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Diffamazione a Lollobrigida, prosciolta prof. Di Cesare

"Ha parlato da ministro neo-hitleriano" disse a proposito delle parole del ministro sulla sostituzione etnica

Prof. Di Cesare e la bandiera dell'Anpi
Prof. Di Cesare e la bandiera dell'Anpi
15 maggio 2024 | 12.50
LETTURA: 1 minuti

Il giudice monocratico di Roma ha prosciolto con la formula 'perché il fatto non costituisce reato' la professoressa Donatella Di Cesare, docente di Filosofia Teoretica alla Sapienza, accusata di diffamazione aggravata ai danni del ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida. I fatti risalgono a un anno fa, al 18 aprile 2023, quando Lollobrigida in un intervento pubblico disse: "Non possiamo arrenderci alla sostituzione etnica".

La sera dello stesso giorno, nel corso del talk-show DiMartedì, interpellata dal conduttore, la professoressa aveva commentato: "La sostituzione etnica è un mito complottistico, è il cuore dell'hitlerismo, credo che le parole del ministro non possano essere prese per uno scivolone, perché ha parlato da governatore neo-hitleriano".

Prof. Di Cesare: "Soddisfatta, preoccupante però criminalizzazione dissenso"

"Sono molto soddisfatta, perché ho vissuto il processo come una grande ingiustizia, il mio era un commento, un parallelo storico e non doveva essere un motivo per un processo" ha detto la Professoressa dopo che, dopo la sentenza, è apparsa commossa e ha mostrato la bandiera dell'Anpi con il tricolore italiano. "Mi preoccupa questa tendenza a criminalizzare il dissenso, le voci critiche. L'Italia democratica non merita questo" conclude.

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