
Il rocker di Correggio festeggia 65 anni e tre decenni di ‘Buon compleanno Elvis’ con un'opera omnia in uscita il 18 aprile
‘Buon compleanno Elvis’ è il disco che ha cambiato per sempre la carriera di Luciano Ligabue. E la vita di tutti quei ragazzi che negli anni ‘90 erano sospesi tra sogni di rock and roll, ‘seduti in riva a un fosso’. Un album uscito nel 1995, che lo ha trasformato, nel giro di qualche anno, nel Liga nazionale che oggi tutti conosciamo. A 30 anni dalla nascita di quel disco, il rocker di Correggio, nel giorno del suo 65esimo compleanno, ha deciso di radunare la stampa e alcuni fortunati fan del Bar Mario all’Apollo Club di Milano per annunciare una serie di iniziative, tra cui ‘Buon Compleanno Elvis 1995-2025' un'opera omnia disponibile dal 18 aprile, che propone diversi progetti speciali realizzati per l’occasione.
“Urca, trent’anni - esclama Ligabue salendo sul palco -. Cosa è stato questo album l'ho capito meglio adesso di allora. È nato in un momento mio critico: era finito il rapporto con la mia band e non ero più con il manager degli inizi. Non sapevo come sarebbero andate le cose, non stavano andando particolarmente bene e mi sono reso conto che l'album girava intorno a voler fare musica, vivere di musica e farsene un po' ossessionare, per poi vedere con grande gioia e tenerezza che volevo chiudere l'album con una cosa che diceva "Leggero nel vestito migliore, sulla testa un po' di sole ed in bocca una canzone".
Ripescare quel disco, ammette il rocker di Correggio, “mi ha sorpreso, è stato come rivedere una foto di 30 anni fa, che fa dire un po' a tutti 'come ero conciato'. Un album è sempre la fotografia dell'anima, di un momento, e rivedere quella visione del mondo e di quel 1995 mi ha mosso tanto affetto e tenerezza. Andando a vedere nelle pieghe e riprendendo in mano alcuni pezzi come 'Il cielo è vuoto il cielo è pieno' mi ha dato grandi sensazioni emotive”. Sensazioni che riemergono vivide nel suo immaginario odierno e tra quelli che 30 anni dopo sono ancora lì, a vivere certe notti come se fosse la prima volta. “Non sempre riusciamo a spiegarci come si mettono insieme i pezzi delle cose che stanno capitando - osserva Liga -. Io sono cresciuto con l’idea dei cantautori e la voglia di avere un’energia musicale maggiore. Una volta finito il rapporto con i Clandestino ero da solo, e in maniera molto occasionale ho trovato il suono di questa band che era molto più americano e che sentivo un po’ senza tempo. ‘Buon compleanno Elvis’ non era un disco di moda, per un po’ ha fatto tendenza”.
Allora si trattava piuttosto di “fare musica e viverla, farsene un po’ ossessionare” ragiona Ligabue. E oggi, parafrasando la canzone ‘Vivo, morto o X’ ammette: “Fare musica per me vuol dire trovarmi con una band in studio a fare le prove perché abbiamo un tour e dei concerti e quella cosa nessuno me la toglierà fin quando non capiterà…io spero di fare musica il più a lungo possibile”. Ripercorrendo la genesi di ‘Buon compleanno Elvis’, nato in una ex scuola elementare, Ligabue cita il viaggio negli Stati Uniti che ha ispirato l’album: “Io non sono mai stato filo americano. Ho sempre raccontato che le mie vere passioni, da un punto di vista musicale, letterario e cinematografico venivano dagli Stati Uniti, ma erano tutte persone che raccontavano i problemi che avevano nel vivere in America e ‘Buon compleanno Elvis’ parla di quello. Ho voluto fare riferimento a una figura più popolare da punto di vista musica del secolo scorso che ha dato uno scrollo enorme all’America con dei movimenti del bacino, che ha fatto cadere un muro di bigotteria arrivando a proporsi come spia dell’Fbi”.
Lo stesso Elvis raffigurato nel Minix regalato ai cronisti presenti all’Apollo: “Lui ha cambiato la storia della musica e alla fine è diventato una parodia di sé stesso - ricorda Ligabue - poi è morto di troppo: di troppe sostanze, calorie, farmaci, troppa solitudine e noia. Elvis muore sulla tazza del cesso perché il re non è più nella condizione di evacuare fisicamente. Questa è una grande metafora rispetto al sogno americano”.Nell’anno delle celebrazioni di ‘Buon compleanno Elvis’ Ligabue tornerà sul palco con due grandi appuntamenti live: a Campovolo, il 21 giugno, e poi alla Reggia di Caserta il 6 settembre. "È il quinto Campovolo, e fare i conti con gli altri quattro è una responsabilità - ammette il rocker -. Ci saranno tutti i gruppi che hanno suonato con me, e stiamo lavorando affinché abbia un sapore tutto suo, con il recupero di cose che dovrebbero strappare un sorriso".
A Caserta lo spettacolo sarà identico: “Voglio portare alla reggia la stessa esperienza di Campovolo". Guai, però, a parlare di nostalgia: “in ‘Dedicato a noi', uscito nel 2023, racconto che siamo tutti più isolati e che questo decennio è il peggiore vissuto finora. Per questo c'è bisogno di un noi. Due anni dopo le condizioni sono peggiorate ma vedere tanta gente sotto al palco mi fa pensare che almeno per quelle ore un senso di noi sia ancora possibile". Oggi come allora Liga non ha dubbi: “C'è ancora bumba per noi'" dice, intendendo “quel carburante ed energia che ci sono ancora nel fare musica”. Gli stessi che regala al pubblico dell’Apollo, in uno showcase intimo e sentito con le nuove versioni live di alcuni dei brani di ‘Buon compleanno Elvis’, tra cui ‘Il cielo è vuoto o il cielo è pieno', 'Leggero’ e l’immancabile ‘Certe notti'. Canzoni che 30 anni dopo ci ricordano che quelle notti non sono mai davvero finite. (di Federica Mochi)