
La responsabile area Acd all'apertura del congresso degli anestesisti, 'nuovo codice della strada condiziona terapia'
"Ci saranno sicuramente relazioni che riguardano il tema degli oppioidi, molto controverso in quest'ultimo periodo sull'onda lunga di quello che è successo negli Stati Uniti dell'addiction, quindi delle tossicodipendenze e delle morti da Fentanyl che non hanno nulla a che vedere con la terapia del dolore. L'attenzione mediatica ha infatti confuso le idee, contribuendo a creare una sfiducia nei confronti dei pazienti che invece usano questi farmaci in maniera appropriata e senza rischi. Il tema dell'utilizzo del Fentanyl verrà affrontato sia da un punto di vista tossicologico sia da un punto di vista normativo e istituzionale. Altro tema molto scottante è il nuovo codice della strada che non prevede l'utilizzo terapeutico dei farmaci: chi è sotto l'effetto dell'oppiaceo, anche se non ha effetti psico-cognitivi, può avere delle ripercussioni di tipo legale. La nuova regolamentazione ha condizionato anche le prescrizioni e il buon uso dei farmaci e la terapia del dolore in generale". Lo afferma Silvia Natoli, responsabile Area culturale dolore e cure palliative (Acd) Siaarti, Società italiana di anestesia, analgesia, rianimazione e terapia intensiva, all'apertura del XXIV Congresso Siaarti-Acd 2025 in corso a Bari.
La 3 giorni di lavori propone un programma che va "dal dolore acuto al dolore cronico, passando per il dolore oncologico - illustra Natoli - senza dimenticare le tecniche interventistiche. Spazio anche ai percorsi di terapia del dolore, nuova sezione Siaarti. E' importante che si capisca - sottolinea - quali siano le necessità del territorio e i percorsi istituzionali che bisogna fare affinché il dolore venga recepito come patologia da trattare e vengano stanziati dei fondi anche per prendere in carico la cronicità del dolore". Tra i temi, inoltre, le tecniche interventistiche all'avanguardia, la medicina rigenerativa e digitale, ma anche la riflessione etica e sociale, come la medicina di genere, l'equità delle cure e "l'efficacia terapeutica anche di tecniche non farmacologiche".