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Irpef e contributi: 1.112 euro in più a famiglia nel 2024

Le stile dell'Istat nell'audizione sulla legge di bilancio

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13 novembre 2023 | 22.29
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La riforma dell'Irpef sommata al taglio dei contributi consentirà alle famiglie di avere in media 1.112 euro nel 2024; l'incremento scende a 800 a persona. Sono le cifre che l'Istat, nel corso dell'audizione sulla manovra che si svolge nelle commissioni Bilancio di Camera e Senato, espone in relazione alla Manovra 2024.

A delineare il quadro provvede anche la Banca d'Italia. ''Le modifiche alle aliquote contributive e all'Irpef comporterebbero un incremento del reddito disponibile familiare rispetto alla legislazione vigente dell'1,5% in media nel 2024 (circa 600 euro annui)'', dice il vice capo del dipartimento economia e statistica della Banca d’Italia, Andrea Brandolini, nel corso dell'audizione nelle commissioni Bilancio di Camera e Senato. ''L'aumento è attribuibile per due terzi all’esonero contributivo, per la restante parte alle modifiche dell’Irpef'', aggiunge.

"La manovra di bilancio destina poco meno di 15 miliardi di euro alle misure di riduzione del cuneo fiscale e al ridisegno delle aliquote Irpef. Detto in altri termini, si prende un po’ di tempo rispetto al percorso programmato di riduzione del rapporto debito/Pil, ma lo si fa considerando esplicitamente prioritario il sostegno alle famiglie e alle imprese. Bene, dunque, la concentrazione sulla riduzione del cuneo contributivo e sul debutto di un sistema Irpef a tre aliquote. Ma, oltre l’orizzonte del 2024, resta l'esigenza di dare prospettiva strutturale agli interventi messi in campo", dice il vice presidente di Confcommercio Giovanni Da Pozzo nella sua audizione.

“Nel prossimo anno comunque", prosegue Da Pozzo, "le misure di riduzione del cuneo e il nuovo assetto di aliquote e scaglioni Irpef dovrebbero tradursi, secondo le stime della Nadef, in maggiori consumi per circa sei miliardi di euro. Ma l'inflazione sta incidendo sulla ricchezza finanziaria delle famiglie. Per il 2024, noi prevediamo una crescita dei consumi dell’1% a fronte dell’1,3% della Nadef. E, al netto di shock sul versante delle materie prime energetiche, stimiamo una variazione dei prezzi al consumo, per il 2024, in media attorno al 2%”. Per la crescita, rimarca Confcommercio, "si fa sempre più determinante il tema dell’attuazione del Pnrr. Determinante per la conferma dell’obiettivo per il 2024. E determinante anche per la sostenibilità prospettica del nostro debito pubblico. Vanno rese rapidamente operative e pienamente inclusive le misure del programma Transizione 5.0 Green. E vanno mantenute le specifiche finalità di innovazione tecnologica e digitale di Transizione 4.0".

"Positivo, comunque, che, pur nell’ambito dell’impianto complessivamente prudente della manovra, si stanzino risorse per il potenziamento infrastrutturale, a cominciare dal Ponte sullo Stretto di Messina e dal Terzo Valico dei Giovi", aggiunge Da Pozzo. "Mentre, in riferimento alla 'Zes Unica', preoccupa la limitata accessibilità del credito d’imposta per il Mezzogiorno - 1,8 miliardi per il 2024 - tanto da parte delle piccole imprese quanto da parte degli operatori della logistica”. In una fase di politica monetaria restrittiva, conclude il vicepresidente di Confcommercio, "si rafforza poi l’esigenza di un approccio al tema della riforma del Fondo centrale di garanzia che premi gli investimenti e che affronti e risolva il nodo della contrazione creditizia di lungo corso registrata dalle micro e piccole imprese".

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