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Tutti pazzi per Labubu, il mostriciattolo da 20 euro che ha battuto Mattel in Borsa

Dal mercato secondario con prezzi mostre alla follia delle code fuori dai negozi, la capitalizzazione dell'azienda cinese supera i 336 miliardi di dollari a Hong Kong

Due Labubu
Due Labubu
09 giugno 2025 | 17.05
LETTURA: 3 minuti

C’è chi si accampa per ore fuori dai negozi di Milano e spende migliaia di euro per il Labubu, un mostriciattolo alto 20 centimetri diventato ormai un simbolo identitario oltre che un oggetto da collezione. Ma dietro gli occhi sgranati e il sorrisetto malefico si muove una macchina finanziaria ben oliata: quella di Pop Mart, l'azienda cinese di giocattoli quotata alla borsa di Hong Kong, nota per la vendita di giocattoli di 'design' collezionabili, spesso venduti in formato ‘blind box’, ossia a scatola chiusa. Tutto parte infatti da qui: vendere l'incertezza. Le 'blind box', vendute tra i circa 20 e i 35 euro l'una, contengono, a seconda della serie, personaggi a sorpresa come Labubu, Skullpanda e Dimoo. Il desiderio di completare la collezione, trovare il colore che si cerca o trovare la versione rara, innesca un ciclo compulsivo: si compra, si scarta, si scambia. E, per tanti, si rivende al doppio o al triplo rispetto al prezzo di partenza.

E' proprio il mercato secondario ad aver raggiunto in breve tempo cifre monstre: fino a 5mila dollari per un singolo pezzo. In Europa e in Italia non è raro vedere pezzi valutati oltre mille euro sulle piattaforme di reselling. A Milano, a due passi da via Paolo Sarpi, in piena Chinatown, c’è un negozio che ha una lista d’attesa per accaparrarsi il Labubu che si desidera alla modica cifra di 400 euro e oltre. Le lunghissime code fuori dai negozi sono scene di ordinaria follia e possono trasformarsi in risse, costringendo i negozi a sospendere temporaneamente la vendita. Come accaduto a Londra, dove Pop Mart ha tolto i Labubu dagli store inglesi per proteggere sia i suoi dipendenti che i clienti dalle risse.

Non più un fenomeno di nicchia, ormai Pop Mart e i suoi pupazzetti sono considerati una potenza finanziaria. Il ceo dell’azienda, il 38enne Wang Ning, ha guadagnato un miliardo e mezzo di dollari in una settimana grazie ai Labubu disegnati dall’artista Kasing Lung ed è considerato oggi tra i 100 uomini più ricchi della Cina. Pop Mart nel 2024 ha raddoppiato il fatturato (+106,9%) raggiungendo 13,04 miliardi di Rmb. Solo la proprietà intellettuale di The Monsters di cui Labubu è il re indiscusso, ha generato 3 miliardi di yuan (419 milioni di dollari). E nel primo trimestre 2025 la follia Labubu si conferma, con ricavi aumentati del 170% su base annua. In Nord America, invece, le vendite sono esplose del 900%, e in Europa del 600%. Risultato? Una capitalizzazione di mercato che ha superato quella di Mattel, il gruppo della Barbie, e la Sanrio di Hello Kitty, toccando 336,81 miliardi di dollari.

Mentre il titolo vola in Borsa e il fondatore Wang Ning incassa 1,6 miliardi di dollari in un solo giorno, dietro le quinte della frenesia da 'blind box', vive un sistema organizzato di gruppi WhatsApp e Telegram creati ad hoc dagli stessi fan per scambiarsi colori, modelli mancanti o restare aggiornati su uscite e restock. Una rete parallela tra swap e desiderio di appartenenza che, a guardare i numeri, sembra diventare ogni giorno più potente. (di Federica Mochi)

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