cerca CERCA
Sabato 17 Maggio 2025
Aggiornato: 00:22
10 ultim'ora clock BREAKING NEWS

L. elettorale, Pinelli: "No da Consiglio Europa a riforme last minute, sì se entro un anno da voto"

Il costituzionalista: "Secondo la Commissione di Venezia il principio di stabilità non va violato o la legge può essere oggetto di un giudizio, meglio prima del voto"

Cesare Pinelli
Cesare Pinelli
16 maggio 2025 | 14.32
LETTURA: 2 minuti

Con l'approssimarsi delle prossime legislative, torna a fare capolino nel dibattito politico la possibilità di una riforma della legge elettorale e la 'conveniente' ipotesi che se ne possa fare una nuova negli ultimi mesi prima dell'election day. Ma la Commissione di Venezia, organo consultivo del Consiglio d'Europa i cui pareri sono tenuti in alta considerazione dalla Corte europea dei diritti dell'uomo, nell'ambito del suo parere sul caso Staderini vs Italia (trattato di fronte alla Cedu e di cui si attende ancora la sentenza) ha suggerito a chiare lettere che bisogna evitare sia modifiche frequenti delle leggi elettorali che anche i cambiamenti a ridosso delle elezioni. In particolare, le regole fondamentali, come quelle che riguardano il diritto di voto e le candidature, non dovrebbero essere modificate nell’anno precedente le elezioni. Secondo la Commissione, le modifiche accettabili, se tardive, sono infatti solo quelle costituzionali. Ma devono essere in presenza di adeguate garanzie (come un’ampia maggioranza parlamentare, una procedura prolungata e un ampio dibattito pubblico).

"Secondo la Commissione è bene che legislatore tenga presente i tempi e che il principio di stabilità della legislazione elettorale non sia violato da cambiamenti last minute, cioè meno di un anno prima - interviene con l'Adnkronos il professore ordinario di Diritto costituzionale all'università La Sapienza di Roma, Cesare Pinelli - L'orientamento della Commissione è negativo per il sospetto che le riforme a ridosso delle elezioni siano effettuate in virtù dell'aspettativa del risultato. A trarne vantaggio sarebbero difatti solo i partiti esistenti, cristallizzando la situazione in base ai rapporti di forza del momento, che ovviamente sono più evidenti più prossimi si è all'andata alle urne".

La violazione del principio di stabilità è una violazione costituzionale? "Il principio di stabilità si collega ad un principio di certezza del diritto; è un principio presupposto, non dichiarato - risponde - Non è un principio costituzionale ma un orientamento che deriva da una tendenza di moltissimi stati, nel caso in oggetto la tendenza a non riformare la legge elettorale meno di un anno prima delle elezioni. La Commissione registra l'indirizzo e lo valuta positivamente dato che corrisponde a un principio di stabilità". Un cittadino, alla luce del parere Staderini, se fosse violato il principio di stabilità potrebbe ricorrere alla Corte europea dei diritti dell'uomo? "L'azione si può fare, ma è molto difficile che si possa arrivare all'annullamento delle elezioni. Caso mai è la legge elettorale che potrebbe essere oggetto di un giudizio, ma dovrebbe essere portata alla Corte subito, non dopo il voto". Pinelli ricorda infatti che "la Corte costituzionale infatti, quando bocciò il Rosatellum, per ragioni di opportunità oltre che giuridiche lasciò il sistema elettorale in vigore fino alle nuove elezioni". (di Roberta Lanzara)

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL

threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram

ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza