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Giulia Cecchettin, Filippo Turetta sorvegliato a vista in carcere: rischia nuove accuse

Coltelli, nastro adesivo, ricerche online potrebbero portare alla premeditazione. Il 22enne domani in Italia, andrà nel penitenziario di Montorio di Verona : interrogatorio non prima di lunedì

Giulia Cecchettin e Filippo Turetta
Giulia Cecchettin e Filippo Turetta
24 novembre 2023 | 10.35
LETTURA: 4 minuti

Rischia nuove accuse Filippo Turetta. Il giovane, accusato dell’omicidio volontario dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin, domani rientrerà in Italia e andrà nel carcere di Venezia. Arriverà nella città lagunare, come apprende l'Adnkronos, nella tarda mattinata di domani a bordo di un Falcon 900 dell'Aeronautica Militare, lo stesso che sette anni fa riportò in Italia il fuciliere di Marina Salvatore Girone.

Il pm veneto Andrea Petroni potrebbe contestargli, oltre l’omicidio e il sequestro di persona, anche l’occultamento di cadavere per aver caricato in auto la studentessa, aver percorso oltre 100 chilometri e quindi essersi sbarazzato del cadavere gettandola in un dirupo vicino al lago di Barcis.

Sul fronte dell’omicidio, invece, sembra destinato ad aumentare il numero delle aggravanti. Sarà l’autopsia - in calendario l’1 dicembre prossimo - a stabilire se la ventina di coltellate inflitte alla ragazza possano far scattare la crudeltà (non è il numero a determinare l’aggravante, ndr), mentre bisognerà mettere in fila gli altri elementi fin qui raccolti dai carabinieri per capire se può essere contestata la premeditazione. Bisognerà capire se Filippo Turetta si è portato da casa i due coltelli sequestrati, se l’acquisto online del nastro adesivo (fatto un paio di giorni prima dell’omicidio) avesse la finalità di coprire la bocca e impedire a Giulia di urlare, se abbia fatto ricerche internet per studiare il percorso di fuga (e consigli su come sopravvivere) di più di mille chilometri fino in Germania dove è stato arrestato.

Filippo Turetta domani in Italia: sarà sorvegliato a vista

Il 21enne è destinato al carcere Montorio di Verona "dotato del reparto protetti", celle isolate, in cui la persona ristretta dietro le sbarre non ha contatti con nessuno degli altri detenuti. Una scelta che l'amministrazione penitenziaria prende in caso di reati gravi oppure nel caso in cui l'arrestato è protagonista di un caso mediatico. La prima destinazione era il carcere di Venezia, a pochi passi dalla procura che indaga sull'omicidio della studentessa, poi anche per ragioni di ordine pubblico è diventata Verona, dove Filippo Turetta sarà in isolamento e sorvegliato a vista, come da prassi, "per vigilare su possibili rischi autolesivi". Lo studente, che compirà 22 anni a dicembre, sarà visitato dal medico, poi dallo psicologo (potrebbe essere valutata la visita anche da parte di uno psichiatra) per valutare il "rischio suicidario".

Dato il clamore mediatico e anche il reato di cui è accusato, per il giovane sembra prospettarsi, oltre all’isolamento “anche una sorveglianza a vista 24 ore su 24 ore”. Dopo l’interrogatorio del pm, anche su richiesta della difesa, il giudice potrebbe predisporre altre misure a garanzia dell’arrestato.

L'interrogatorio

Con la notifica verrà decisa anche la data dell’interrogatorio di garanzia che dovrà essere fatto entro cinque giorni (a partire da domani) dal gip di Venezia Benedetta Vitolo. Interrogatorio che sarà “non prima di lunedì”, si apprende da fonti qualificate.

Il 21enne riceverà l’ordinanza di custodia cautelare solo una volta atterrato, negli uffici della polizia di frontiera. Un rientro in Italia che deve essere comunicato ufficialmente alla cancelleria del gip di Venezia che deve concedere il tempo ai difensori, gli avvocati Giovanni Caruso ed Emanuele Compagno, di leggere gli atti sul caso, quindi può procedere a comunicare alle parti la data dell’interrogatorio da svolgersi entro comunque cinque giorni a partire da sabato.

All'interrogatorio, da quanto si apprende, sarà presente il pm Andrea Petroni (non è necessaria la presenza della pubblicazione accusa, ndr) che potrebbe chiedere un aggravamento rispetto ai reati contestati, mentre i difensori potrebbero chiedere una misura alternativa al carcere o già in questa fase la perizia psichiatrica. Se i legali non avanzeranno istanze, il gip non deve scrivere nessun nuovo provvedimento.

Al giudice il giovane potrebbe ripetere la confessione già resa alla polizia tedesca, dove è stato arrestato, oppure decidere, assistito dai legali Giovanni Caruso ed Emanuele Compagno, di avvalersi della facoltà di non rispondere.

Chiusi gruppi 'pro Turetta' su Fb, indagini Polizia postale

Intanto non sono più online i due gruppi 'Le bimbe di Filippo Turetta' e 'Le bimbe di Filippo Turetta 2.0', creati su Facebook. La Polizia postale, a quanto apprende l'Adnkronos, ha già acquisito screenshot e link per individuare chi ha creato le pagine ma anche gli utenti che hanno scritto commenti che potrebbero configurare un ipotesi di reato. E' inoltre in corso l'attività di monitoraggio del web per intercettare eventuali altri gruppi social lesivi dell'immagine di Giulia e dei suoi familiari.

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