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Trump, Europa e Meloni dominano le prime pagine: cosa dice l’analisi di Eikon

Il report Bic 2025 fotografa lo stato del sistema mediatico italiano. Le aziende? Portano linguaggi di cura e stabilità

Giorgia Meloni e Donald Trump alla Casa Bianca - IPA
Giorgia Meloni e Donald Trump alla Casa Bianca - IPA
03 giugno 2025 | 17.46
LETTURA: 2 minuti

Trump, Europa e Meloni: sono queste le parole più ricorrenti sulle prime pagine dei quotidiani italiani nell’ultimo anno. A dirlo è l’ultima analisi semantica di Eikon Strategic Consulting, presentata oggi al Senato durante la cerimonia del progetto Best in Media Communication (Bic), promosso da Eikon insieme a Fortune Italia.

L’indagine si basa su oltre 20.000 prime pagine pubblicate tra il secondo semestre del 2024 e i primi quattro mesi del 2025. E mostra un dibattito dominato da leadership e scenari internazionali (44% delle ricorrenze), ma anche da temi legati a società (24%), economia e lavoro (20%) e futuro (6%).

“L’analisi racconta un Paese fragile e attraversato da pressioni geopolitiche e incertezze economiche”, spiega Paola Aragno, vicepresidente di Eikon e docente di Metriche della Comunicazione alla Lumsa. “Ma non mancano i punti di orientamento, spesso portati dalle aziende”.

Trump in testa, Meloni si riposiziona, l’Europa cresce

A guidare la classifica delle parole più citate è “Trump”, con un balzo del +229% rispetto all’inizio del 2024 e 4.865 occorrenze. Seguono “Europa” (+71%, 3.253 citazioni) e “Meloni”, che resta stabile ma cambia contesto: da figura centrale nel dibattito interno a protagonista geopolitica.

“Il lessico associato alla premier si evolve da ‘identità’ a ‘mediazione’”, osserva Cristina Cenci, fondatrice di Eikon. “In un contesto segnato da allerta e tensione, la parola chiave diventa ‘autonomia vigilata’”.

Sicurezza, dazi, intelligenza artificiale: le parole chiave del 2025

Nel campo sociale, “sicurezza” è la parola dominante (+7%), seguita da “scuola” e “ospedale”. Calano invece “donne” e “violenza”, mentre “fragilità” sostituisce “bisogni” nel mood generale.

Sul fronte economico, esplode il termine “dazi” (+1373%), con un lessico orientato più all’adattamento che alla costruzione. La parola chiave è “turbolenza”.

Guardando al futuro, crescono “giovani” (+43%) e “intelligenza artificiale” (+66%), mentre arretrano “figli” (-38%) e “transizione”, che scompare del tutto. Il nuovo lessico è segnato da “incertezza” e “frammentazione”.

Il ruolo delle aziende: cura, presidio, progetto

Nella tempesta mediatica, le aziende certificate Best in Media Communication (19 nel 2025, tra cui A2A, Eni, Poste, Philip Morris Italia, Generali) si distinguono per un linguaggio diverso. Parole come “cura”, “solidità” e “progetto” prendono il posto di “vulnerabilità”, “turbolenza” e “sospensione”.

“Le aziende Bic rappresentano presìdi di stabilità”, commenta ancora Aragno. “Non rimuovono le difficoltà, ma propongono risposte concrete e condivise”.

Un messaggio condiviso anche da Emanuele Bevilacqua, direttore editoriale di Fortune Italia: “In un Paese che ha smesso di rappresentarsi in transizione, chi comunica ha il compito culturale di restituire senso, dove il senso vacilla”.

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