
Alla vigilia dell’edizione milanese della Conferenza Internazionale dell’Aerospazio, la dirigente dell’Agenzia per l’Innovazione lituana Eglė Elena Šataitė guarda a come approfondire i rapporti industriali tra Roma e Vilnius
L’Italia è "in cima all’agenda" della Lituania sull'innovazione, e c'è "potenziale" per rafforzare la cooperazione nel settore spaziale. Parola di Eglė Elena Šataitė, capo della divisione Space Hub LT presso l’Agenzia per l’innovazione del governo lituano. A Milano per guidare l’esordio del suo Paese alla Conferenza Internazionale dell’Aerospazio (Iac), la dirigente parla all'Adnkronos dello sviluppo del settore spaziale lituano e delle prospettive di collaborazione tra Vilnius e Roma.
Le aziende italiane e lituane già lavorano insieme su tecnologie per i piccoli satelliti, i sistemi laser, i componenti ottici e l'analisi dei dati satellitari di osservazione della Terra, spiega Šataitė. E oggi la Lituania “spera di offrire i suoi prodotti e servizi alle aziende italiane” e “sviluppare nuove tecnologie, anche attraverso i programmi dell’Agenzia spaziale europea (Esa)”.
La crescita del settore lituano impressiona per la sua velocità. L'Associazione spaziale lituana (Lka) esiste dal 2009 ed è membro associato dell’Esa solo dal 2021, pur avendo iniziato a cooperare nel 2010. “Questo è stato il punto di partenza per il viaggio della Lituania nell'industria spaziale”, spiega la dirigente, ricordando l’entusiasmo della comunità scientifica e del settore pubblico. Un primo programma a trazione giovanile è culminato nella costruzione e nel lancio dei primi due satelliti lituani nel 2014.
I membri di quel primo progetto hanno poi fondato NanoAvionics, oggi un noto costruttore di satelliti miniaturizzati. Nel mentre l’ecosistema spaziale lituano è cresciuto fino a circa 50 entità, con la maggior parte che opera all’infuori del settore spaziale, continua Šataitė. Sono soprattutto piccole e medie imprese, e la metà sono già considerate mature dai mercati; negli ultimi anni la gran parte delle aziende “ha registrato tassi di crescita del 10-50%, con il 95% impegnato in attività di ricerca e sviluppo”.
Oggi il settore spaziale lituano annovera nomi come Geomatrix e Coetus, attive nell’elaborazione di dati satellitari. Le startup lituane stanno entrando anche in nuovi mercati come quello delle comunicazioni laser (Astrolight) e dei servizi e delle operazioni in orbita (Blackswan Space). L’affaccio principale nelle catene di fornitura globali rimane l’Esa, da cui passano gli investimenti pubblici lituani e da cui le aziende del Paese baltico ricevono aiuto per trovare partner e utenti finali.
Dietro a tutto c’è la forte volontà politica di rendere Vilnius un protagonista europeo del settore. “L'obiettivo del Paese è diventare membro a pieno titolo dell’Esa entro il 2028 e aumentare gli investimenti in ricerca e sviluppo in ambito spazio spaziale. Mentre a livello nazionale l'ambizione è di raggiungere un fatturato del settore spaziale pari all'1% del pil e di sostenere lo sviluppo di nuove start-up spaziali”. Nel mentre i finanziamenti per ricerca e sviluppo in ambito spaziale “sono rimasti stabili a 3 milioni di euro all'anno dal 2021”, sottolinea Šataitė.
L’enfasi dell’ecosistema lituano è sull’innovazione. Per alimentare lo sviluppo esistono acceleratori di venture capital dedicati alle tecnologie a doppio uso (sia civile che militare). “Sempre più aziende del settore spaziale partecipano a questi acceleratori e implementano con successo le loro innovazioni nel settore della difesa”, spiega il capo di Space Hub LT. Del resto nell’ex Paese sovietico al confine con la Russia la sicurezza è una “priorità assoluta”: nel 2024 la spesa pubblica per la difesa raggiungerà il 3,2% del pil.
Il riflesso è anche politico. Di recente, l’ex primo ministro lituano Andrius Kubilius è stato nominato Commissario per la difesa e lo spazio. Una notizia “accolta con favore in Lituania, poiché ci si aspettava che il Paese assumesse un ruolo vitale per la sicurezza dell'Europa”. La sua nomina si allinea bene con le priorità della Lituania, conclude la dirigente; “ma l'Ue deve continuare a sviluppare i suoi programmi spaziali chiave, rafforzare le relazioni con l'Esa e aumentare i bilanci spaziali degli Stati membri”.