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Visti agli studenti stranieri, Trump sospende i colloqui e valuta controllo profili social

A rivelarlo è 'Politico'. La misura si inserisce in un contesto più ampio di stretta sull’immigrazione. Ordine di Rubio ai consolati: "Stop fino a ulteriori indicazioni"

Donald Trump - Ipa
Donald Trump - Ipa
27 maggio 2025 | 20.44
LETTURA: 2 minuti

L'amministrazione Trump sta prendendo in considerazione l'imposizione - a tutti gli studenti stranieri che intendono seguire corsi negli Stati Uniti - di un controllo obbligatorio dei social media. Lo ha rivelato 'Politico', che ha preso visione di una comunicazione riservata del Dipartimento di Stato firmata dal segretario Marco Rubio. In preparazione a questa misura, le ambasciate e i consolati americani sono stati istruiti a sospendere temporaneamente la programmazione di nuovi colloqui per i visti studenteschi.

L'ordine di Rubio ai consolati

A confermare le anticipazioni di Politico un documento visionato dall'Afp in cui il segretario di Stato americano Marco Rubio ha ordinato la sospensione dell'elaborazione dei visti e chiede alle ambasciate e ai consolati di non autorizzare "appuntamenti per nuovi visti per studenti o scambi scolastici finché non saranno fornite ulteriori indicazioni".

Cosa succede ora

Il piano potrebbe rallentare drasticamente le procedure per il rilascio dei visti, con conseguenze significative per le università statunitensi che dipendono dagli studenti internazionali anche sul piano economico. La direttiva fa riferimento a ordini esecutivi che mirano a combattere il terrorismo e l’antisemitismo, ma non specifica quali contenuti sui social verranno considerati problematici. In passato, il controllo dei profili era stato limitato a studenti di ritorno, soprattutto coinvolti in proteste contro le azioni israeliane a Gaza.

Secondo 'Politico', molti funzionari del Dipartimento di Stato hanno espresso frustrazione per la vaghezza delle precedenti linee guida, lasciando incertezza su quali espressioni online possano attivare controlli più approfonditi, ad esempio la pubblicazione di una bandiera palestinese su X. La misura si inserisce in un contesto più ampio di stretta sull’immigrazione e critiche dell’amministrazione verso atenei considerati troppo indulgenti nei confronti di presunti episodi di antisemitismo.

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