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Sardegna, exit poll: sfida Solinas-Zedda

M5S primo partito ma dimezza voti rispetto alle politiche

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24 febbraio 2019 | 06.48
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Chiuse le urne in Sardegna, al voto per l’elezione del presidente della Regione e dei consiglieri regionali per la XVI Legislatura. Le operazioni di spoglio avranno inizio alle 7 di lunedì e dovranno concludersi entro le 19. Sette i candidati alla presidenza della Regione, sostenuti da 24 liste.

EXIT POLL - Christian Solinas, candidato del centrodestra, si attesta tra il 36,5% e il 40,5%, in base al secondo exit poll 'Consorzio Opinio Italia per Rai', con una copertura del 100%. A seguire il candidato di centrosinistra Massimo Zedda tra il 35% e il 39% mentre Francesco Desogus (M5S) è tra il 13,5% e il 17,5%.

In base al secondo exit poll 'Consorzio Opinio Italia per Rai', con una copertura del 100%, alle elezioni regionali in Sardegna la coalizione del centrodestra è in testa tra il 43% e il 47%. Il centrosinistra si attesta tra il 27% e il 31% mentre il Movimento 5 Stelle è tra il 14,5% e il 18,5% ed è il primo partito, seguito dal Pd tra il 12,5% e il 16,5%. La Lega si attesta al 12%-16%, Forza Italia è tra il 6% e il 10% e Fdi tra il 2% e il 5%.

Il M5S dunque primo partito alle regionali in Sardegna ma con voti dimezzati rispetto alle ultime politiche quando conquistarono il 42,5% dei voti.

"Già i giornali titolano in modo scorretto flop M5S, (in base ai sondaggi) il vero tracollo è quello che si conferma del vecchio Nazareno, del Pd (-6% rispetto a 5 anni fa) e di Fi (-10%) che ancora hanno il coraggio di parlare - è la posizione espressa dal M5S, analizzando i dati degli exit poll - Mentre il vero dato di fatto è che il MoVimento non c’era 5 anni fa in Sardegna, oggi primo partito. Da 0 al 18 (se confermato)". "L’altro dato di fatto - prosegue la nota - è che il M5S, da solo, continua ad aumentare i propri eletti, mentre per Pd e FI è vero flop. E anche in Abruzzo comunque sono aumentati pure gli eletti rispetto a cinque anni fa. Certo uno vuole sempre fare di più. Ma i numeri parlano chiaro, e in tutte le ultime elezioni il MoVimento è sempre cresciuto rispetto alle stesse precedenti consultazioni. Senza dimenticare che il centrodestra in Sardegna si è presentato con 11 liste, il centrosinistra con 8. Davvero Davide contro Golia".

"Gli italiani vogliono cambiare" commenta Antonio Tajani, ospite di Che tempo che fa su Rai1. "Se i dati corrispondono agli exit poll - prosegue il presidente del Parlamento europeo - il dato è molto chiaro: il M5S crolla in tutte le elezioni locali e regionali". Dalle elezioni politiche in poi, rimarca il vicepresidente di Forza Italia, "ha sempre vinto il centrodestra, vuol dire che sta accadendo qualcosa nel nostro Paese, che la principale forza di governo sta perdendo terreno".

AFFLUENZA - Il numero complessivo dei votanti, registrato alle 22 di oggi, alla chiusura dei seggi, è di 790.347 su 1 milione 470mila 404 elettori. La percentuale dei votanti nei 1.840 seggi è del 53,75%, 1,4% in più rispetto alle elezioni del 2014. Nelle precedenti consultazioni regionali del 2014 (1 milione 480mila 332 i sardi chiamati al voto) alle 22 avevano votato 774.031 elettori, ovvero il 52,28% degli aventi diritto.

Questa l’affluenza registrata nelle singole circoscrizioni: Cagliari 55,47% (votanti 273.113), Carbonia Iglesias 51.32% (votanti 60.368), Medio Campidano 50,85% (votanti 45.638), Nuoro 53.17% (votanti 74.944), Ogliastra 54,26% (votanti 28.655), Olbia Tempio 52,71% (votanti 69.945), Oristano 51,26% (votanti 76.557), Sassari 54,65% (votanti 161.127).

