
Trump non firma bozza sull'Iran e 'rimpiange' la Russia: "Un errore escludere Putin dal G8"
Fare fronte comune tra le Nazioni europee, definire una strategia condivisa, e poi cercare un punto d'intesa con gli Stati Uniti, con l'obiettivo di giungere a una posizione unitaria del G7 sul Medio Oriente ed evitare che il summit di Kananaskis si traduca in un fallimento. È questa la linea della premier Giorgia Meloni, protagonista di una fitta agenda di incontri nel giorno in cui prende ufficialmente il via il vertice dei grandi della Terra, tra le Montagne Rocciose dell'Alberta e foreste di conifere, dove non è raro avvistare orsi e cervi.
Alla vigilia del summit, fonti italiane hanno escluso qualsiasi "disallineamento" con Washington. Tuttavia, le dichiarazioni di Donald Trump, che ha indicato il presidente russo Vladimir Putin come possibile mediatore nella crisi tra Iran e Israele, non hanno fatto altro che acuire le divisioni all'interno del Gruppo dei 7. Il presidente francese Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Friedrich Merz, infatti, si sono mostrati alquanto scettici circa l'idea che il leader del Cremlino possa avere un ruolo in questa vicenda.
A margine del bilaterale con il primo ministro canadese Mark Carney, padrone di casa, Trump ha rincarato la dose, lamentando "l'errore" di aver "cacciato" Putin dal G8. "Forse non avremmo avuto questi problemi", ha affermato, riferendosi al conflitto in Ucraina. Secondo quanto riferito da Cbs News, Trump non intende firmare la dichiarazione sul conflitto tra Israele e Iran attualmente in preparazione al G7. La bozza, redatta dai Paesi europei, prevede un monitoraggio sull'Iran, invita entrambe le parti a tutelare i civili e a impegnarsi per la pace. "L'Iran non sta vincendo la guerra, deve riprendere i colloqui immediatamente prima che sia troppo tardi", è il monito del presidente americano. Per Trump, inoltre, "non sarebbe una cattiva idea" includere la Cina tra i membri del G7.
"Puntare su una de-escalation, favorire la diplomazia e incoraggiare la ripresa del dialogo": questa la posizione italiana, mentre il summit entra nel vivo. Meloni ha avuto diversi incontri prima dell'inizio ufficiale dei lavori. Dopo i bilaterali con Merz e Starmer - nei quali si è discusso di Medio Oriente, Ucraina e, con il premier britannico, anche di Gcap e cooperazione in materia di difesa - la sera di domenica, in un bar del resort di Kananaskis, la presidente del Consiglio ha partecipato a un incontro informale con Macron, Merz, Starmer e Carney. Un momento di scambio, aperto da saluti e battute tra i leader, che ha rappresentato un primo confronto in vista dei lavori del G7.
Il giorno successivo, Meloni ha preso parte a una riunione di coordinamento europeo, alla presenza dei leader di Francia e Germania, del presidente del Consiglio europeo Antonio Costa e della presidente della Commissione Ursula von der Leyen, per definire la linea comune dell'Ue in vista delle sessioni multilaterali. Secondo fonti di governo, nei colloqui bilaterali che sta tenendo a margine del summit, la premier italiana sta promuovendo un'iniziativa condivisa per un cessate il fuoco a Gaza. Una proposta che avrebbe già raccolto aperture da parte degli altri partner. Del resto, prima di partire per il Canada, la leader di Fratelli d'Italia aveva lavorato a lungo su questo dossier, confrontandosi con il premier israeliano Benjamin Netanyahu, e con diversi leader della regione, tra cui l'emiro del Qatar, Tamim bin Hamad al-Thani.
Ad aprire ufficialmente il vertice è stato Carney, con una prima sessione dedicata all'economia globale: "Il mondo guarda a noi e alla nostra leadership. Siamo a un punto di svolta storico, in un contesto sempre più pericoloso e diviso. Abbiamo l'opportunità di plasmare il domani: un futuro più prospero, giusto, libero", ha affermato il primo ministro canadese, sottolineando che "non c'è sicurezza senza prosperità economica, e non c'è prosperità senza resilienza", che si costruisce "attraverso la cooperazione". "Avremo una discussione aperta e franca. Forse non saremo d'accordo su tutto, ma collaboreremo per fare la differenza per i cittadini e per il mondo intero", ha aggiunto Carney, che in mattinata ha incontrato Trump e più tardi avrà un bilaterale con Meloni.
Tra il presidente americano e la premier italiana c'è stato un breve scambio prima dell'avvio dei lavori. Non è escluso che nel prosieguo del vertice possa tenersi un faccia a faccia, anche se al momento non è confermato. Restano inoltre diversi nodi sul tavolo: dalla guerra in Ucraina - con la partecipazione del presidente Volodymyr Zelensky a una sessione dedicata al sostegno a Kiev, insieme al segretario generale della Nato, Mark Rutte - alla questione dei dazi. Su questo fronte, l'Europa si prepara allo scenario di un "no deal". "Con il presidente Trump ho ribadito l'impegno a trovare una soluzione sui dazi entro il 9 luglio. Se l'esito non dovesse essere soddisfacente, saremo pronti a reagire: tutte le opzioni sono sul tavolo", ha avvertito von der Leyen. (dall'inviato Antonio Atte)