Penny Hardaway, la seconda vita dell'icona Nba

Compie 54 anni il coach di University of Memphis, ex giocatore diventato allenatore di successo grazie a... un gesto di amicizia

Penny Hardaway, la seconda vita dell'icona Nba
18 luglio 2025 | 20.39
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Avrebbe dovuto chiamarsi Anthony. Ma la strana pronuncia del sud di mamma Fae, nata e cresciuta a Memphis, Tennessee, lo fece diventare Anfernee. Sembrava potesse diventare il nuovo Michael Jordan. Ma problemi cronici a un ginocchio, sei operazioni in più di dieci anni di carriera di professionista NBA, ne hanno limitato il talento, per un ritiro dai campi da gioco dopo 14 anni e un profondo senso di “cosa sarebbe potuto essere”, nonostante sia ancora oggi ricordato come uno dei più forti e iconici giocatori degli anni '90. Una volta appese le scarpe al chiodo accettò di allenare, ma solo per aiutare il suo amico d’infanzia Desmond Merriweather nel liceo di uno dei quartieri più poveri di Memphis. È diventato uno dei coach più conosciuti e stimati d’America. Oggi Anfernee Penny Hardaway compie 54 anni, e si appresta a cominciare la sua ottava stagione da head coach della University of Memphis, dove ha studiato da giovane, tra le più prestigiose del Tennessee.

Già, Penny. Anche dietro il suo soprannome c'è un piccolo difetto di pronuncia. La nonna lo chiamava "Pretty" ma con un accento del sud talmente stretto che piano piano è diventato, per l'appunto, Penny. Il suo è un ritiro forzato dal basket professionistico. Siamo nel 2007 e dopo aver vestito la maglia di Orlando (con cui sfiora il titolo nel 1995), Phoenix, New York e Miami, il ginocchio non lo sostiene più e dice addio al parquet. La sua luce però non si spegne. Tornato a casa, nella sua amata Memphis, lontano dai riflettori che avevano accompagnato la sua ascesa e la sua caduta, si dedica alla sua comunità ed è proprio questa dedizione che in qualche modo gli cambia la vita. Desmond Merriweather, pilastro del basket giovanile locale, lottava contro un cancro al colon. Amico d'infanzia, chiede a Penny di dargli una mano alla Lester Middle School prima e come assistente alla Memphis East High School poi, quando la malattia si aggrava.

E' il 2015. Merriweather muore. Hardaway sente il peso di un'eredità e prende la decisione di assumere il ruolo di capo allenatore alla Memphis East High School. Un quartiere difficile. Gli studenti necessitano di un mentore più che di un coach. Hardaway dimostra visione e una grande capacità di connettersi con i giovani. Così trasforma la squadra. Memphis East vince due campionati statali consecutivi, nel 2017 e nel 2018. Si afferma come una delle migliori high school del paese e lancia talenti che poi raggiungeranno la Nba. Sembra sia il lieto fine ma è solo l'inizio. I successi alla Memphis East non passano inosservati. Marzo 2018: l'Università di Memphis, dove Penny ha studiato ai tempi del college, bussa alla sua porta. Ci sono aspettative immense: riportare i Tigers, squadra dal grande passato ma in declino, ai vertici del basket universitario. Hardaway accetta e non delude. In sette anni da head coach costruisce un record di 158 vittorie e 68 sconfitte, mantenendo una percentuale di vittorie del 70.4%.

Hardaway non smette di crescere. Non è più soltanto un buonissimo allenatore. E' anche un reclutatore di primissimo livello. Certo, conta il suo carisma, la sua storia da NBA All-Star. Ed è così che ancora oggi riesce a convincere le migliori giovani promesse del Paese ad accettare di studiare e giocare all'università di Memphis. Sotto la sua guida, i Tigers partecipano per tre volte al prestigioso Torneo Ncaa (March Madness), vincono il National Invitation Tournament nel 2021, conquistano il titolo del torneo della American Athletic Conference nel 2023 e nel 2025, l'ultima stagione conclusa in testa alla classifica della regular season, prima della beffa dell'eliminazione al primo turno contro la testa di serie numero 12, Colorado State.

Oggi, nel giorno del suo 54° compleanno, Anfernee Penny Hardaway si appresta a iniziare la sua ottava stagione alla guida dell'Università di Memphis. La sua storia è un incredibile parallelismo: un talento da giocatore "cosa sarebbe potuto essere" a causa di un ginocchio traditore, contrapposto a un'ascesa da allenatore "quasi per caso" ma segnata da una dedizione profonda e successi tangibili. Non ha solo riportato il basket di Memphis sulla mappa nazionale, ma ha continuato la missione di Desmond Merriweather. E oggi tutti vogliono giocare per Hardaway. Compreso suo figlio Ashton: già matricola a Memphis due anni fa, ha annunciato che tornerà a giocare per il padre. Proprio come fece suo fratello maggiore Jayden, laureatosi a Memphis, come papà Penny, nel 2024.

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