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Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale, l’Osservatorio sugli utilizzi idrici innalza il livello di severità idrica per le province di Avellino e Benevento e per il comprensorio della Collina Materana

Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale, l’Osservatorio sugli utilizzi idrici innalza il livello di severità idrica per le province di Avellino e Benevento e per il comprensorio della Collina Materana
30 giugno 2025 | 23.19
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30 giugno 2025. Oggi – nel corso della seduta dell’Osservatorio -si è deciso di innalzare il livello di severità idrica per il comparto idropotabile da “tendente ad elevato” ad “elevato” per i territori delle province di Benevento e Avellino, visti i dati inerenti la disponibilità sulle sorgenti del Biferno, di Cassano Irpino e sulle altre fonti.Analogamente si è valutato di elevare il grado di severità idrico per il restante territorio della Campania a “tendente a elevato”, in considerazioni dei dati relativi alla disponibilità alle fonti. Stesso provvedimento ha interessatoi comuni serviti dallo schema del Vulture - Melfese in Basilicata e l’area delle Colline Materane, per le quali si è disposto il passaggio al livello di severità idrica “tendente ad elevata”. Nel caso delle Colline Materane, il provvedimento si è reso necessarioperché lo schema in questione è alimentato dalle sorgenti del Frida, le cui portate sono attualmente in calo, ed è isolato rispetto ai restanti schemi idrici regionali caratterizzato da un isolamento rispetto

Permangono invece condizioni di severità idrica elevata per le province calabresi di Crotone e Reggio Calabria eper lo schema lucano del Basento-Camastra, in ragione del permanenere dello stato di emergenza nazionale pur in condizioni di disponibilità diverse rispetto a quelle dello scorso anno.

Sempre per il comparto idropotabile, permangono queste condizioni di severità idrica

  1. «medio con tendenza ad alto» per la Puglia, il Lazio, il Molise e la provincia di Chieti;
  2. «medio» per la Basilicata (ad eccezione dello schema Basento-Camastra e per le Colline Materane e Vulture Mefese), la Calabria (ad eccezione delle province di Reggio Calabria e Crotone), per la Campania (ad eccezione delle province di Avellino e Benevento);
  3. «basso con tendenza a medio» per il “sub-ambito marsicano” (Abruzzo).

Ad oggi, lo scenario di severità idrica per il comparto irriguoè:

  1. «alto» per la Basilicata, la Calabria, il Lazio e la Puglia
  2. «medio» per il restante territorio distrettuale

Durante la seduta odierna dell’Osservatorio permanente sugli utilizzi idrici dell’Autorità Distrettuale di Bacino dell’Appennino Meridionale, il segretario generale Corbelliha annunciato che venerdì si terrà un incontro con i rappresentanti della Regione Molise per un punto sulle attività inerenti i trasferimenti idrici, tra i quali anche quello relativo alla interconnessione tra la diga del Liscione (Molise) e la diga di Occhito sul Fortore (Puglia), al fine di alleviare la criticità dell’elevato deficit raggiunto da questo schema ad uso promiscuo (quasi 50 milioni di metri cubi d’acqua in meno rispetto al 2024) e dal quale, al momento, il prelievo irriguo è garantito per la sola irrigazione di soccorso al fine di tutela l’uso potabile.

La dottoressa Corbelli ha colto l’occasione della seduta dell’Osservatorio per rinnovare un invito alla più stretta e fattiva collaborazione a tutti gli attori del Distretto. In particolare, ha rilevato come per il comparto potabile sia stato ricostruito un adeguato quadro informativo, sebbene si riscontrino alcune lacune su specifici ambiti territoriali, mentre risultano ancora mancanti o carenti i dati a più riprese richiesti ai Consorzi di Bonifica. “Si solleciteranno formalmente – ha sottolineato Corbelli – i Consorzi di Bonifica ai quali chiediamo l’invio dei dati sui consumi idrici a scopo irriguo, anche ai fini della necessità in alcuni casi di poter richiedere ai Consorzi apporti per gli usi potabili”.

Dalla relazione tenuta dall’ingegner Pasquale Coccaro si è appreso che sono state progerammateergoazioni ridotte per il comparto irriguo sullo schema dell’Ofanto, in ragione della limitata disponibilità sugli invasi dello schema

In Calabria, il bacino del Menta è in recupero, ma bisognerà comunque monitorare l’andamento dei volumi d’invaso a causa del perdurare della siccità. Per altro, in Calabria permane la dichiarazionedi Stato di Emergenza.Analogo discorso vale per il sistema gestita da A2A, per i quali quest’anno è stato strutturato piano di erogazioni che, pur non avendo visto il coinvolgimento dell’Autorità, andrà monitorato in relazione alla evoluzione dei volumi d’invaso

Durante gli ultimi Tavoli tecnici si è stabilito che l’Acquedotto Campania Occidentale dovrà surrogare il deficit di Acquedotto Campano anche in vista di fornire un maggiore risorsa all’area di Napoli, gestita da Abc. La situazione dell’acquedotto del Serino (AbC) è in lieve miglioramento, e comunque in prospettiva si renderà necessario un maggiore apporto da Campania Occidentale e Acquedotto Campano.

In questo contesto è emersa l’esigenza di un incremento temporaneo del prelievo dalle sorgenti di fiume Gari per l’Acquedotto della Campania Occidentale di 600 litri al secondo, già sottoposto alla Regione Lazio: questo perché tale schema, che preleva anche dal Molise (sorgenti S. Bartolomeo) e da altre fonti e campi pozzi della Campania, dovrà surrogare una parte del deficit di portata che interesserà l’area metropolitana di Napoli e il casertano, anche in considerazioni della riduzione della portata addotta dall’Acquedotto del Serino e dall’Acquedotto Campano.

In forte deficit in prospettiva anche i sistemi GORI e l’Acquedotto dell’Ausino, nel salernitano,per le quali si stanno valutando azioni per il recupero di disponibilità, anche con fonti alternative.

In Abruzzo, in particolare, per la zona del chietino la situazione appare meno problematica di quella riscontrata nello stesso periodo dello scorso anno, sebbene permanga la necessità di un monitoraggio delle disponibilità. In questo ambito, stanti le problematiche strutturali che caratterizzano gli schemi idrici, erano stati già individuati, d’intesa con la Regione, alcuni interventi in parte finanziati anche con il PNRR.

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