
Il frontman della band inglese in consolle a Milano per un dj set tra ritmo e sonorità punk
Se pensate di sapere cosa aspettarvi da Joe Talbot alla consolle probabilmente rimarreste sorpresi nel constatare che vi sbagliate. Alla Triennale di Milano il frontman degli Idles ha regalato un’esperienza da club a tutto tondo. Tra luci al neon rosse, una parete foderata di amplificatori e architetture razionali, negli spazi di Voce Triennale, Talbot ha trasformato la notte milanese in un rituale collettivo. Niente chitarre e niente pogo eppure l’energia non è stata da meno.
Dopo il concerto del duo danese The Raveonettes, Talbot ha preso posto in consolle per un set durante il quale ha messo da parte momentaneamente il suo ruolo da predicatore post-punk per vestire i panni del selezionatore sonoro. Un viaggio trasversale in consolle, tra elettronica, accenni post-rave e post punk inglese e beat taglienti come i testi che hanno reso la band di Bristol celebre nel mondo. La selezione musicale è apparsa come una sorta di controcanto alla furia catartica dei live degli Idles: meno frontale, più insinuante, ma non per questo meno intensa.
Tra il pubblico, fan della prima ora, giovani in t-shirt nere ma anche chi è arrivato senza aspettative, forse attratto solo dal nome o dall’atmosfera. Tutti trascinati in uno spazio che, per qualche ora, ha dimenticato di essere parte di un museo. Talbot e gli Idles non stanno mai fermi e il tour in corso in Europa, che li porterà fino negli Usa a settembre, ne è una concreta dimostrazione.