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Il decreto lavoro in video di Meloni, l’opposizione contesta divisa

04 maggio 2023 | 17.53
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La premier non parla in conferenza stampa. Schlein denuncia l’aumento della precarietà, Renzi ne smentisce le dimensioni. E Conte va contro l’ex Pd

Il decreto lavoro in video di Meloni, l’opposizione contesta divisa

Il governo ha approvato il decreto lavoro nella data simbolica del 1 maggio, che sia una scelta di comunicazione legittima o una provocazione, fanno discutere anche le modalità scelte per la comunicazione, un video ambientato nelle stanze di Palazzo Chige e non una conferenza stampa.

"Nel giorno della festa dei lavoratori il governo sceglie di lavorare, sceglie di lavorare per dare risposte a quei lavoratori e a coloro che legittimamente aspirano a migliorare la loro condizione. Lo facciamo con una serie molto articolata di provvedimenti, ma il più importante di questi provvedimenti è relativo al taglio delle tasse sul lavoro. Noi abbiamo liberato un tesoretto di 4 miliardi, lo abbiamo liberato grazie al coraggio di alcuni provvedimenti che avevamo portato avanti, penso ad esempio al superbonus, penso alla questione delle accise e oggi destiniamo l'intero ammontare di quel tesoretto al più importante taglio delle tasse sul lavoro degli ultimi decenni. Tagliamo il cuneo contributivo di 4 punti percentuali e questo taglio si somma a quello che avevamo già fatto nella precedente legge di bilancio. Così oggi, e fino alla fine di quest'anno, noi abbiamo un taglio del cuneo contributivo di 6 punti percentuali per chi ha redditi fino a 35 mila euro e addirittura di 7 punti percentuali. (VIDEO)

per i redditi più bassi fino a 25 mila euro. È una scelta della quale io vado profondamente fiera, aumenti che possono arrivare anche a 100 euro per i lavoratori con i redditi più bassi in un momento nel quale l'inflazione galoppa, il costo della vita aumenta e davvero non riesco a capire chi riesce a polemizzare perfino su questa scelta".

L'opposizione contesta ma lo fa in ordine sparso. La leader del PD, Elly Schlein, intervistata durante la trasmissione RAI Agorà, parla della fine del reddito di cittadinanza e denuncia l'aumento della precarietà.

"Sicuramente siamo un Paese in cui, durante la pandemia, la povertà assoluta è aumentata. Stanno smantellando l'unico strumento di sostegno al reddito delle persone più povere, facendone uno spezzatino, cercando di ridurre le risorse sulla povertà e anche la durata di questi strumenti. Non era uno strumento perfetto ma era migliorabile e qui sembra che il Governo voglia semplicemente piantare bandierine ideologiche negli occhi delle fasce più fragili. L'aumento dei contratti a termine, ma attenzione anche il fatto che si possa derogare e prorogare quel tipo di contratti anche semplicemente nella discussione tra le parti. Le parti non sono alla pari, anzi c'è una parte che ha bisogno di lavorare e l'altra che può far lavorare e quindi questo rende i lavoratori e le lavoratrici molto più ricattabili, quindi è veramente un aumento della precarietà".

Matteo Renzi, leader di Italia Viva, smentisce invece le dimensioni del taglio del cuneo fiscale.

"I 60 secondi di oggi sono dedicati a Giorgia Meloni e alla notizia del giorno: la riduzione delle tasse sul lavoro. Ieri c'era questo video pazzesco da Palazzo Chigi in cui Giorgia Meloni con fare solenne annuncia 'abbiamo tagliato 4 miliardi di euro'. Sono tre ma cambia poco. E questo - è il più importante taglio delle tasse sul lavoro degli ultimi decenni - Giorgia, ma che sta a dire? Questo taglio di tasse, un taglietto, è molto più piccolo di altri interventi. Per esempio, banalmente, una cosa semplice, vi ricordate gli 80 euro? Giorgia Meloni si ricorda perché li definiva una mancia elettorale. Bene, gli 80 euro valgono 10 miliardi, altro che i 3 miliardi della Meloni. Allora quello che è certo è che ieri Giorgia Meloni non ha litigato solo con la politica, ha litigato con la matematica. Se si buttano giù le tasse sul lavoro siamo contenti, ma allora facciamolo sul serio".

Giuseppe Conte, leader dei 5 stelle, vede un pericoloso ritorno al passato mettendo insieme il decreto di oggi e proprio i provvedimenti del governo Renzi.

"Oggi è il 1° maggio, dovremmo celebrare tutti insieme la festa del lavoro. Eppure questo governo, il governo Meloni, si riunisce per introdurre il decreto precariato per fare la festa ai lavoratori. È una cosa inaccettabile perché questo Paese ha bisogno, al contrario, di contratti a tempo indeterminato, di migliorare la qualità dei rapporti di lavoro. Lo avevamo fatto con il Decreto Dignità nel 2018, in un anno abbiamo avuto +600 mila contratti a tempo indeterminato. Invece adesso torniamo indietro, torniamo indietro al jobs act di Renzi ed è singolare che ci sia questo dolce abbraccio politico tra questo governo Meloni e il governo Renzi, a 10 anni di distanza".

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