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Mauro Icardi pubblica il conto in banca di Wanda Nara, lei lo denuncia

Il calciatore ha attaccato la showgirl argentina accusandola di 'furto'

Wanda Nara e Mauro Icardi - Fotogramma/IPA
Wanda Nara e Mauro Icardi - Fotogramma/IPA
09 giugno 2025 | 14.03
LETTURA: 2 minuti

Oltre alla battaglia legale per il divorzio, Mauro Icardi e Wanda Nara continuano a farsi la 'guerra' pubblica sui rispettivi profili social. L'ultimo episodio riguarda la pubblicazione, per mano del calciatore, di uno screenshot del conto in banca della showgirl argentina. Un gesto che gli è costato una denuncia per diffamazione.

La denuncia

"Mentre camminavo guardando il mio telefono, ho trovato un'altra prova… Ovviamente, il furto di 7 milioni trasferiti sul suo conto personale è stato segnalato in Italia. Potrebbe essere che, sapendo che ho le prove di tutto, abbia chiesto al tribunale di confiscarmi il telefono? Me l'hanno già restituito comunque, ma questo non le è servito a niente. Ha imparato a truffare come il suo presunto 'avvocato'?", ha scritto Mauro Icardi a corredo dello screenshot che mostrerebbe il conto in banca di Wanda Nara, che ammonterebbe a 7.305.586,13 euro.

Immediata la replica della showgirl argentina, che lo ha denunciato per diffamazione. "In riferimento all’ingiustificata pubblicazione di dati personali e sensibili effettuata a mezzo social dal Sig. Icardi Mauro, nonché ai post palesemente diffamatori che ne sono seguiti, la Sig.ra Nara Wanda ha dato mandato al proprio legale di fiducia, Avv. Giuseppe Di Carlo, di presentare, presso la competente Autorità Giudiziaria, denuncia/querela in ordine ai reati di trattamento illecito di dati personali e diffamazione". Così in una nota l'avvocato Giuseppe Di Carlo, legale di Wanda Nara dopo che lo stesso Mauro Icardi aveva pubblicato sui social lo screen del conto corrente.

"Si intende così tutelare e difendere il buon nome della Sig.ra Nara Wanda - prosegue il legale - da quanto impropriamente, arbitrariamente e imprudentemente sostenuto nei citati post, evidentemente lesivi dell’immagine, dell’onore e della reputazione della medesima, nonché censurare la immotivata diffusione di dati personali e sensibili. Per i fatti rappresentati, inoltre, si procederà anche in sede civile per ottenere il risarcimento di tutti i danni subiti e subendi".

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