
Il governo ora ha due mesi per rispondere e rimediare alle carenze individuate
La Commissione Europea ha avviato una procedura d'infrazione nei confronti dell''Italia perché non ha recepito correttamente la direttiva quadro sui rifiuti del 2008, modificata nel 2018. In particolare l'Italia non ha recepito correttamente diverse disposizioni della direttiva modificata, comprese quelle sulla responsabilità estesa del produttore, sul riciclaggio di alta qualità, sulla raccolta differenziata dei rifiuti pericolosi e sulla creazione di un sistema di tracciabilità elettronica. L'esecutivo Ue ha quindi messo in mora l'Italia, che ora ha due mesi per rispondere e rimediare alle carenze individuate. In assenza di una risposta soddisfacente, la Commissione può inviare un parere motivato.