
L'obiettivo è verificare quanto avvenuto lunedì sera al Viola Park negli spogliatoi giallorossi dopo la semifinale del campionato Primavera tra i giovani di Fiorentina e Roma
La procura federale della Figc ha aperto un'indagine sulla presunta rissa che avrebbe coinvolto Nicolò Zaniolo. L'obiettivo è verificare quanto avvenuto lunedì sera al Viola Park negli spogliatoi giallorossi dopo la semifinale del campionato Primavera tra i giovani di Fiorentina e Roma. Il fascicolo è in mano al procuratore capo Giuseppe Chiné.
La Roma ha denunciato ieri il comportamento del giocatore della Fiorentina. E oggi, dopo un’approfondita indagine sui fatti, ricostruisce quanto accaduto. "La sera del 26 maggio, al termine della semifinale Primavera Fiorentina-AS Roma disputata al Viola Park, Nicolò Zaniolo (giocatore della prima squadra della Fiorentina) ha fatto irruzione illegalmente nell’area degli spogliatoi della Roma, accompagnato da un conoscente, nonostante fosse privo di accredito", afferma la società in una dichiarazione aggiornata, che cita testimoni, secondo cui "Zaniolo appariva visibilmente alterato".
"Ha urinato nelle strutture riservate alla Roma, ha provocato i giocatori e, senza alcun scambio verbale, ha colpito fisicamente Mattia Almaviva e ha spinto con violenza Marco Litti contro una panchina. Litti era reduce da un intervento chirurgico alla spalla. Entrambi i giocatori sono stati visitati in ospedale: Almaviva ha ricevuto una prognosi di 10 giorni, Litti di 21 giorni", fa sapere l'AS Roma nell nota. La società "esprime totale solidarietà ai propri giovani calciatori ed è profondamente indignata per il comportamento violento e ingiustificabile avvenuto al Viola Park. Confidiamo che le istituzioni competenti agiscano con decisione per garantire giustizia e tutelare i valori del calcio italiano", conclude la dichiarazione.
La replica di Zaniolo è arrivata a stretto giro. In una nota della Fiorentina si legge: "Al termine della partita sono sceso negli spogliatoi per complimentarmi con i ragazzi della Fiorentina e poi sono passato nello spogliatoio della Roma per salutare e complimentarmi anche con loro per la stagione, ma ad un certo punto - spiega Zaniolo - hanno iniziato ad insultarmi quindi, a quel punto, per evitare che la situazione degenerasse, ho preferito andare via".
In mattinata sono arrivate anche le scuse di Nicolò Zaniolo, affidate a una storia pubblicata sul proprio profilo Instagram: "Voglio chiedere scusa con il cuore per quanto accaduto ieri. So di aver reagito male e me ne assumo la responsabilità. Sono andato lì con l'unico intento di dare un segnale positivo, di stare vicino ai ragazzi in un momento difficile dopo la partita. Purtroppo, sono stato provocato verbalmente da un ragazzo e, sbagliando, ho perso la calma. È un errore che mi pesa, soprattutto perché so di dover essere un esempio per i più giovani".
"Ci tengo però a precisare che i fatti sono ben lontani da quanto ricostruito e che da parte mia, oltre a una discussione verbale, non c'è stato alcun comportamento fisicamente aggressivo. So di aver deluso qualcuno con questo episodio, ma spero che possiate capire che non era mia intenzione mancare di rispetto a nessuno. Detto questo, rinnovo le mie scuse. Da uomo, da sportivo e da persona che ama questo ambiente, voglio solo ricostruire e guardare avanti con umiltà".