Pietro Lepore all'Adnkronos: "Ho deciso di fare una galleria fotografica nel mio locale per rendere omaggio al grande Rino Barillari e alla città della Dolce Vita, era un atto dovuto'
"Un atto dovuto alla città e a Rino Barillari. Un riconoscimento giusto e sacrosanto per ricordare che la Dolce Vita è stato un periodo bellissimo per Roma, e per simboleggiare come la gente in quel periodo fosse allegra e felice. Le immagini rappresentano e celebrano la Via Veneto, una via di cui, ahimè, si parla molto poco". A parlare con l'Adnkronos è Pietro Lepore, il titolare del leggendario Harry's Bar di Via Veneto, locale che ha visto passare l'Olimpo dei divi planetari, italiani e hollywoodiani, ed è diventato icona della Dolce Vita. Da qualche tempo, il bar accoglie gli ospiti con una preziosa selezione di foto simbolo firmate dal re dei paparazzi Rino Barillari, che ritraggono alcuni dei volti più emblematici degli anni d'oro del cinema, da Frank Sinatra a Marcello Mastroianni, da Monica Vitti a Jane Mainsfeld, solo per citarne alcuni.
"Ho deciso di fare una galleria fotografica di foto d’epoca in bianco e nero, come è nello stile del periodo -spiega nel dettaglio Lepore- Ci sono scatti veramente indimenticabili, con tutti i personaggi più famosi, da Fellini a Mastroianni a Sophia Loren". I turisti "sono impazziti", confida il titolare dell'Harry's Bar, segno che l'idea è accolta con entusiasmo. "Si fermano, guardano, osservano, domandano. È un’esperienza nuova, e vedo che piace molto". Forse, ipotizza Lepore, perché le foto evocano un periodo di felicità che oggi sembra lontano. "Una cosa che oggi ci rende triste è il telefonino -dice- Vedi la gente a tavola che nemmeno parla più. Io vedo tanta gente ogni giorno, non chiacchierano più con la compagna, il fidanzato, il marito, i gli amici. Sono tristi, tetri". E regala un aneddoto eloquente: "L'altra sera c'era una tavolata di otto ragazzi seduti fuori: sono stati tutto il tempo senza dirsi una parola l’uno con l’altro. Addirittura mi sono accorto che si mandavano i messaggi da una parte all'altra del tavolo".
Pietro Lepore ne ha viste tante, non è uno che si dà per vinto: "Io ho avuto questa piccola idea, basta essere un po' creativi e le cose si fanno...è un modo per ricominciare a valorizzare una via troppo spesso trascurata". E fa un appello: "Voglio dire ai nostri politici e a chi ci governa: io spesso sono in imbarazzo quando la gente viene a via Veneto, in imbarazzo per Roma, la mia città. I turisti, anche italiani, non poche volte entrano e chiedono 'ma dove sta via Veneto'? Non è celebrata, e non c’è neanche un riconoscimento, qualcosa che renda evidente al turista che sta passando in una via iconica e famosa in tutto il mondo. Manca un simbolo, che si tratti di Fellini o Mastroianni. Io ho cominciato, ora tocca a loro".