
Il capolavoro verdiano inaugura il la 102esima edizione dell'Opera Festival
Un'opera lirica come una deflagrazione emotiva, un palcoscenico come una soglia tra l'umano e il divino. Domani, venerdì 13 giugno, l'Arena di Verona inaugura il suo 102esimo Opera Festival con un nuovo, stupefacente allestimento di Nabucco firmato da Stefano Poda, artista totale che trasforma il capolavoro di Giuseppe Verdi in un'esperienza immersiva, visiva, concettuale.
Un "Nabucco atomico", così è già stato ribattezzato. Perché questa produzione non si limita a rileggere la celebre partitura in chiave moderna, ma la fa esplodere in un universo di simboli, tecnologie e coreografie che mettono in dialogo spiritualità e scienza, memoria e futuro. Il primo grande successo teatrale di Verdi diventa così un viaggio senza tempo nel cuore del conflitto umano: tra ragione e fede, dominio e redenzione, distruzione e rinascita. A firmare ogni dettaglio - regia, scene, costumi, luci, coreografie - è Stefano Poda, che costruisce una visione scenica potente e spiazzante: due semisfere rotanti, metafore della mente e dello spirito, si rincorrono e si scontrano in uno spazio dominato da una clessidra monumentale, simbolo del tempo e della vanitas. L’apice arriva con una vera esplosione atomica, che a 80 anni da Hiroshima diventa riflessione sul potere e sull’autodistruzione, ma anche metafora originaria: il Big Bang di un nuovo umanesimo.
Questa nuova produzione di Nabucco è una vera sfida tecnica e artistica: oltre 3.000 costumi, spettacolari effetti scenici, scene in continua metamorfosi, 400 tra artisti, mimi, figuranti e danzatori in scena, con sorprendenti coreografie di massa e duelli di scherma. Il Coro della Fondazione Arena - oltre 160 voci dirette da Roberto Gabbiani - è il cuore pulsante dell’opera, protagonista indiscusso di un racconto che parla a tutti i popoli, di ieri, oggi e domani.
Sul podio, a 25 anni dal suo debutto areniano, torna il maestro Pinchas Steinberg, alla guida dei 120 professori d'orchestra della Fondazione Arena. E in scena brilla un cast di stelle: Amartuvshin Enkhbat, voce monumentale e baritono verdiano di riferimento, affiancato da Anna Pirozzi nell’impervia parte di Abigaille, Francesco Meli, Vasilisa Berzhanskaya, Roberto Tagliavini e altri interpreti d'eccellenza. La replica del 14 giugno vedrà un secondo cast di altissimo livello, con Maria José Siri, Galeano Salas, Alexander Vinogradov. Per tutta la stagione, si alterneranno grandi nomi internazionali come Anna Netrebko - che debutta in Italia nel ruolo di Abigaille - Luca Salsi, Aigul Akhmetshina, Simon Lim e molti altri.
La messinscena di Poda mette in scena il conflitto come forza generativa. "Due polarità si attraggono e si respingono – spiega il regista – fino a un punto di rottura, per poi arrivare a una possibile riconciliazione. Come le particelle atomiche: se si uniscono, generano la materia. Ma se l’uomo le separa, può causare distruzione assoluta. La tecnologia può tutto, ma senza spiritualità, porta al baratro".
Il Nabucco che apre l'Arena 2025 è dunque molto più di un’opera: è una dichiarazione d'intenti. L'opera lirica non è un'eredità del passato, ma un linguaggio vivo, capace di parlare al nostro tempo e ai nostri dilemmi. Non è solo intrattenimento, ma pensiero incarnato. Teatro che scuote, commuove, mette in crisi. E poi ricostruisce.
Rai Cultura proporrà Nabucco sabato 21 giugno, alle 21.20, su Rai 3, in occasione della Giornata Mondiale della Musica, in collaborazione con il Ministero della Cultura. La serata, con la regia tv di Fabrizio Guttuso Alaimo, vede la partecipazione di Cristiana Capotondi e Alessandro Preziosi.
Con Nabucco, si apre all'Arena un programma ricchissimo: 51 serate con cinque titoli d’opera – Aida, La Traviata, Rigoletto e Carmen per il suo anniversario – e cinque serate speciali tra concerti e danza. Gli spettacoli inizieranno alle 21.30 a giugno, alle 21.15 a luglio e alle 21.00 ad agosto e settembre. Biglietti disponibili su arena.it, Ticketone e sui canali social ufficiali, con agevolazioni dedicate agli under 30 e agli over 65.
A sostenere questa produzione ambiziosa, una squadra tecnica e artigianale d’eccellenza. Dalla sartoria ai laboratori scenografici, ogni reparto è stato coinvolto in uno sforzo produttivo titanico. E accanto alla Fondazione Arena, il sostegno di storici sponsor come UniCredit, Calzedonia, Rana, Volkswagen Italia, Rtl 102.5 e i membri della Membership "67 Colonne per l'Arena", progetto voluto da Gianluca Rana e Sandro Veronesi.
(di Paolo Martini)