie ai pirati del gioco, ben lieti di approfittare di una domanda che permane comunque diffusa”.
Gioco pubblico in Lombardia: i numeri
In occasione della prima tappa di Confronto Aperto, EGP FIPE ha diffuso anche le analisi del gioco legale in Lombardia che, come in altre realtà italiane, si sta spostando verso consumi online sempre più marcati e incontrollati.
– +10% la spesa complessiva per giochi legali in Lombardia tra il 2019 e il 2024, superando 3,8 miliardi di euro
– +434 milioni di euro (+164%) di spesa nel gioco online a fronte di -431 milioni di euro (-20%) di spesa su apparecchi da gioco fisici
– +7,6 miliardi di euro le giocate online; -2 miliardi quelle nei punti vendita fisici
– oltre 2.800 punti vendita con apparecchi da gioco chiusi in 5 anni, con circa 3.000 Punti Vendita Ricariche (PVR, a servizio del gioco online) stimati attivi in Lombardia a fine 2024
“Anche a livello regionale – spiega EGP FIPE – occorre valorizzare la formazione di tutti gli operatori dell’offerta, rendendola obbligatoria, certificata e fruibile anche in modalità digitale. La Lombardia sta valutando la propria legislazione ma è necessario fare di più. Occorre allinearsi al quadro concessorio nazionale per introdurre strumenti digitali di automisurazione, autoesclusione ed incentivare la tracciabilità dei pagamenti, senza continuare a penalizzare gli operatori autorizzati che garantiscono legalità e trasparenza”.