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Zitromax introvabile, medici: "Non è farmaco per Covid"

13 gennaio 2022 | 12.53
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Medici di famiglia: "La prescrizione è indicata solo per casi selezionati, quando c'è il sospetto di un'infezione batterica"

Immagine di repertorio (Fotogramma)
Immagine di repertorio (Fotogramma)

Introvabile in tutta Italia l'antibiotico Zitromax. La versione originale del farmaco a base di azitromicina manca infatti da giorni nelle farmacie del Paese. Negli ultimi 2 mesi l'uso dell'antibiotico è aumentato a causa della crescita dei contagi Covid, ma l'azitromicina non è un farmaco di uso routinario per i pazienti Covid, avvertono i medici.

"In linea con le raccomandazioni dell'Aifa, la prescrizione da parte dei medici di famiglia è indicata solo per casi selezionati, quando c'è il sospetto di un'infezione batterica. Non è chiaro, quindi, il perché possa verificarsi una prescrizione smodata di questo antibiotico che, ricordiamo deve essere necessariamente prescritto e non può essere distribuito in farmacia senza ricetta" dice all'Adnkronos Salute Fiorenzo Corti, vicesegretario nazionale della Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg), in merito alle notizie sulla carenza dello Zitromax.

Per Corti "il fenomeno che ha portato alla difficoltà di reperimento per questo medicinale, che non è un anti-Covid, non è chiaro e non ha sicuramente basi scientifiche", conclude, sottolineando che un uso improprio non è esente da rischi visto che "può dare origine a resistenze batteriche che sarebbe meglio evitare".

FEDERFARMA - "L'azitromicina", nome commerciale Zitromax* nella versione originator, "e anche altre molecole macrolidi sono per ora indisponibili sul territorio nazionale. Abbiamo scritto all'Aifa e al ministero della Salute per evidenziare le difficoltà che ci sono nell'approvvigionamento" dice all'Adnkronos Salute Roberto Tobia, segretario nazionale di Federfarma.

"Da alcune settimane c'è una carenza evidente nelle farmacie italiane - ribadisce il segretario - Noi non riusciamo ad approvvigionarcene se non in quantità estremamente limitate dalla distribuzione intermedia, e la qual cosa è per le farmacie un vulnus importante: non poter soddisfare la richiesta che avviene da parte dei pazienti che presentano la prescrizione medica di un farmaco è molto difficile per noi. Si tratta comunque di un farmaco importante di utilizzo comune". Certo, ammette Tobia, "è chiaro che molti ci dicono 'me l'ha prescritto il medico per la terapia Covid'. Noi - chiarisce però il vertice di Federfarma - non possiamo assolutamente entrare nel merito perché il medico, con scienza e coscienza come prescrive il giuramento di Ippocrate, sceglie la terapia che più ritiene consona per la cura del proprio paziente. Però la cosa che mi sento di dire - afferma - è che esistono delle linee guida dell'Aifa assolutamente chiare che sono state emanate nel 2020, secondo le quali non esistono correlazioni positive sull'utilizzo dell'azitromicina da sola o in associazione con altri farmaci sulla terapia Covid. Quindi il consiglio è quello di attenersi chiaramente alle prescrizioni dell'Aifa".

Purtroppo, prosegue Tobia, "abbiamo contezza di tanti siti che consigliano terapie improbabili, non dimostrate scientificamente. Le fake news - rimarca il segretario di Federfarma - sono tante, direi troppe su questo tema". "E impediscono al paziente di approvvigionarsi di questo farmaco e di potersi curare secondo le vere indicazioni per le quali sarebbe necessario utilizzare l'azitromicina, che sono il trattamento di tutte le infezioni batteriche delle alte vie respiratorie - precisa Tobia - Addirittura, in alcune forme e in associazione con altri farmaci, l'azitromicina è importante anche nella terapia dell'Hiv".

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