
Firenze, 23/06/2025 - L’elettrificazione della flotta aziendale è diventata, soprattutto nell’ultimo anno, un tema cruciale nella strategia di quelle imprese che vogliono essere sostenibili e pronte alla transizione ecologica.
Le normative fiscali sulle auto sempre più stringenti (Legge di Bilancio 2025), gli incentivi fiscali e la crescente pressione reputazionale, sembrano spingere la mobilità a basse emissioni verso una transizione inevitabile.
La domanda però sorge spontanea: il futuro sarà davvero 100% elettrico o esistono delle valide alternative che meritano la nostra attenzione? Si, perché se da una parte il mercato dell’auto europeo sembra spingere verso veicoli 100% elettrici, dall’altra parte del mondo alcune realtà stanno seguendo strade alternative e più graduali.
L’elettrificazione delle flotte a noleggio a lungo termine non è più solo un tema dedicato alle grandi multinazionali. Con l’evolversi delle normative fiscali e degli incentivi pubblici anche le piccole e medie imprese stanno valutando la sostituzione dei veicoli termici.
Ma cosa si intende per “elettrificazione della flotta aziendale”?
Quando si parla di elettrificazione della flotta aziendale ci si riferisce alla transizione dei veicoli aziendali verso soluzioni a minor impatto ambientale rispetto ai tradizionali motori a combustione interna. Tuttavia, non esiste una sola strada per l’elettrificazione della mobilità aziendale. Oggi, infatti, accanto ai veicoli totalmente elettrici, troviamo valide alternative grazie ad un’ampia gamma di soluzioni ibride (FULL HYBRID, MILD HYBRID E PLUG-IN), che spingono molte aziende ad adottare un approccio graduale e misto, che consente di:
In questo contesto, il caso Toyota è particolarmente emblematico.
Pur essendo da sempre uno dei costruttori più significativi dal punto di vista ambientale, Toyota non ha una gamma 100% elettrica in Italia, ad oggi ha in gamma solo la Toyota bZ4X, eppure, è tra i marchi leader nell’elettrificazione delle flotte aziendali. Non solo, nel 2024 si è confermato il maggior costruttore automobilistico al mondo per volumi di vendita, inoltre, nel 2025 si è confermato import leader in Italia per volumi di vendita e per i modelli ibridi.
Ma com’è possibile? Puntando tutto su una strategia full hybrid e, che consente di ridurre le emissioni e il consumo di carburante, senza rinunciare alla sostenibilità economica da parte delle clienti e delle flotte aziendali.
Secondo quanto dichiarato da Gill Pratt, Chief Scientist di Toyota, la strategia giusta non è puntare tutto sull’elettrificazione forzata ma diversificare: full hybrid per il presente, BEV e idrogeno per il futuro.
Nonostante il potenziale, l’elettrificazione della flotta aziendale presenta ancora numerose criticità:
Per la maggior parte delle aziende e delle flotte aziendali questi fattori rendono difficoltoso il passaggio totale ai veicoli elettrici (BEV), ed è proprio qui che l’ibrido, come nel caso di Toyota, diventa una soluzione intelligente.
In merito alle flotte aziendali a noleggio lungo termine ne abbiamo parlato con Auto No Problem: il futuro della mobilità si prospetta sicuramente più elettrificato ma non al 100%.
Entro il 2030 ci sarà un miglioramento delle auto elettriche soprattutto dal punto di vista dell’autonomia e dei tempi di ricarica. Assisteremo, inoltre, ad una diffusione di auto plug-in hybrid con oltre 200 km di autonomia in elettrico, mettendo in discussione la sostenibilità e l’utilità dei motori completamente elettrici.
Le aziende più preparate saranno quindi quelle capaci di integrare diverse tecnologie, definendo piani di transizione sostenibili, flessibili e graduali.
Esse saranno chiamate a sviluppare strategie personalizzate sia per quanto riguarda il contesto territoriale in cui operano, sia in base alla tipologia di flotta e agli o biettivi ESG.
I veicoli elettrici rappresentano un’opportunità ma non sono sempre la soluzione ideale per ogni contesto aziendale.
La strategia di Toyota dimostra che esistono vie intermedie che combinano tecnologie diverse per ottimizzare costi, operatività e impatto ambientale.
Il messaggio è chiaro: pianificare, non rincorrere. La transizione si vince con una strategia intelligente e personalizzata e non con l’estremismo tecnologico.
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