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Libro Verde Politica industriale MIMIT. In scadenza la consultazione

21 gennaio 2025 | 17.23
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Il 16 ottobre scorso alla presenza del Ministro delle Imprese e del Made in Italy Alfonso Urso, è stato presentato il Libro verde per la politica industriale del Paese. Il “Libro Verde Made in Italy 2030”, ha come obiettivo quello di far tornare al centro delle politiche industriali del Paese il rapporto con le imprese, i settori strategici, il valore delle filiere del Made in Italy, la forza dei distretti, nonché aumentare il ruolo economico internazionale dell’Italia.

Contestualmente alla presentazione del Libro Verde ha preso il via anche la fase della consultazione pubblica con stakeholder pubblici e privati che si concluderà il 31 gennaio 2025. Il confronto porterà alla stesura nei primi mesi del 2025 di un Libro Bianco sulla nuova strategia di politica industriale che l’Italia punta ad attuare in parallelo al mandato della nuova Commissione Europea e in stretto coordinamento con le politiche comunitarie.

Nel dettaglio il documento presentato nasce dalla necessità di avanzare delle proposte per affrontare alcune sfide e processi in corso che stanno impattando sul sistema produttivo italiano come la triplice transizione green, digitale e geopolitica, oppure la necessità di sicurezza economica e di autonomia strategica al fine di rafforzare la sovranità industriale, energetica e tecnologica. A queste sfide si affiancano quelle prodotte dalla iperglobalizzazione, come la deindustrializzazione, e quelle strutturali dell’economia italiana, legate al miglioramento dei livelli di produttività e di competitività.

Il Libro Verde propone altresì 15 grandi obiettivi che dovrebbero guidare la nuova strategia di politica industriale al 2030. Tra questi: il consolidamento della posizione dell’Italia tra le prime dieci economie del mondo; la tutela del modello produttivo tradizionale del Made in Italy; l’aumento dei livelli occupazionali e della retribuzione del lavoro; la riduzione dei divari di sviluppo economico tra Regioni e territori. E ancora, la creazione di uno sviluppo industriale basato sul basso costo dell’energia anche con l'utilizzo del nucleare di ultima generazione; lo sviluppo di imprenditoria nei nuovi domini economici come quelli dello spazio e del mare e il rafforzamento della cooperazione con l'UE e con i Paesi del G7, sviluppando in parallelo una capacità di partenariato industriale internazionale, anche attraverso il Piano Mattei.

Il documento individua, inoltre, anche alcuni settori industriali come strategici quali la Siderurgia, l'Automotive, la Farmaceutica, la Difesa e l'Aerospazio, la Cantieristica e i due domini dello Spazio e del Mare.

Link al documento completo: https://shorturl.at/OVhBK

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