
Il discorso del presidente della Repubblica in occasione del concerto offerto al Quirinale al Corpo diplomatico per la Festa della Repubblica
“Dal territorio d’Europa al Medio Oriente –come ovunque, in qualsiasi continente- l’occupazione illegale di territori di un altro Paese non può essere presentata come misura di sicurezza: si rischia di inoltrarsi sul terreno della volontà di dominio, della barbarie nella vita internazionale”. Lo ha affermato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del concerto offerto al Quirinale al Corpo diplomatico per la Festa della Repubblica.
“Il Medio Oriente, dopo il sanguinario attacco di Hamas contro vittime israeliane inermi –con ostaggi odiosamente rapiti e ancora trattenuti, che vanno immediatamente liberati- vive il dramma in atto nella striscia di Gaza. È inaccettabile il rifiuto di applicare le norme del diritto umanitario nei confronti dei cittadini di Gaza. Si impone, subito, il cessate il fuoco. In qualunque caso, è indispensabile, che l’esercito israeliano renda accessibili i territori della Striscia all’azione degli organismi internazionali, rendendo possibile la ripresa di piena assistenza umanitaria alle persone”.
Per Mattarella "che venga ridotta alla fame un’intera popolazione, dai bambini agli anziani, è disumano. È grave l’erosione di territori attribuiti alla Autorità nazionale palestinese. I Palestinesi hanno diritto al loro focolare entro confini certi. Questa prospettiva e la sicurezza di Israele -elementi imprescindibili– appaiono gravemente minacciate dalla semina di sofferenza e di rancore prodotta da quanto sta accadendo”.
Parlando dell'Ucraina, il capo dello Stato ricorda che "da più di tre anni sta opponendo una strenua resistenza all’aggressione della Federazione russa. Nel confermare il nostro fermo e convinto sostegno a Kiev, continuiamo a lavorare perché si possa giungere a una pace che sia giusta, complessiva e duratura”.
“Il tema della pace è al centro della nostra comune attenzione. La pace non è un ideale per anime ingenue, stroncato poi dal severo giudizio della storia. La pace è esperienza che statisti lungimiranti hanno saputo pazientemente costruire: occorre proseguirne l’opera. Non ci si deve -e non ci si può limitare- a evocarla. È necessario impegnarsi perché prevalgano i principi della leale collaborazione internazionale, della convivenza pacifica, realizzati mediante il dialogo, la costruzione di misure crescenti di fiducia vicendevole”.
“L’ordine mondiale che abbiamo conosciuto per decenni -ha aggiunto il Capo dello Stato- appare compromesso. Le regole sono destinate a evolvere ma un quadro di riferimento, un ordine globale, basato sul rispetto e sul riconoscimento reciproco, è essenziale per scongiurare i conflitti e destinare, così, forze e risorse ad affrontare le grandi sfide epocali di fronte alle quali si trova l’umanità e a conseguire uno sviluppo sostenibile e condiviso”. “In questa giornata di festa vorrei condividere l’auspicio che ciascuno dei nostri Paesi faccia la sua parte -ha concluso Mattarella- per restituire ai popoli del mondo un futuro di serenità, a beneficio soprattutto delle giovani generazioni”.