Sanità, cardiologo Colivicchi: "Ai migliora prestazioni sanitarie in tutti i contesti"

'intelligenza artificiale non è una minaccia perché non può sostituire prestazione medica'
'intelligenza artificiale non è una minaccia perché non può sostituire prestazione medica'
Alla Ai Week presentata anche l'assistente digitale Clara, 'una vera rivoluzione'
All'Ai week, 'possiamo ottimizzare sia dal punto di vista clinico che organizzativo il perioperatorio'
La presidente dei radiologi e consigliera Fism, 'serve adeguamento tecnologico, culturale e organizzativo'
Sanità digitale e l’intelligenza artificiale (Ai) per migliorare il patient journey, il percorso clinico, e renderlo a misura del paziente, dalla prevenzione alla diagnosi e cura. Sono i temi principali al centro dell’incontro organizzato Fism, la Federazione società medico scientifiche italiane, che riunisce oltre 200 società e 190 mila professionisti, alla ‘Ai week 2025’, il più grande evento europeo dedicato all’Intelligenza Artificia
“Stiamo lavorando affinché, tramite il fascicolo sanitario elettronico, così come l'ecosistema dei dati, si possa produrre una innumerevole quantità” di informazioni su cui “l'intelligenza artificiale (Ai) potrà fare tutte le elaborazioni per una migliore cura, una migliore prevenzione e una più adeguata diagnosi per il paziente. Entro marzo 2026, grazie alla piena operatività del fascicolo, i dati saranno interoperabili per tutta Italia per la cura, la prevenzione, ma anche per la programmazione...
“L’intelligenza artificiale in oftalmologia ha un ruolo sempre più centrale, soprattutto in un momento in cui affrontiamo gravi criticità: liste d’attesa lunghissime, con fino a 2 anni per un intervento di cataratta e un anno per una visita nel pubblico. L’Ai non sostituisce il clinico, ma lo aiuta a focalizzarsi sulle decisioni cruciali”. Così Matteo Piovella, presidente Società oftalmologica italiana (Soi) e tesoriere Fism, Federazione società medico scientifiche italiane, all’Adnkronos Salute,...
“La digitalizzazione ha cambiato radicalmente il modo in cui affrontiamo il percorso di cura (patient journey): dalla prevenzione, alla diagnosi, alla terapia. Questo cambiamento, però, richiede un adeguamento tecnologico, culturale e organizzativo. Stiamo passando da un approccio centrato sulla patologia a uno centrato sul paziente, grazie a strumenti digitali e sistemi di intelligenza artificiale che ci permettono di essere più continui, oggettivi e personalizzati. È una vera rivoluzione, che c...
“L’intelligenza artificiale (Ai) ha avuto un ingresso più tardivo nel campo dell’ecografia. Tuttavia, stiamo assistendo a un’evoluzione anche in questo settore. L’Ai oggi può intervenire su più fronti: nell’identificazione automatica di lesioni; nella delimitazione dei margini delle lesioni stesse e nel miglioramento della qualità dell’immagine. L’intelligenza artificiale dovrà essere un supporto fondamentale, capace di ridurre i tempi di diagnosi, aumentare la sicurezza e offrire un aiuto nei mo...
“Gli strumenti digitali e l’intelligenza artificiale non sono più tecnologie del futuro: fanno parte della nostra pratica quotidiana. Oggi disponiamo di strumenti che dobbiamo saper governare per offrire ai nostri pazienti soluzioni concrete e sostenibili. In questo contesto, le aziende sanitarie devono affrontare una doppia sfida: garantire innovazione e prossimità, rendendo al tempo stesso sostenibile lo sforzo organizzativo quotidiano”. Così il presidente della Federazione italiana aziende san...
“L'intelligenza artificiale non potrà mai sostituire il 'tocco umano' del medico. Il suo è un ruolo di supporto nel percorso di cura. Grazie all’intelligenza artificiale, i clinici avranno più tempo a disposizione per trasmettere sensibilità e vicinanza al paziente che vede nel medico colui che dovrà aiutarlo”. Così Loreto Gesualdo, presidente di Fism, la Federazione società medico scientifiche italiane, in occasione della fiera europea ‘Ai Week 2025’, la manifestazione dedicata all’intelligenza ...
“All'interno del patient journey”, quindi del percorso del paziente “in anestesia e rianimazione sono moltissime le applicazioni dell’intelligenza artificiale. Un esempio molto importante è la stratificazione del rischio di ogni singolo paziente: passiamo infatti da avere un rischio generico di una complicanza a definire dei rischi personalizzati per ogni singolo paziente”. Lo ha detto Elena Bignami, presidente Società italiana di anestesia, analgesia, rianimazione e terapia intensiva, rappresen...
“I software di intelligenza artificiale ci potranno aiutare moltissimo nel patient journey”, cioè nel percorso del paziente. “Le Ai interverranno tantissimo sui tempi della visita, supporteranno l’interazione tra le competenze degli specialisti e, soprattutto, aiuteranno ad evitare le interazioni fra farmaci di cui spesso non siamo consapevoli. Questa è la vera innovazione”. Lo ha detto Annamaria Colao, consigliera Fism, Federazione società medico scientifiche italiane, e professore di endocrino...