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Trump domani parla al Congresso, calo di popolarità nei sondaggi

Secondo un 'poll' della Cnn, ora un 52% degli americani disapprova quanto fatto dal presidente nel suo primo mese e mezzo di mandato, contro il 48% che lo approva

Donald Trump (Fotogramma/Ipa)
Donald Trump (Fotogramma/Ipa)
03 marzo 2025 | 12.11
LETTURA: 3 minuti

Alla vigilia del suo primo discorso ufficiale al Congresso dal suo ritorno alla Casa Bianca, Donald Trump registra un netto calo di popolarità nei sondaggi. Secondo un 'poll' della Cnn, ora un 52% degli americani disapprova quanto fatto dal presidente nel suo primo mese e mezzo di mandato, contro il 48% che l'approva.

Il sondaggio, completato prima del durissimo scontro tra Trump e Volodymyr Zelensky venerdì nello Studio Ovale, conferma il trend dei sondaggi che hanno registrato una progressiva erosione della popolarità con cui Trump ha iniziato il suo secondo mandato. Secondo la media dei sondaggi FiveThirtyEight, il 24 gennaio, il 49,7% degli americani approvava il presidente appena insediato, contro il 41,5% che lo disapprovava. Ma un mese dopo, il 27 febbraio, la sua popolarità era scesa al 47,7%, contro un tasso di impopolarità del 47%.

Dal momento che Trump è appena tornato alla Casa Bianca, quello di domani notte non sarà tecnicamente un discorso sullo Stato dell'Unione, il tradizionale intervento con cui ogni anno, tranne appunto il primo di mandato, il presidente informa il Congresso, e la nazione, sul programma di governo attuato e presenta i piani per il futuro. Come ha scritto lo Speaker, Mike Johnson, nella lettera con cui ha invitato Trump a gennaio, il presidente domani "condividerà la sua visione dell'America First per il nostro futuro legislativo".

Dem invitano dipendenti federali licenziati da Musk

Ad assistere al discorso di Trump domani notte al Congresso vi saranno anche dipendenti federali appena licenziati, invitati da alcuni democratici come segno di protesta contro l'ondata di licenziamenti di massa nelle agenzie federali che ha segnato il primo burrascoso mese del mandato del presidente. E dando così voce ai tanti elettori che in queste settimane hanno intasato le linee del Congresso e affollato gli incontri cittadini per esprimere la loro rabbia e la preoccupazione.

"Quello che i democratici vogliono mostrare con questi ospiti è che sono gli americani ad essere danneggiati dalle azioni di Elon Musk e Trump", ha dichiarato al New York Times Brad Schneider, deputato dell'Illinois, spiegando di aver deciso di non boicottare il discorso, come invece faranno altri democratici, per non rendere la vita più facile al tycoon e mostrare gli americani che sono rimasti vittime della crociata anti-federali lanciata, a suo nome, da Musk.

Schneider ha così invitato Adam Mulvey, un ex militare che è stato appena licenziato da un centro sanitario federale di Chicago che fornisce cure a militari e reduci. Tra gli invitati anche Gabriel D'Alatri, anche lui un ex marine, licenziato dall'Irs per presunti, e non provati, problemi di performance. "E' stato uno shock per me e la mia famiglia", ha detto D'Alatri che a novembre ha votato per Trump ed ora è ospite del deputato democratico del suo distretto in Connecticut, Joe Courtney, che sottolinea come la sua storia sia un esempio di come i tagli di Trump siano "indiscriminati e senza senso".

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