Centro, l'ex giudice costituzionale Prosperetti: "Ricostruire la Dc, appello ai liberi e forti, mobilitarsi in una casa comune"

La lettera aperta agli esponenti del mondo cattolico: "Il bipartitismo non può garantire nel nostro Paese i risultati dei sistemi democratici di matrice britannica - Si può pensare ad una convention di tutti i partiti e movimenti di ispirazione cristiana"

Centro, l'ex giudice costituzionale Prosperetti:
18 giugno 2025 | 15.34
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"Il tendenziale e mai raggiunto bipartitismo, con la consequenziale logica dell’alternanza, non può garantire nel nostro Paese i risultati dei sistemi democratici di matrice britannica", "giacché le coalizioni di destra e di sinistra determinano nel nostro Paese una logica inversa rispetto a quella che nei sistemi anglosassoni garantiscono compagini di governo di tipo moderato". Lo scrive in una lettera aperta agli esponenti del mondo cattolico l'ex vice presidente della Corte costituzionale Giulio Prosperetti che rimarca: in Italia "le coalizioni lungi dal 'congelare' le ali estreme, finiscono per esaltarle, in quanto i partiti all’interno delle coalizioni sono in realtà in concorrenza tra loro sul piano elettorale". Inoltre " la democrazia dell’alternanza di tipo britannico si basa su di un sistema elettorale di collegi uninominali dove sono proprio i candidati più moderati ad attrarre l’elettorato intermedio; al contrario nel nostro sistema tutti i rappresentanti dei partiti della coalizione, quindi anche quelli più estremisti, hanno titolo ad essere proporzionalmente rappresentati".

Del quadro analiticamente descritto si deve tener conto secondo l'ex giudice costituzionale ipotizzando "una ricostruzione della democrazia cristiana" o di un "solido partito di centro" dove "avviare un dibattito interno capace di rifuggire dalle sclerotizzazioni sloganistiche, che invece rappresentano la triste realtà del confronto politico attuale", purtroppo incentrato "su dei leaders, sostanziali padroni dei rispettivi partiti". Ragion per cui Prosperetti rinnova nella lettera visionata dall'Adnkronos "l'appello ai liberi e ai forti" e chiama a raccolta in "una casa comune" "i tanti movimenti che in ambito cattolico sono pronti a mobilitarsi", contro l’imbarbarimento della nostra società e che tuttavia "nella attuale situazione finiscono per avere rilevanza solo locale".

Oggi "sono diversi i movimenti che rivendicano una pretesa continuità giuridica con il partito che ha rappresentato l’unità dei cattolici in politica. Sono nate anche iniziative diverse sempre ispirate al progetto di un partito di ispirazione cristiana - prosegue - capace di recuperare un ruolo di centro" e di "necessari compromessi che sono il frutto della buona politica", "nell’ambito di un dibattito che può essere costruttivo solo tra quanti condividono fondamentali valori etici e sociali, dove non contino destra e sinistra ma la ricerca di soluzioni ragionevoli in linea con i sentimenti e le volontà di tutti i potenziali elettori". "Si può pensare ad una convention di tutti i partiti e movimenti di ispirazione cristiana - lancia la proposta il vice presidente emerito a conclusione della lettera aperta - per arrivare gradualmente alla configurazione di un soggetto politico unitario capace di rivolgersi anche a quella parte di elettorato che oggi si astiene a fronte di proposte politiche spesso demagogiche e comunque orientate soprattutto a combattere l’avversario anziché essere propositive sui tanti temi che affollano non solo l’attualità ma anche l’immediato futuro".

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