
L’Aula del Senato con 85 voti favorevoli, 21 contrari, 28 astenuti, ha approvato in via definitiva il Disegno di legge di iniziativa popolare, recante disposizioni per la partecipazione dei lavoratori alla gestione, al capitale e agli utili delle imprese. Il provvedimento mette in atto l’art. 46 della Costituzione che sancisce il diritto dei lavoratori ad un coinvolgimento attivo nella gestione e negli utili delle imprese. Tra le principali novità introdotte dal testo approvato, in termini di incentivi fiscali per i lavoratori dipendenti del settore privato è prevista una modifica transitoria alla disciplina sull’imposta sostitutiva dell’Irpef, sugli addizionali regionali e comunali, sugli emolumenti retributivi costituiti da premi di risultato e forme di partecipazione agli utili. Per il 2025 viene innalzato da 3 a 5 mila euro l’importo lordo complessivo a cui si applica l’imposta sostitutiva, in caso di distribuzione di una quota degli utili non inferiore al 10% degli utili complessivi. Per l’applicazione del regime d’imposta sostitutivo il reddito da lavoro dipendente non deve superare 80 mila euro. Inoltre, le aziende possono prevedere piani di partecipazione finanziaria dei dipendenti che possono individuare gli strumenti di partecipazione al capitale della società tra quelli previsti dal Codice Civile, oltre alla possibilità di attribuire delle azioni in sostituzione dei premi di risultato. In tema di partecipazione gestionale, le novità riguardano le società per azioni che possono prevedere la partecipazione nel consiglio di sorveglianza di uno o più rappresentanti dei lavoratori dipendenti. Nel caso di società non organizzate secondo il modello dualistico, lo statuto può prevedere la presenza nel Consiglio di amministrazione di uno o più membri dei rappresentanti degli interessi dei lavoratori. Con riferimento alla partecipazione organizzativa dei lavoratori, le aziende possono costituire commissioni paritetiche composte da un numero uguale di rappresentanti dell’azienda e dei lavoratori con il compito di predisporre piani di miglioramento e di innovazione. Infine, viene costituita presso il Cnel, la Commissione nazionale permanente per la partecipazione dei lavoratori che può esprimere pareri interpretativi non vincolanti, raccoglie e valorizza le best practice delle aziende e redige con cadenza biennale una relazione sulla partecipazione dei lavoratori.
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