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E' morto Ernesto Alicicco, storico medico della Roma

Ha lavorato per il club giallorosso dal 1978 al 2001, aveva 89 anni

Ernesto Alicicco
Ernesto Alicicco
17 settembre 2024 | 12.42
LETTURA: 2 minuti

La Roma è in lutto per la morte di Ernesto Alicicco, storico medico sociale del club giallorosso dal 1978 al 2001, morto all'età di 89 anni. A dare la triste notizia lo stesso club capitolino su X: "L’ASRoma piange la scomparsa di Ernesto Alicicco. Tra il 1978 e il 2001 ha curato i nostri campioni, resterà nel nostro cuore per sempre".

"Ernesto è stato un punto di riferimento per la Roma per gli oltre vent'anni in cui ha guidato il settore medico della società. E' stato un professionista esemplare e un grande uomo. La notizia della sua scomparsa è mi riempie di tristezza, mando un grande abbraccio alla famiglia", dice all'Adnkronos l'ex capitano della Roma Giuseppe Giannini. "Oltre alla grande capacità nello svolgere il suo mestiere Ernesto era straordinario sotto il profilo umano -aggiunge Giannini-, sapeva trovare sempre la parola giusta nei momenti difficili. In quelli più sereni mi ricordo che, da grande appassionato di macchine, ci deliziava spesso e volentieri con le sue conoscenza sul mondo dei motori".

Il messaggio della Figc

La Figc e il presidente Gabriele Gravina esprimono il loro cordoglio. Alicicco, nel corso della sua lunga carriera, ha ricoperto diversi ruoli all'interno della Federazione: fiduciario medico per il Settore Giovanile (1968-78), responsabile sanitario delle Nazionali femminili (1976-86), responsabile medico della Nazionale Under 19 Femminile (2004) e presidente della commissione medica del Settore Giovanile e Scolastico (2006-08). Dal 1978 al 2001, Alicicco è stato inoltre direttore responsabile dei servizi sanitari della AS Roma.

“Partecipo con grande commozione al cordoglio per la scomparsa di Alicicco - dichiara il presidente della Figc Gabriele Gravina - è stato un professionista serio e disponibile, che nel corso degli anni, da responsabile medico della Roma, si è guadagnato la stima di tutti gli addetti ai lavori. Una persona amabile e vera, con lui condividevo due grandi passioni: quella per il calcio e per l’Abruzzo”.

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