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Rob Minkoff, il papà del Re Leone: "Dopo 31 anni è ancora tanto amato"

Il regista e animatore statunitense a Pescara per 'Cartoons on The Bay' per ricevere il premio alla carriera

Il regista e animatore statunitense a Cartoons on The Bay 2025
Il regista e animatore statunitense a Cartoons on The Bay 2025
29 maggio 2025 | 18.14
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È incredibile che dopo 31 anni 'Il Re Leone' sia ancora così amato. All'inizio, il film si intitolava 'Re della Giungla' e non avevamo idea del suo futuro successo. Solo verso la fine della produzione, ci siamo resi conto dell'impatto che avrebbe avuto sul pubblico”. A parlare è Rob Minkoff, regista, animatore e produttore statunitense noto soprattutto per aver co-diretto ‘Il Re Leone’ insieme a Roger Allers. Il regista, che sarà premiato a ‘Cartoons on The Bay’ in corso a Pescara con il Pulcinella Career Award, ripercorre la sua carriera e offre la sua prospettiva sull'impatto dell'Ia nell'animazione.

“Ho iniziato a disegnare da bambino", ricorda Minkoff. "Dopo gli studi al CalArts, sono entrato alla Disney, lavorando a film come 'La Sirenetta' e 'La Bella e la Bestia'. Il mio debutto alla regia è avvenuto con un corto di Roger Rabbit che mi ha aperto le porte ad altri incarichi fino al debutto alla regia con 'Il Re Leone'". Il live action? “L'ho trovato molto interessante. È affascinante vedere come la storia abbia retto con un approccio diverso. Era molto simile al film. Credo che tutti i remake abbiano seguito molto fedelmente la trama, la sceneggiatura e i personaggi. Ho trovato le nuove versioni di Timona e Pumbaa piuttosto divertenti, ed è stato bello perché erano piuttosto diverse dall'originale”.

Riflettendo sul film originale, Minkoff si chiede se lo rifarebbe in modo diverso: "Dopo 30 anni, penso che sia andato bene. Ogni film è un percorso di gioie e dolori, ma 'Il Re Leone' è ormai concluso. Certo, si farebbe sempre qualcosa di diverso, ogni opportunità è unica". E lo considera un classico: “È una storia di formazione classica, con temi universali. Ma è anche unica: una storia di animali in un mondo senza umani. A differenza di Bambi, dove l'uomo ha un ruolo cruciale, in ‘Il Re Leone’ abbiamo scelto di escludere la presenza umana, immaginando un'epoca precedente al loro arrivo. Questo crea un mondo unico e specifico per la storia. Anche le canzoni contribuiscono al suo successo”.

Minkoff affronta poi il tema dell'intelligenza artificiale nell'animazione: "L'Ia è un argomento che genera timori, ma anche grande entusiasmo. Ho già vissuto la transizione dall'animazione tradizionale a quella digitale, e l'Ia rappresenta una nuova rivoluzione. Sarà uno strumento potentissimo, ma ciò che conta davvero sono le storie. Come per la Gioconda, ciò che ricordiamo è l'arte di Leonardo, non gli strumenti che ha usato".

"Ai giovani consiglio di imparare il più possibile sull'Ia", aggiunge Minkoff. "È uno strumento che può amplificare l'ambizione di chiunque. Il pensiero critico sarà fondamentale per guidare l'Ia e distinguere la qualità dall'omologazione. L'originalità sarà sempre ciò che conta davvero". E conclude con invito rivolto sempre alle nuove generazioni: “Il cinema è una grande forma d'arte. Ai giovani direi: lasciate perdere il telefono e andate al cinema".

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