Vertice Nato, i leader: "Per difesa 5% Pil entro 2035. Russia minaccia a sicurezza"

La dichiarazione diffusa al termine del summit: "Impegno su articolo 5 Nato". Rutte: "Ora più forti e più letali". Meloni: "Alleanza compatta. Pil? Non distoglieremo neanche un euro da altre priorità del governo"

Nato, i leader dell'Alleanza a L'Aja
Nato, i leader dell'Alleanza a L'Aja
25 giugno 2025 | 14.56
LETTURA: 5 minuti

Gli alleati Nato si impegnano a portare la spesa annua nella difesa, e nella sicurezza, al 5% del Pil entro il 2035. "Uniti di fronte alle profonde minacce e sfide per la sicurezza - riporta la dichiarazione diffusa al termine del summit all'Aja - in particolare alla minaccia a lungo termine rappresentata dalla Russia per la sicurezza euroatlantica e alla persistente minaccia del terrorismo, gli Alleati si impegnano a investire il 5% del Pil all'anno in requisiti di difesa fondamentali, nonché in spese relative alla difesa e alla sicurezza, entro il 2035, per garantire i nostri obblighi individuali e collettivi, in conformità con l'articolo 3 del Trattato di Washington".

Gli investimenti "garantiranno la disponibilità di forze, capacità, risorse, infrastrutture, prontezza operativa e resilienza necessarie per la deterrenza e la difesa, in linea con i nostri tre compiti fondamentali: deterrenza e difesa, prevenzione e gestione delle crisi e sicurezza cooperativa".

Si specifica che il 5% è composto da un 3,5% nella difesa propriamente detta, "come definita dalla Nato", e da un 1,5% annuo destinato a " tra l'altro, proteggere le nostre infrastrutture critiche, difendere le nostre reti, garantire la nostra preparazione e resilienza civile, stimolare l'innovazione e rafforzare la nostra base industriale della difesa. La traiettoria e l'equilibrio della spesa nell'ambito di questo piano saranno rivisti nel 2029, alla luce del contesto strategico e degli obiettivi di capacità aggiornati".

Gli alleati della Nato riaffermano quindi "i loro impegni sovrani e duraturi a fornire supporto all’Ucraina, la cui sicurezza contribuisce alla nostra, e, a questo fine, includeranno contributi diretti alla difesa dell’Ucraina e alla sua industria della difesa nel calcolo della spesa per la difesa degli alleati", si legge nella dichiarazione, che parla anche di "minaccia a lungo termine posta dalla Russia alla sicurezza euro-atlantica".

I capi di Stato e di governo dell'Alleanza Atlantica si sono riuniti anche "per riaffermare il nostro impegno nei confronti della Nato, l'alleanza più forte della storia, e del legame transatlantico. Riaffermiamo il nostro ferreo impegno per la difesa collettiva, come sancito dall'articolo 5 del Trattato di Washington: un attacco a uno è un attacco a tutti". "Restiamo uniti e risoluti nella nostra determinazione a proteggere il nostro miliardo di cittadini, difendere l'alleanza e salvaguardare la nostra libertà e democrazia", aggiungono.

Il prossimo summit della Nato si terrà in Turchia nel 2026, quanto si legge ancora nella dichiarazione finale.

Rutte: "Ora più forti e più letali"

Con la dichiarazione dell'Aja, "gli alleati insieme hanno posto le fondamenta per una Nato più forte, più equa e più letale. La Nato ha concordato il piano di investimenti, che sosterrà un salto quantico nella nostra difesa collettiva", commenta il segretario generale della Nato Mark Rutte, al termine del summit.

Gli alleati, continua, "hanno concordato di spingere la nostra industria della difesa, cosa che non solo aumenterà la nostra sicurezza collettiva, ma creerà anche posti di lavoro. E abbiamo ribadito il nostro sostegno incrollabile per l'Ucraina".

Per Rutte, "tutto questo è cruciale: significa che, quali che siano le sfide che abbiamo davanti, che arrivino dalla Russia, dal terrorismo, dai cyberattacchi, dal sabotaggio o dalla concorrenza strategica, questa alleanza è e resterà in grado di difendere ogni centimetro quadrato di territorio alleato e di assicurare che un miliardo di persone vivano nella sicurezza e nella libertà".

Il piano di investimenti nella difesa della Nato porterà "grandi benefici economici, con il potenziale di creare, letteralmente, milioni di posti di lavoro aggiuntivi in tutta l'alleanza", dice ancora Rutte. "Le decisioni prese oggi - aggiunge - renderanno la Nato molto più forte e più equa. Siamo insieme, impegnati per l'articolo 5: nessuno dovrebbe dubitare della nostra capacità e della nostra determinazione, se la nostra sicurezza dovesse essere messa a rischio", conclude.

Meloni: "Alleanza compatta"

"Penso che il messaggio più importante che esce" dal vertice "sia la compattezza dell'alleanza e la volontà di quell'alleanza di rafforzarsi, che nel contesto nel quale ci troviamo è, ovviamente, un elemento molto importante", le parole della premier Giorgia Meloni a margine del vertice.

Quelli assunti oggi dal vertice Nato "sono impegni significativi, sono impegni sostenibili", si tratta di "spese necessarie per rafforzare la nostra difesa, la nostra sicurezza in un contesto che lo necessita, ma in una dimensione che ci consente di assumere questi impegni sapendo già che non distoglieremo neanche un euro dalle altre priorità del governo a difesa e a tutela degli italiani", ha detto ancora la premier.

Il vertice Nato "conferma il sostegno pieno all'Ucraina da parte di tutti gli alleati. Noi avremo anche una riunione col presidente Zelensky, e penso che anche questo sia un messaggio molto importante", ha sottolineato la premier dicendosi molto "contenta" per il risultato raggiunto.

E ancora: "Abbiamo portato al vertice alcune questioni che sono molto importanti per l'Italia: in particolare, l'attenzione sul fianco sud dell'alleanza, dove io ho cercato di spiegare ai colleghi anche quali sono le minacce. Vediamo una Russia che oggi si proietta sempre di più nel Mediterraneo, dopo aver perso la sua proiezione navale che era data dalla sua influenza in Siria. Ci sono molte minacce ibride e molti attori ostili che lavorano sul fianco sud dell'alleanza: è una delle questioni che ci stanno più a cuore".

Sui costi italiani per la difesa "ho sentito molti numeri dati in questi giorni, un po' dalla stampa, un po' dal Parlamento, che mi sembrano molto distanti dalla realtà... Noi abbiamo ovviamente fatto i nostri calcoli. Per il 2026 non riteniamo che ci serva utilizzare la 'escape clause' e poi, chiaramente, per gli anni a venire si valuterà sulla base della situazione economica", ha poi continuato in merito all'ipotesi di uno scostamento di bilancio per sostenere l'aumento delle spese militari.

"Chiaramente - ha poi osservato la presidente del Consiglio - una parte importante di queste risorse, se noi siamo bravi, viene utilizzata per rafforzare imprese italiane. Quando quella parte di risorse importanti viene utilizzata per rafforzare imprese italiane, questo crea una politica economica espansiva che produce risorse. Quindi è un circolo virtuoso, se lo sappiamo utilizzare bene".

Leggi anche
Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL

threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram

ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza