Gaza, Oms lancia allarme: si muore di "fame di massa"

L'appello di 100 Ong e la replica di Israele: "Scarsità di cibo orchestrata da Hamas". Media: giovedì a Roma colloqui Witkoff con Israele e Qatar

Uomini camminano con sacchi di farina presi da un camion razziato che trasportava derrate alimentari, a Khan Yunis nel sud della striscia di Gaza - (Afp)
Uomini camminano con sacchi di farina presi da un camion razziato che trasportava derrate alimentari, a Khan Yunis nel sud della striscia di Gaza - (Afp)
23 luglio 2025 | 08.06
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A Gaza si muore di "fame di massa". A lanciare l'allarme è il direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, denunciando come le consegne di cibo nel territorio palestinese, devastato dalla guerra, siano "ben al di sotto di quanto necessario" per la sopravvivenza della popolazione. "Gran parte della popolazione di Gaza sta morendo di fame. Non so come definirla se non fame di massa, ed è causata dall'uomo", ha detto ai giornalisti Ghebreyesus.

L'appello di oltre 100 Ong

Un appello è stato firmato da oltre 100 Organizzazioni umanitarie che denunciano "una carestia di massa": "Mentre l'assedio del governo israeliano affama il popolo di Gaza, gli operatori umanitari ora si uniscono alle stesse file per il cibo, rischiando di venire uccisi solo per cercare di sfamare le proprie famiglia". E chiedono che venga immediatamente permesso l'accesso agli aiuti dell'Onu, "tonnellate di cibo, acqua, medicinali e altro" bloccati al confine di Gaza "dalle restrizioni, i rinvii e la frammentazione" imposti di Israele.

"Il sistema umanitario guidato dall'Onu non ha fallito, gli viene impedito che possa funzionare" continua l'appello delle Ong, tra le quali Save the children, Medici senza Frontiere, Oxfam, che chiede ai governi di "smettere di aspettare di avere il permesso per agire: non dobbiamo continuare a sperare che gli attuali accordi possano funzionare. E' arrivato il momento per chiedere un cessate il fuoco immediato e permanente, sollevare tutte le restrizioni burocratiche, aprire tutti i valichi, rifiutare il modello di distribuzione controllato dai militari e ripristinare un sistema umanitario guidato dalle Nazioni Unite".

"Gli Stati devono adottare misure concrete per mettere fine all'assedio, compresa l'interruzione del trasferimento di armi e munizioni - conclude l'appello - soluzioni parziali e gesti simboli, come lanci aerei e accordi inefficaci, non possono sostituire le responsabilità legali e morali degli Stati. E' possibile salvare vite. Ma bisogna agire ora, prima che non ci sia più nessuno da salvare".

La replica di Israele

"A Gaza non c'è una carestia provocata da Israele, si tratta di una scarsità di cibo orchestrata da Hamas". Così un portavoce del governo israeliano, David Mencer, ha risposto ai giornalisti che chiedevano un commento all'appello delle oltre 100 Ong. Mencer ha sostenuto che sarebbero i miliziani di Hamas ad impedire che il cibo venga distribuito e a razziare ed accaparrarsi gli aiuti.

Idf: "Chiesa cattolica a Gaza colpita accidentalmente"

Intanto le Idf hanno dichiarato di aver concluso le indagini su un attacco di mortaio avvenuto giovedì contro la Sacra Famiglia (l'unica chiesa cattolica nella Striscia) a Gaza City, che, secondo i funzionari della chiesa, ha causato la morte di tre persone e il ferimento di altre nove. "La chiesa è stata colpita accidentalmente a causa di una deviazione accidentale di munizioni", si legge nel comunicato che riecheggia le valutazioni preliminari e che non menziona il bilancio delle vittime.

"Durante l'operazione sono state apportate modifiche per migliorare la precisione del fuoco e, in seguito all'incidente, sono state ulteriormente chiarite le linee guida per aprire il fuoco in prossimità di edifici religiosi, rifugi e altri siti sensibili", ha affermato l'esercito. A seguito delle pressioni statunitensi, l'ufficio del Primo Ministro israeliano ha rilasciato una dichiarazione in cui esprimeva rammarico e ha contattato i funzionari cattolici per scusarsi. Le Idf hanno consentito l'ingresso di alcuni funzionari nella Striscia per consegnare aiuti.

Autorità Gaza: "Due giornalisti palestinesi uccisi in attacchi israeliani"

Due giornalisti palestinesi sono rimasti uccisi negli attacchi di oggi da parte degli israeliani a Gaza, secondo quanto denunciano le autorità della Striscia, controllate da Hamas. Con la morte del giornalista Walaa al Yaabari e il fotogiornalista Tamer al Zaanin sale a 231 il numero dei reporter rimasti uccisi dall'inizio della "guerra genocida", si legge nel comunicato stampa delle autorità di Gaza pubblicato su Telegram.

Al Yaabari è rimasto ucciso "insieme a tutta la sua famiglia", riporta il giornale Filastin denunciando "il nuovo crimine contro giornalisti palestinesi da parte dell'esercito israeliano".

Gli attacchi israeliani a Gaza nelle ultime 24 ore hanno ucciso 113 persone e ne hanno ferite 534, ha dichiarato il ministero della Salute della Striscia guidato da Hamas, precisando che 34 persone sono morte mentre cercavano aiuto. Il bilancio delle vittime dalla rottura del cessate il fuoco a marzo è salito a 8.363, mentre il totale dal 7 ottobre è di 59.219, ha dichiarato il ministero.

Idf: colpiti 120 obiettivi in 24 ore

L'Aeronautica militare israeliana ha intanto attaccato in 24 ore circa 120 "obiettivi terroristici" nella Striscia, anche "cellule di terroristi", tunnel e altre "infrastrutture terroristiche". Lo riferisce il Times of Israel, sulla base di quanto reso noto dai militari, precisando che intanto proseguono le operazioni di terra nell'enclave palestinese che vedono mobilitate cinque divisioni delle Idf.

Media: giovedì a Roma colloqui Witkoff con Israele e Qatar

Intanto Steve Witkoff, inviato di Donald Trump in Medio Oriente, avrebbe in programma domani a Roma colloqui con funzionari di Israele e Qatar per proseguire i contatti per un accordo per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e la liberazione degli ostaggi trattenuti nell'enclave palestinese. E' quanto scrive il Jerusalem Post, che cita sue fonti. Secondo il sito di notizie israeliano Ynet, sarà il ministro israeliano per gli Affari strategici, Ronen Dermer, a vedere domani a Roma Witkoff.

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