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Ex Ilva, incontro governo-sindacati: tavolo sospeso e aggiornato a lunedì

I sindacati: "Il governo non ha dato risposte". Lavoratori in sciopero bloccano statale a Taranto

Ex Ilva (Fotogramma/Ipa) - FOTOGRAMMA
Ex Ilva (Fotogramma/Ipa) - FOTOGRAMMA
21 maggio 2025 | 15.25
LETTURA: 3 minuti

Si è concluso a Palazzo Chigi, dopo oltre due ore, il tavolo di confronto tra il governo e i sindacati metalmeccanici per fare il punto sull'ex Ilva di Taranto. La riunione è stata presieduta dal sottosegretario Alfredo Mantovano. Il tavolo è stato sospeso e "sarà nuovamente riunito lunedì al ministero del Lavoro", ha annunciato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, nel corso del question time alla Camera. I sindacati sono stati quindi convocati il 26 maggio alle ore 18.30, quanto si apprende da fonti sindacali. A ricevere la convocazione, Fim Cisl, Fiom Cgil, Uilm Uil, Ugl Metalmecanici e Usb.

"Il governo intende perseguire tutte le strade possibili per garantire la ripresa produttiva del sito siderurgico" dell'ex Ilva "in un percorso di piena decarbonizzazione attraverso tre forni elettrici", ha detto Urso.

Cosa dicono i sindacati

“Siamo a un passo da una situazione molto più complessa: dobbiamo evitare che diventi irreparabile, per questo siamo venuti a Palazzo Chigi e per questo abbiamo sospeso l’incontro”, ha detto il leader della Fiom, Michele De Palma, al termine del tavolo. “Alle questioni che abbiamo posto sulla continuità industriale, occupazionale e degli obiettivi che riguardano il futuro e il presente dell’azienda e dei lavoratori, il governo non ha dato risposte necessarie. Ci riconfronteremo la prossima settimana”, ha spiegato De Palma.

“Oggi non abbiamo avuto risposte quindi valuteremo quando ci convocheranno lunedì se dare una risposta in termini di lotta o se riusciamo a trovare una quadratura del cerchio”, ha dichiarato il leader della Fim, Ferdinando Uliano, rispondendo a chi gli chiedeva se i sindacati valutano altre iniziative di lotta dopo lo sciopero unitario di 4 ore proclamato oggi in tutti i siti di Acciaierie d’Italia.

"L’incontro non è andato bene, era necessario continuare ma non c’erano le condizioni", ha detto il leader della Uilm, Rocco Palombella, al termine del tavolo a Palazzo Chigi. “Noi abbiamo chiesto delle garanzie per i lavoratori e di prospettiva, di ripristinare una condizione di normalità negli stabilimenti. Queste tematiche, al momento, non hanno avuto risposte. E quindi abbiamo ritenuto, insieme alla presidenza del Consiglio e ai ministri, di aggiornare il tavolo", ha spiegato il segretario generale delle tute blu di via Lucullo.

Sindacati scettici su trattativa con Baku

La trattativa con la cordata azera guidata da Baku Steel per la compravendita dei siti ex Ilva, per i sindacati, è in salita. Lo hanno spiegato i leader di Fim, Fiom e Uilm, usciti dal tavolo convocato a Palazzo Chigi. “Loro hanno detto che è ancora in corso, ma noi abbiamo buoni motivi per considerarla una trattativa in salita e che dipende da tanti fattori, che non si possono risolvere in pochissimo tempo”, ha commentato il segretario Uilm Palombella, sottolineando che “questa situazione di incertezza alimenta i dubbi e le preoccupazioni”.

Dall’incontro non è emerso nessun sostanziale elemento di novità e i tempi sono strettissimi. “Era stato dichiarato che si sarebbe chiusa a giugno ma è del tutto evidente che i tempi non saranno quelli”, ha osservato De Palma, numero uno della Fiom.

Il negoziato “non è in fase di approfondimento” perché “mancano le condizioni dell'Autorizzazione integrata ambientale (Aia), le informazioni rispetto a tutto il tema della rigassificazione e del costo dell'energia, precondizione per entrare dentro il negoziato”, ha chiarito a sua volta il leader della Fim Uliano, che ha messo l’accento sull’importanza dell’aspetto finanziario: “Il tema non è arrivare a Baku, il tema è che non ci arriviamo a Baku se non c'è l'elemento finanziario che vada oltre giugno e ci traghetti almeno a dicembre".

Lavoratori in sciopero bloccano statale a Taranto

Operai dell’ex Ilva in sciopero oggi hanno bloccato la statale di Taranto. “Siamo stanchi, vogliamo lavorare”, il grido dei lavoratori.

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