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Variante Omicron Italia, Crisanti: "Vaccinati un problema, ma non il problema"

20 dicembre 2021 | 16.15
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Il virologo: "Lockdown non vaccinati demagogia. Su terze dosi si è perso tempo, si sapeva da giugno"

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Un lockdown di 2 settimane per non vaccinati da applicare subito? "Qui siamo nel campo non dell'analisi della realtà, ma della demagogia. Riguardo ai contagi a cui stiamo assistendo, i vaccinati sono un problema, ma non sono il problema". A sottolinearlo all'Adnkronos Salute è il virologo Andrea Crisanti, direttore del Dipartimento di medicina molecolare dell'università di Padova.

L'esperto commenta la possibilità di introdurre restrizioni solo per non vaccinati, suggerita da diversi esperti per arginare la risalita dei contagi, fra festività e variante Omicron in agguato. "Il problema - analizza Crisanti - è che si sapeva fin da giugno che c'era bisogno della terza dose di vaccino anti-Covid e da giugno fino ad agosto inoltrato non si è fatto che parlare di immunità di gregge quando praticamente tutti dicevano che non si sarebbe realizzata, come infatti i dati dimostrano. Si è perso tempo".

La durata del Green pass potrebbe intanto essere ridotta come parte di una stretta per arginare i contagi Covid e l'avanzata della variante Omicron. "Ma da quanto tempo lo dico che il Green pass deve durare 6 mesi e non di più? Da un anno", osserva il virologo. Meglio tardi che mai? "No - dice il direttore del Dipartimento di medicina molecolare dell'università di Padova - Perché è chiaro che, se ci si mettono 6 mesi per capire la realtà, abbiamo un problema di tempestività. Siamo troppo lenti rispetto al virus e prendiamo delle decisioni che non sono basate sull'analisi tempestiva dei dati e della realtà".

Tamponi ai vaccinati per accedere a eventi o entrare in cinema e teatri? Una misura simile sarebbe "un inutile supporto ad aziende che producono prodotti che non sono buoni. Io penso che sarebbe molto più efficace che un vaccinato con tre dosi semplicemente indossasse una mascherina Ffp2, che costa un euro invece di 15-20 euro" di un tampone rapido "ed è molto più efficace", è convinto il virologo sull'ipotetica stretta di questo tipo sui vaccinati, come parte di una stretta per arginare i contagi in risalita nel Paese, con le feste alle porte e la variante Omicron in ascesa.

"Il tampone disincentiva l'adesione al vaccino anti-Covid. Ed è una misura di chi non sa cosa fare e non ha capito che sta succedendo. E' una misura - incalza il direttore del Dipartimento di medicina molecolare dell'università di Padova - demagogica e da panico. Qui c'è solo una cosa da fare: mettere la mascherina Ffp2, che ha una protezione del 98%. Non c'è nulla che dia una protezione di questo tipo". Ovviamente Crisanti non include anche i cenoni delle feste organizzati in casa nelle occasioni in cui indossarla. "Non esageriamo. La cosa migliore in quel caso è solo non mischiare troppi gruppi familiari. Per il resto penso non ci siano problemi", conclude.

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