
Il sottosegretario alla Salute è intervenuto a Venezia alla Summer School di Motore Sanità. “Ho dato la mia disponibilità a una candidatura alla Regione Puglia se me lo chiede il mio partito. In Puglia Fratelli d’Italia può anche contare su molti parlamentari e consiglieri regionali.
Venezia, 10 settembre 2025 - La possibilità di estendere la prescrivibilità a carico del Ssn dei nuovi farmaci antidiabete agonisti di Glp-1 in prevenzione anche alle persone in grave sovrappeso oppure obese, l’introduzione di nuovi modelli organizzativi essenziali per attuare l’innovazione in sanità a partire della distribuzione per conto nelle farmacie territoriali di molecole ad alto costo oggi disponibili sono nei dispensari ospedalieri che limitano l’accesso all’innovazione per pazienti fragili ed anziani. Ed ancor il ruolo della digitalizzazione e dell’intelligenza artificiale per migliorare le performance di cura alla popolazione, il fondo per i farmaci innovativi e il sistema PRIME per accelerare l’accesso a queste cure innovative quando i protocolli e le terapie tradizionali non funzionano e, infine, la politica con la disponibilità ad una eventuale candidatura a presidente della Regione Puglia nel caso in cui il suo partito, Fratelli d’Italia, glielo chiedesse: sono questi i punti affrontati ed approfonditi nel suo lungo intervento dal sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato, intervenuto alla Summer School di Motore Sanità che si conclude oggi all’ospedale Santi Giovanni e Paolo di Venezia.
“Sono allo studio nuove soluzioni per assicurare alla popolazione alle prese con problemi metabolici e di salute legati al sovrappeso e all’obesità percorsi di accesso a farmaci in grado di abbattere il rischio di sviluppare il diabete e che oggi si rivolgono solo a percorsi privati ad alto costo non accessibile a tutti – ha sottolineato il sottosegretario alla Salute nel corso della Summer School di Motore Sanità che si conclude oggi a Venezia -. Gli agonisti di Glp-1 sono farmaci che attualmente possono essere prescritti a carico del Servizio sanitario nazionale in caso di diabete quando la malattia è conclamata e dunque sono presenti i sintomi ed è presente la malattia. In termini di prevenzione dovremmo evitare che l’obeso diventi diabetico. Ciò può essere raggiunto sia modificando lo stile di vita ma anche assumendo farmaci in grado di tirare il freno al passaggio da una situazione patologica come l’obesità ad una ancora più grave come il diabete. L’accessibilità ai farmaci agonisti di Glp-1 con un percorso da studiare con la comunità scientifica potrebbe consentirci di ottenere questo risultato. È in atto in seno al ministero una riflessione sulla opportunità di individuare percorsi una fetta di pazienti obesi ad alto rischio di sviluppare il diabete possa ottenere la prescrizione gratuita di questi farmaci agonisti di Glp-1 largamente utilizzati oggi da chi può permetterseli gratuitamente per la prevenzione. Su questo stiamo lavorando anche in collaborazione con la comunità scientifica”.
Gemmato ha fatto riferimento anche a nuovi modelli organizzativi essenziali per attuare l’innovazione in sanità. “Il Ssn pubblico ha 47 anni, per la sostenibilità servono maggiori finanziamenti per il fondo sanitario nazionale ma anche nuovi modelli organizzativi per migliorare le performance del sistema e quindi curare meglio gli italiani – ha sottolineato Gemmato -. Oggi abbiamo una popolazione che invecchia e che configura l’Italia come uno dei Paesi più longevi al mondo, però arriviamo all’età avanzata in condizioni di comorbilità e pluripatologie. Patologie croniche che, per definizione, non guariscono e talvolta con quadri clinici complessi che occorre continuare a curare per tutta la vita. In questo quadro dobbiamo attuare anche un’innovazione di processo attingendo al capitolo della digitalizzazione, dell’intelligenza artificiale e del fascicolo sanitario elettronico anche per razionalizzare e rendere appropriata la spesa”.
Sul fronte dei farmaci innovativi, Gemmato ha poi ricordato che nel 2024 il fondo per i farmaci innovativi ha raggiunto quota di 1,3 miliardi di euro e ben 129 farmaci promettenti, di elevato interesse per la salute pubblica e destinati a pazienti con esigenze terapeutiche insoddisfatte, sono stati inizialmente ammessi al programma PRIME, attraverso il quale viene fornito supporto scientifico e normativo durante la fase di sviluppo. Si tratta per lo più di terapie avanzate di cui l'area oncologica è la più rappresentata, seguita dalle aree di ematologia, endocrinologia-ginecologia-fertilità-metabolismo, neurologia e vaccini. Oltre a questo la finanziaria ha previsto una nuova redistribuzione del fondo dedicato all’innovazione, prevedendo una quota di esso da assegnare alle regioni per i farmaci a innovatività condizionata per cui è richiesta immediata disponibilità di accesso, con l’intento di alleggerire il carico delle regioni su una spesa ospedaliera oramai fuori controllo in tutte le regioni.
Si è detto disponibile, infine, a una candidatura alla guida della Regione Puglia “se dovesse chiedermelo il mio partito, Fratelli d’Italia che in Puglia può comunque contare su numerosi parlamentari e vari consiglieri regionali e tre europarlamentari”.
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