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Signorelli e Piotta raccontano la comicità romana: "E' una filosofia di vita"

Dall'evoluzione della comicità romana, da Petrolini a Zerocalcare, al rapporto con la città eterna e la risata, il regista e il cantautore ospiti dell’Adnkonos raccontano ‘La scuola romana delle risate’, il documentario che domani sera sbarca su Rai2 in prima serata.

Marco Signorelli e Piotta ospiti dell'Adnkronos
Marco Signorelli e Piotta ospiti dell'Adnkronos
15 maggio 2025 | 14.31
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Essere romani è più di una semplice provenienza geografica: è uno stato d'animo, una filosofia di vita e vivere a Roma ti rende romano. “E’ l'unica città al mondo dove convivono il potere, lo Stato, la Chiesa e il cinema. Una città di illusioni, di meraviglie, di speranze, e poi però a un certo punto ti fa arrabbiare ma non l’abbandoneresti mai. E’ una storia d'amore meravigliosa”. A parlare sono il regista Marco Signorelli e il cantautore Tommaso Zanello, per tutti Piotta, ospiti del nuovo episodio del vodcast dell'Adnkronos, disponibile in versione integrale sul sito www.adnkronos.com e sul canale YouTube dell'Adnkronos.

Spagnoli, napoletano di nascita ma romano d'adozione, e Piotta, romano ma non di origini, presentano 'La scuola romana delle risate', un documentario che, dopo l'uscita evento nelle sale, andrà in onda domani in prima serata su Rai2 (disponibile su RaiPlay) che esplora l'evoluzione della comicità capitolina, da Petrolini a Zerocalcare, con una colonna sonora originale firmata da Piotta e Francesco Santalucia. Attraverso immagini d'archivio dell'Istituto Luce e delle Teche Rai, e film del catalogo Titanus, il documentario ripercorre la storia di icone come Petrolini, Sordi, Fabrizi, Proietti, Magnani e Vitti, fino ad arrivare a Zerocalcare. Accanto a loro, comici contemporanei come Guzzanti, Giallini, Lillo, Greg, Raffaele, Foglietta, Brignano, Fanelli, Rapone, Gerini e Dandini raccontano come Roma abbia influenzato la loro visione artistica.

"La comicità è un segno di intelligenza e apprezzarla significa soprattutto saper riconoscere un'altra visione del mondo”, dice Signorelli sottolineando la crescente presenza femminile nel panorama comico odierno. "Inizialmente figure come Anna Magnani e Monica Vitti erano isolate, ma gradualmente il numero di donne è aumentato, fino a superare quello degli uomini. Non abbiamo enfatizzato questo aspetto per evitare di sembrare retorici, ma l'evoluzione è evidente. Come Franca Valeri (non romana di nascita) o Bice Valori, molte donne comiche hanno contribuito alla scena, ma oggi hanno un ruolo centrale, soprattutto nella stand-up comedy. Fortunatamente, il mondo è cambiato, offrendo loro più coraggio e opportunità”.

Spagnoli, pur non facendo nomi specifici, auspica la continuità dello spettacolo e l'emergere di nuovi talenti: "Nei miei documentari non sono mai nostalgico del passato, guardo sempre al futuro. Come Kant, credo che la cosa più importante non sia dire 'è finita qui', ma essere aperti al nuovo. Ci saranno altri talenti, e li aspettiamo". A fare da sottofondo al racconto è la colonna sonora firmata da Piotta: "Ci interessava esplorare gli aspetti ironici che celano un'umanità a tratti solitaria e malinconica. Il risultato sonoro è un mix tra l'asfalto dei grandi raccordi anulari, rappresentativo del rap contemporaneo, e l'atmosfera dei vicoli di Trastevere, con il suo suono più popolare e acustico”, racconta Tommaso Zanello.

E aggiunge: “Nella mia visione artistica, amo esprimere la mia romanità senza nasconderla, anzi, la considero un valore aggiunto. Apprezzo quando percepisco le radici geografiche e culturali di un artista, come il Salento per i Sud Sound System o Napoli per Pino Daniele. Credo che l'universalità passi anche attraverso la specificità locale. Non importa se una panchina o una piazza si trovano a Genova o a Roma; ciò che conta è l'immedesimazione, l'empatia con il vissuto dell'artista, il ritrovare elementi comuni anche in altre latitudini, longitudini o epoche”.

Nell’attuale panorama musicale, però, "tutto corre velocissimo e non c’è il tempo neanche di godersi il successo. Serve tempo per crescere musicalmente e umanamente. Invece, vieni catapultato su grandi palcoscenici, senza un percorso graduale”. In questo modo, “si perdono le tappe fondamentali di un percorso artistico e umano: il divertimento, l'aggregazione, le esperienze, gli errori di gioventù, i primi concerti, la scoperta graduale di cosa funziona e cosa no”.

Per questo Piotta rivendica la scelta di aver creato una sua etichetta discografica: "Magari a volte non ho il supporto di una major, ma se ho un'idea forte e voglio pubblicarla in tempi brevi, mi basta una ‘riunione’ con me stesso per procedere. Questa è la vera libertà. Ringrazio pubblicamente Lorenzo Jovanotti per un commento a un mio post, in cui apprezzava il mio percorso libero e originale. Sono due complimenti che conservo gelosamente”. Il consiglio ai giovani artisti? “Se vuoi fare il tassista, comprati il taxi. È una semplificazione, ma il concetto è che devi essere proprietario del tuo mezzo. Altrimenti, non avrai il controllo sulle scelte, come il colore del taxi o il tipo di carburante”.

Infine, una riflessione sul politicamente corretto nella comicità e anche nella musica. "La censura è sempre pericolosa e credo che l'idea che tutto debba andare bene per tutti sia sopravvalutata”, dice Signorelli. Ogni cosa dunque, ha il suo pubblico e la sue età anche nella musica. La trap? “Oggi i ragazzi ascoltano la loro musica, poi magari è un passaggio per scoprirne altra. La cultura è scoperta ed esporsi anche a quello che non sai”, conclude Piotta. di Loredana Errico e Lucrezia Leombruni

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