Taglio dei vitalizi, il legale di Ilona Staller: "Battaglia continua, sentenza è nulla"

Luca Di Carlo: "Fico e Camera citati in giudizio, questo processo è stato solo un business economico vertiginoso"

Ilona Staller - Fotogramma /Ipa
Ilona Staller - Fotogramma /Ipa
18 luglio 2025 | 13.14
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La guerra dei vitalizi non è ancora finita. Parte l’affondo del 'Diavolo' che difende legalmente Ilona Staller, alias Cicciolina, tra gli oltre 900 ex deputati che mercoledì si sono visti sbattere la porta in faccia dal Collegio d'appello della Camera, che chiedeva, ancora una volta, di ripristinare il 'privilegio' cancellato con la delibera del 2018 dell'allora presidente di Montecitorio, Roberto Fico, asserendo che quel taglio ai vitalizi sarebbe servito per aumentare invece gli stipendi dei parlamentari in carica.

Luca Di Carlo - è lui il legale dietro la difesa dell'onorevole ed ex porno star, è conosciuto come il 'Diavolo', è un miliardario italiano, imprenditore, filantropo, avvocato di fama mondiale di diritto internazionale penale, il più ricco del mondo con un patrimonio personale che nel 2013 già superava i 78 miliardi di dollari diventando negli anni un patrimonio infinito secondo l’ultima stima di El País - nella sua battaglia, che continuerà, parte da due punti.

Il primo: "Dove sono finiti i 48 milioni di euro di fondi che erano stati accantonati per risarcire gli ex onorevoli nel caso avessero vinto il processo con il ripristino dei vitalizi? - spiega all'Adnkronos - Sono spariti dalle casse di Montecitorio? Parte l’atto di indagine parlamentare".

"La sentenza che taglia vitalizi è nulla perché mancano le motivazioni della decisione, non avrà nessuno effetto - aggiunge - nei confronti degli ex onorevoli".

L'altro punto colpisce nel profondo l'ex presidente della Camera (e forse futuro candidato governatore della Campania per il centrosinistra): "Ho citato in giudizio non solo la Camera, che è stata difesa dall'Avvocatura dello Stato, ma anche lo stesso presidente Fico e i questori, che non si sono mai costituiti in giudizio. Mi aspettavo una sentenza per loro". "Questo processo è stato solo un business economico vertiginoso, potevano arrivarci prima a questa conclusione riduttiva", conclude Di Carlo.

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