Israele-Iran, Putin: "Netanyahu non può uccidere Khamenei"

"Non voglio neanche discutere della possibilità che Israele uccida" la Guida suprema iraniana, l'ayatollah Ali Khamenei, nella guerra in corso da quasi una settimana. Il presidente russo Vladimir Putin si esprime così - nell'incontro con le agenzia di stampa straniere - commentando le dichiarazioni di Benjamin Netanyahu, secondo cui l'eliminazione di Khamanei porterebbe a una conclusione del conflitto.

Il nome di Khamenei, negli ultimi giorni, è stato citato anche da Donald Trump. Il presidente degli Stati Uniti nella giornata di martedì ha dichiarato che la posizione dell'ayatollah è nota: "Ma non lo uccidiamo, per ora". Nelle ultime 24 ore, dopo il no di Teheran alla "resa incondizionata", il presidente americano ha augurato "buona fortuna" alla Guida Suprema iraniana.

In questo quadro, Putin continua a proporsi come mediatore. L'iniziativa di Mosca è stata bocciata senza appello dal recente G7 e lo stesso Trump, che pure vanta rapporti 'unici' con Putin, ha giudicato l'ipotesi non praticabile: "Gli ho detto 'Vladimir, prima dobbiamo mediare con la Russia...".

I rapporti tra Russia e Iran non hanno portato Mosca a fornire assistenza militare a Teheran: "I nostri amici iraniani non ci chiedono questo", dice. I recenti accordi tra i due paesi, afferma Putin, non prevedono obblighi reciproci in termini di difesa. "Abbiamo proposto progetti per la realizzazione di sistemi di difesa aerea, ma non abbiamo riscontrato interesse", si limita a dire.

Il leader del Cremlino ritiene che sia possibile trovare una "soluzione" che vada bene sia a Israele che all'Iran, mentre sostiene che i raid ordinati da Netanyahu stiano "consolidando" il sostegno del popolo alla leadership. "È una questione delicata, e naturalmente dobbiamo essere molto cauti, ma a mio parere, nel complesso, è possibile trovare una soluzione", dice Putin. "Attualmente, possiamo vedere che in Iran la società si sta consolidando attorno ai leader politici del Paese", aggiunge.