Benyamin Netanyahu ha accusato oggi gli Stati Uniti di essere "scollegati dalla realtà". Parole molte dure verso uno stretto alleato, che il primo ministro israeliano ha usato per rispondere alle critiche degli Stati Uniti per i nuovi progetti edilizi a Gerusalemme est.
Ieri sera la portavoce del dipartimento di Stato aveva commentato la decisione israeliana di portare avanti progetti edilizi per la costruzione di 1060 case a Gerusalemme est, sottolineando che gli Stati Uniti "considerano illegittima l'attività negli insediamenti e si oppongono a passi unilaterali che pregiudicano il futuro di Gerusalemme".
"Queste dichiarazioni sono scollegate dalla realtà", ha risposto oggi Netanyahu ad una cerimonia pubblica nel porto di Ashdod, secondo quanto riferiscono i media israeliani. "Ho sentito che le nostre costruzioni nei quartieri ebraici di Gerusalemme allontanano la pace, ma sono queste critiche ad allontanare la pace", ha continuato Netanyahu, secondo il quale "così come i francesi costruiscono a Parigi e i britannici a Londra, gli israeliani fanno a Gerusalemme". Netanyahu ha poi accusato la comunità internazionale di usare due pesi e due misure in quanto "tace quando (il leader palestinese Mahmoud) Abbas incita ad uccidere gli ebrei a Gerusalemme, ma si arrabbia quando costruiamo a Gerusalemme".