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Teatro, Francesco Cicchella: "A scuola imitavo personaggi famosi e i professori"

"Mi definisco un ex futuro musicista. Suonavo il piano da autodidatta e improvvisavo imitazioni, ma non mi immaginavo comico, la svolta intorno ai 13-14 anni quando ho capito che la comicità era la strada giusta per esprimermi"

(Fotogramma/Ipa)
(Fotogramma/Ipa)
25 maggio 2023 | 12.10
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Mi definisco un ex futuro musicista. Suonavo il piano da autodidatta e improvvisavo imitazioni, ma non mi immaginavo comico. La svolta? Intorno ai 13-14 anni quando ho capito che la comicità era la strada giusta per esprimermi". A parlare è Francesco Cicchella, attore, pianista, cantante e all’occorrenza ballerino, intervistato dal quotidiano La Ragione e in questi giorni in giro per l’Italia con lo spettacolo 'Bis'. "A scuola imitavo i personaggi famosi e anche i professori - continua Cicchella - Il lato divertente è che inizialmente nessuno conosceva la propria imitazione e se la rideva di quella altrui". "Nessuno se l’è mai presa per le mie imitazioni - scandisce Cicchella - Anzi, in diversi casi è nata un’amicizia e stima profonda. Penso a Gigi D’Alessio o a Massimo Ranieri. Come scelgo i parodiati? A volte per stima, altre per antipatia. Dipende più che altro dal personaggio. Esempio, Achille Lauro e Ultimo me l’hanno servita sul piatto d’argento. Il primo coi quadri, l’altro con la reazione da vice-campione al Festival”.

Sul suo debutto discografico con 'Sempe cu mme' dice: “Sanremo in gara? Perché no, ma non a breve. Nel frattempo usciranno altri inediti”. Sulla sua esperienza a “Made in Sud”, Cicchella parla con affetto del "programma che mi ha lanciato e in cui sono anche cresciuto. Poi sicuramente devo molto ad Angelo Pintus (che lo ha voluto come ospite nel suo special natalizio intitolato 'La Befana vien di Pintus' ndr)". Su 'Tale e Quale Show', in cui è arrivato primo nel 2015, alla domanda se passerebbe alla poltrona di giuria: "Non so - risponde - è difficile giudicare altri professionisti. Una cosa è certa: sarei molto severo".

Infine sul suo Napoli campione d’Italia: “È stata un’emozione, il mio primo vero scudetto, vissuto allo stadio in tutte le ultime partite casalinghe, specie quella con la Fiorentina con la gran festa finale”, conclude.

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