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amb. Polonia: "Letta? Paesi serie A e B messaggio divisivo e anti Ue, un piacere a Putin"

06 settembre 2022 | 15.26
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Anna Maria Anders
Anna Maria Anders

"Dividere l'Europa in Paesi di serie A e di serie B significa dividerla in Stati membri di prima e seconda categoria. Se un simile messaggio dovesse raggiungere i cittadini di questi Paesi e rafforzare la loro convinzione di essere cittadini di prima o seconda classe, temo che tale opinione, molto antieuropea, avrebbe un forte effetto divisivo che farebbe sicuramente piacere a Mosca". L'ambasciatrice polacca in Italia, Anna Maria Anders, commenta così all'Adnkonos le dichiarazioni del leader del Partito Democratico Enrico Letta che, nel suo intervento al Forum Ambrosetti a Cernobbio, ha definito Europa di serie B la Polonia e l'Ungheria.

"Trovo ingiusta la qualifica di paese di serie B nei confronti della Polonia che è in prima linea sul fronte dell’assistenza all’Ucraina. Il nostro Paese - ribadisce - ha dato un enorme contributo alla stabilizzazione della pressione migratoria da est. Nel corso di ultimi anni ha accolto il maggior numero di migranti economici, tra cui quelli provenienti dalla Crimea e dalle zone orientali dell'Ucraina occupate dalla Russia. Lo stesso vale per i rifugiati. Quest’anno in Polonia sono arrivati quasi 6 milioni di ucraini, di cui quasi 2 milioni sono rimasti. Cinque giorni fa è iniziato un nuovo anno scolastico in Polonia e diverse centinaia di migliaia bambini ucraini hanno trovato posto nelle nostre scuole, soprattutto elementari. Non meritiamo ammonimenti sfavorevoli e generalizzanti".

'in 2023 spesa per difesa al 3%, forze armate adeguate a minacce'

"La sicurezza è una priorità assoluta per le autorità polacche. Alla fine del 2022 la spesa per la difesa raggiungerà il 2,4% del Pil, ben al di sopra della soglia minima della Nato (2%). Tenendo conto dell'attuale situazione geopolitica, il governo polacco prevede di aumentare ulteriormente la spesa per la difesa fino al 3% già dal prossimo anno". Lo dice all'Adnkronos l'ambasciatrice polacca in Italia, Anna Maria Anders.

"Ciò viene largamente compreso e sostenuto dall'opinione pubblica polacca - sottolinea - Secondo i sondaggi, oltre il 76% della popolazione sostiene questo approccio del governo. I polacchi ricordano bene la dichiarazione dell'allora presidente Lech Kaczyński a Tbilisi nel 2008: 'Oggi la Georgia, domani l'Ucraina, dopodomani gli Stati baltici, e poi forse sarà il momento del mio Paese, della Polonia'. I miei compatrioti capiscono che la Polonia deve avere forze armate adeguate alle minacce attuali. Forze che siano in grado di respingere un eventuale attacco, ma soprattutto che siano abbastanza forti da impedire che un attacco abbia luogo, in modo che un potenziale aggressore non trovi semplicemente proficuo attaccarci. Crediamo nel potere della deterrenza".

'Germania ci ripaghi danni subiti durante II guerra mondiale'"La Polonia, trovandosi nella sfera di influenza dell'Unione Sovietica dopo la Seconda guerra mondiale, è stata sostanzialmente privata di qualsiasi risarcimento per le gigantesche perdite e la morte di oltre 5 milioni di cittadini polacchi durante la guerra. Centinaia di città in Polonia sono state ridotte in macerie, migliaia di villaggi sono stati bruciati. Fabbriche, scuole, biblioteche, monumenti architettonici sono stati distrutti. Le collezioni d'arte sono state saccheggiate. Tutti i settori subirono perdite irreparabili, che si fanno sentire ancora oggi". Lo dice all'Adnkronos l'ambasciatrice polacca in Italia, Anna Maria Anders, commentando l'intenzione del governo di Varsavia di chiedere alla Germania un risarcimento per i danni causati durante la Seconda guerra mondiale."Molti paesi hanno ottenuto risarcimenti dalla Germania. La Polonia no - ribadisce - Il senso di ingiustizia subita nella società polacca è elevato. La maggior parte dei polacchi pensa che la Polonia debba ricevere riparazioni di guerra dalla Germania e le azioni del governo polacco rispondono a questo sentimento". (di Silvia Mancinelli)

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