
Gli attivisti denunciano la seconda aggressione alle barche dirette a Gaza per rompere il blocco di Israele e consegnare aiuti umanitari alla popolazione: "Attaccati da un drone che ha fatto cadere un dispositivo che ha dato fuoco al ponte"
La Global Sumud Flotilla, la flotta di navi civili internazionali dirette da tutto il Mediterraneo a Gaza per portare aiuti umanitari ai civili e rompere il blocco di Israele, fa sapere attraverso i suoi canali social che "il 9 settembre è stata colpita da un drone un'altra nave mentre si trovava in acque tunisine". La nave in questione si chiama "Alma e batte bandiera britannica".
"Le prove video - si legge in un post su Instagram - suggeriscono che un drone, senza luce quindi non poteva essere visto, ha fatto cadere un dispositivo che ha dato fuoco al ponte dell'Alma".
"Le fiamme - riferiscono gli attivisti - sono state estinte velocemente e nessun membro dell'equipaggio è rimasto ferito". Nonostante gli attacchi la missione "proseguirà con determinazione".
Ieri a essere colpita "da un drone israeliano" era stata la Family boat con a bordo anche Greta Thunberg. Nonostante le smentite del governo tunisino oggi gli attivisti confermano le accuse affermando in un post su Instagram che "i membri dell'equipaggio hanno recuperato un dispositivo elettronico carbonizzato dal ponte. Mentre un'indagine completa è in corso, la presenza di tale dispositivo fornisce ulteriori indicazioni che la barca è stata deliberatamente presa di mira".
Il ministero degli Interni tunisino ha definito "aggressione premeditata" l'attacco di ieri. Il ministero ha aggiunto di aver avviato un'indagine per "fare piena luce" sui fatti, dopo che gli attivisti della Global Sumud Flotilla hanno segnalato due attacchi con droni nel giro di 24 ore.
"Una bella coincidenza che due barche della stessa flotta abbiano avuto episodi bizzarri, ma sarà il governo tunisino a fare le indagini", dice all'Adnkronos Maria Elena Delia, portavoce della delegazione italiana della Global Sumud Flotilla.
Intanto la flotta italiana domani, giovedì 11 settembre, partirà da Siracusa. "La partenza è prevista verso le 14 o le 15. Al momento è ufficiale, le barche sono pronte quindi speriamo non ci siano intoppi". La flotta, "composta da circa una ventina di barche ", farà "rotta direttamente verso Gaza, senza scali intermedi", spiega.
E rispetto agli attacchi Delia dichiara che gli attivisti italiani si sentono "concentrati e tranquilli con le nostre coscienze. Siamo solo civili che vogliono aprire un corridoio umanitario e navigheremo in acque internazionali, non dovremmo essere in pericolo, speriamo che il governo protegga i suoi cittadini".