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Cannes, Valeria Golino: "Io e Goliarda Sapienza? Ormai siamo una coppia di fatto"

L’attrice sulla Croisette per presentare 'Fuori' di Mario Martone, che racconta la storia della scrittrice

Valeria Golino alla 70esima edizione dei David di Donatello - Ipa
Valeria Golino alla 70esima edizione dei David di Donatello - Ipa
20 maggio 2025 | 18.28
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"Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano", cantava Antonello Venditti nella sua 'Amici mai'. Ed è quello che è successo a Valeria Golino con la scrittrice Goliarda Sapienza. "L'ho conosciuta a 18 anni a casa sua, mi sembrava una signora anziana con una testa di ragazza. Lei era più curiosa di me di quanto io lo fossi di lei. Dopo 40 anni sono rientrata in quell'abitazione per interpretarla e ho avuto la sensazione che tutto avesse finalmente un senso. È stato come innamorarsi, fidanzarsi e poi sposarsi. Ormai io e lei siamo una coppia di fatto". A parlare è Valeria Golino oggi al 78esimo Festival di Cannes per presentare 'Fuori' di Mario Martone, unico film italiano in Concorso per la Palma d'oro.

L'attrice interpreta la celebre scrittrice, ma prima ancora di calarsi nei suoi panni ha diretto la serie Sky 'L'arte della gioia', tratta dall'omonimo romanzo di Goliarda Sapienza: "Tra me e Valeria è stato un incontro magico. Cinque anni fa volevamo fare un film su 'L'arte della gioia', ma i diritti erano stati già presi", ammette Martone. E così "abbiamo proseguito il nostro viaggio altrove: la sceneggiatrice Ippolita di Majo mi ha messo sotto il naso un altro soggetto e mi sono sentito liberato. Raccontiamo un'estate del 1980 a Roma, un'amicizia tra donne e il carcere di Rebibbia. Un road movie in cui nulla doveva veramente accadere ma tutto doveva vivere sullo schermo".

Dal 22 maggio nelle sale con 01 Distribution, 'Fuori' è un film femminile, non ideologico. "Goliarda era una femminista ma non apparteneva al femminismo del momento. Lei era tante cose ma restata in disparte perché non si identificava nei dogmi. E non era nemmeno giudicante e per non esserlo devi avere dentro uno stupore verso la vita, lei ce lo aveva", racconta Golino. Ma era anche "una persona particolare, il suo è stato un percorso difficili. Non dimentichiamoci che è stata sottoposta anche ad elettroshock ed è stata in carcere. La sua grande curiosità e la sua scrittura - spiega Martone - ci fanno capire che nessuno si salva da solo e nessuno si salva senza l'immaginazione. Quando ci sentiamo imprigionati ci si salva solo con l'immaginazione, che ha dato a Sapienza la spinta per vivere". Per il regista "è anche un fatto politico".

Interpretare Goliarda Sapienza non è stato semplice per Golino: "dopo aver finito di lavorare 'L'arte della gioia' ho iniziato ad interpretarla, che è un'altra cosa. Non riguardava l'intellettualità, ma il suo corpo, i suoi modi di fare, la sua maniera di guardare le cose e i suoi rapporti. Mi sono dovuta liberare di alcune cose e trattenerle della altre", spiega Golino, che ha condiviso il set con Matilda De Angelis ed Elodie. Le due attrici interpretano rispettivamente Roberta e Barbara. "Ho interpretato Roberta attraverso gli occhi di Goliarda, e quindi quegli occhi si portavano dietro l'amore, la sensibilità, la dignità, il rispetto, la bellezza con cui lei la guardava. E poi sono stata guardata con quegli occhi da Valeria Golino, e prima ancora da Mario e da Ippolita. Ad oggi, forse, è il personaggio più bello e più forte che io abbia mai interpretato", dice De Angelis. Presente in conferenza anche la cantante Elodie, per la prima volta a Cannes da attrice: "Grazie a questo film ho imparato a guardare, a respirare e a farmi guardare. Ho capito che l'unica cosa che ha un senso nella vita sono i rapporti", dice l'artista.

Un trio tutto al femminile che Martone ha saputo guardare con amore con la sua macchina da presa: "Non mi sentivo guardata così da tantissimo tempo. Ed è proprio quello che un attore vuole. Mario ci ha saputo guardare con attenzione, ma ci ha lasciate libere proteggendoci. Ma se andavi fuori, ti riacciuffava per riportarti dentro", spiega Golino. Il tempo passa, eppure le parole di Goliarda Sapienza sembrano adattarsi in ogni tempo: "A dominare il film è una figura letteraria e umana che ancora oggi è scomoda, piena di intuizioni fulminanti. E' al tempo stesso disordinata e aggraziatissima, ma anche molto scabrosa nei contenuti, è una che ti fa emozionare e a volte ti mette a disagio. Non è mai definitiva, si contraddice spesso. Mi spiazza sempre". 'Fuori' è prodotto da Nicola Giuliano, Francesca Cima, Carlotta Calori, Viola Prestieri, Annamaria Morelli ed è una co-produzione Italia-Francia: Indigo film con Rai Cinema e The Apartment, società del gruppo Fremantle, per l'Italia, mentre per la francia Srab Films, Le Pacte Production in collaborazione con Fremantle.

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