Sono otto le circoscrizioni elettorali nelle quali sono candidati i sette aspiranti presidenti con 1.364 candidati, suddivisi in 24 liste, che aspirano a diventare consiglieri regionali: in 58 andranno a sedersi sui banchi del Palazzo di via Roma a Cagliari, due posti sono riservati al presidente eletto ed al candidato presidente della coalizione che arriva seconda. I collegi sono quelli di Cagliari, che elegge 20 consiglieri, Medio Campidano (3), Iglesias Carbonia (4), Oristano (6), Ogliastra (2), Nuoro (6), Olbia Tempio (6) e Sassari 12.

Sono 24 le liste a sostegno dei sette candidati: 11, con 643 candidati, sostengono Christian Solinas, candidato del centrodestra per Lega, Forza Italia, Psd’Az, Udc, Fdi, Riformatori Sardi, Energie per l’Italia, Unione Democratica Sarda, Sardegna 20Venti, Sardegna Civica, Frtza Paris. Il centrosinistra sostiene Massimo Zedda con 8 liste per un totale di 433 candidati: ‘Noi, la Sardegna con Massimo Zedda’, Campo Progressista, Leu, Pd, Cristiano Popolari Socialisti, Sardegna in Comune, Progetto Comunista e Futuro Comune. M5S sostiene Francesco Desogus; Mauro Pili è il candidato di 'Sardi Liberi', Paolo Maninchedda per il Partito dei Sardi e Andrea Murgia con autodeterminazione (tutti con 60 candidati) mentre Vindice Lecis - sostenuto da Sinistra Sarda, Rifondazione, Comunisti Italiani - ha 48 candidati.

Il candidato presidente che riporta il maggior numero di voti viene eletto e la coalizione vincitrice ha diritto al premio di maggioranza in ragione del 55% dei seggi in Consiglio, cioè 33 consiglieri se riporta una vittoria tra il 25 e il 40%. Superando la soglia del 40% il premio di maggioranza è del 60%, pari a 36 seggi. Potrebbe accadere, come successo nelle elezioni del 2014, che la coalizione perdente vinca per numero di consiglieri, che comunque non tutti vengono eletti perché rappresentanti di una coalizione perdente. Per essere rappresentata in Consiglio regionale una coalizione o un partito, dev’essere superato lo sbarramento rispettivamente del 10 e del 5%. E’ possibile esprimere una preferenza ma all’interno della stessa lista può essere aggiunto il voto ad un candidato di genere diverso.

SOLINAS - E' il segretario nazionale del Partito Sardo d’Azione, Christian Solinas, il candidato della coalizione di centrodestra. Nato a Cagliari 42 anni fa è stato consigliere regionale nella XIV e XV legislatura con il Partito Sardo d’Azione, si è dimesso il 30 aprile 2018 perché eletto senatore con la Lega. Solinas ha ricoperto l’incarico di assessore dei trasporti della Giunta guidata da Ugo Cappellacci (Fi) dal 28 febbraio 2011 al 7 marzo 2013. E’ segretario nazionale del Psd’Az dal 25 ottobre 2015. A Palazzo Madama ricopre l’incarico di vicepresidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere.

ZEDDA - Il sindaco di Cagliari Zedda è in campo per il centrosinistra. Nato a Cagliari 43 anni fa, diploma di maturità classica al Liceo ‘Siotto’ di Cagliari, è stato consigliere regionale da marzo 2009, nel gruppo consiliare Sinistra Ecologia e Libertà - Comunisti – Indipendentistas. Consigliere del Comune di Cagliari da giugno 2006, nel gruppo consiliare La Sinistra - Rossomori è stato eletto sindaco di Cagliari a giugno 2011 per la prima consiliatura e confermato sindaco alle comunali di giugno 2016. E’ tutt’ora il primo cittadino in carica.

DESOGUS - Francesco Desogus, impiegato 58enne di Sestu (Cagliari), è il candidato per il M5S: laureato in Agraria all’Università di Sassari è un funzionario della Città Metropolitana di Cagliari. Desogus è risultato il vincitore delle Regionarie con 450 voti, dopo che l’ex sindaco di Assemini (Cagliari) Mario Puddu rinunciò alla candidatura per una recente condanna in primo grado per abuso d’ufficio.

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