Caso Sangiuliano, Federica Corsini: "Basta mistificare la realtà, su Report il Garante ha applicato la legge"

La giornalista e moglie dell'ex ministro della Cultura sull'audio trasmesso dalla trasmissione di Rai3: "E' stato acquisito illecitamente, lo dicono i pm". Ghiglia: "Io corretto, non ho rapporti con FdI. Non vedo Meloni da anni"

Federica Corsini, Sigfrido Ranucci e Gennaro Sangiuliano
Federica Corsini, Sigfrido Ranucci e Gennaro Sangiuliano
26 ottobre 2025 | 16.39
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"È tempo di ristabilire la verità dei fatti". Così la giornalista Federica Corsini, moglie di Gennaro Sangiuliano, interviene oggi, domenica 26 ottobre, sul caso dell'audio trasmesso da Report e finito al centro di un provvedimento del Garante della Privacy. Nella nota Corsini allega anche il capo di imputazione sull'illecita captazione e diffusione dell'audio.

illecita diffusione bis

"Fino a oggi ho mantenuto il massimo riserbo sulla vicenda che ha visto coinvolto l'allora ministro Gennaro Sangiuliano, nel rispetto delle istituzioni e del mio personale stile di vita, fondato sulla discrezione. Ho atteso che le autorità competenti approfondissero i fatti, pur essendo, in ultima analisi, la principale vittima di quanto accaduto. Ritengo però necessario intervenire ora, per tutelare la verità storica e giuridica di questa vicenda, che rischia di essere oscurata da tentativi, comprensibili ma infondati, di spostare l’attenzione dal cuore del problema".

illecita captazione mini

"Si cerca infatti di accreditare la tesi di presunti 'interventi esterni' volti a influenzare la decisione del Garante per la protezione dei dati personali. È un’ipotesi del tutto priva di fondamento, e rappresenta un nuovo, inaccettabile attacco alla mia persona. Il Garante non aveva altra scelta se non quella di intervenire, alla luce di circostanze oggettive e documentate".

"L’audio - spiega Corsini - divenuto di dominio pubblico è stato illecitamente acquisito da una persona oggi imputata, con me parte offesa. La Procura della Repubblica di Roma lo afferma chiaramente nelle sue conclusioni, che ricostruiscono le modalità con cui il file è stato ottenuto e diffuso. Proprio per queste ragioni, tramite i miei legali, ho diffidato, l'8 dicembre 2024, la Rai e la trasmissione 'Report', non dal dare la notizia, cosa che da giornalista non avrei mai chiesto, ma dal trasmettere l’audio, che mi avrebbe esposta a un’ulteriore mortificazione pubblica dopo mesi di attenzione mediatica".

"Come sottolinea la Procura, a differenza di un altro giornalista al quale l’audio era stato 'proposto' e che lo aveva rifiutato, Report ha scelto di accettarlo e diffonderlo, pur conoscendone la provenienza illecita. Ciò rileva sia sotto il profilo penale (atti persecutori e interferenza illecita nella vita privata), sia sotto quello della tutela della riservatezza. Nella richiesta di rinvio a giudizio della Procura di Roma, al capo 4) di imputazione, si fa riferimento esplicito anche alla data dell’8 dicembre 2024, giorno della messa in onda della trasmissione, e di commissione del reato, evidenziando la piena consapevolezza della natura illecita del materiale diffuso. È quindi fuorviante, e palesemente 'difensiva', la tesi - sottolinea - secondo cui il Garante sarebbe stato mosso da influenze esterne o da valutazioni politiche".

"Le sue decisioni si fondano su fatti oggettivi e inequivocabili, ribaditi anche nelle conclusioni della Procura di Roma. Contestare la correttezza del provvedimento significherebbe, per assurdo, mettere in dubbio anche la terzietà della Procura della Repubblica di Roma. Proseguirò la mia battaglia giudiziaria nel pieno rispetto delle regole e del riserbo che mi contraddistingue, convinta che l’illiceità non può essere confusa con la libertà di stampa, né con il giornalismo d’inchiesta. La libertà di informare è un diritto fondamentale, ma non può diventare uno scudo per violare la dignità delle persone e la legalità delle fonti", conclude Federica Corsini.

Ghiglia: "Io corretto, non ho rapporti con FdI. Non vedo Meloni da anni"

"Tutto si è svolto in maniera trasparente". "Mi sono recato in via della Scrofa, ma per incontrare il Direttore del 'Il Secolo d’Italia', Italo Bocchino, in merito a una presentazione a Torino e a Roma dei nostri due nuovi libri". Così, in un'intervista al Corriere.it, Agostino Ghiglia, membro dell'Autorità garante della privacy, in merito al video di Report che documenta il suo ingresso nella sede di Fratelli d'Italia, alla vigilia della multa decisa dall'Autorità contro il programma. "Ho incrociato Arianna Meloni, ci siamo salutati e scambiati due convenevoli perché era molto impegnata", riferisce Ghiglia.

"'Male non fare, paura non avere'. Mi sono comportato con naturalezza non con leggerezza. Il provvedimento riguardante Gennaro Sangiuliano e la sua signora era uno dei 33 provvedimenti, taluni anche più importanti da un punto di vista giuridico, presenti nell'ordine del giorno dell'ultima seduta", spiega Ghiglia, rispondendo alla domanda se sia stata una leggerezza essere andato nella sede del partito di Giorgia Meloni "nell'imminenza di una decisione che riguardava Sangiuliano e Report". Quanto al provvedimento, Ghiglia premette che è "difficile parlare di Report in un momento di grande emotività collettiva in cui Sigfrido Ranucci, cui esprimo la mia incondizionata solidarietà, è stato colpito in maniera tanto disgustosamente vile. Ciò detto - aggiunge -, nel provvedimento - che deriva da una approfondita istruttoria, comprensiva di contraddittorio, che ha portato gli Uffici a formulare la proposta sanzionatoria cui ho aderito - sono ampiamente argomentate le motivazioni che hanno mosso la mia scelta e quella di altri colleghi".

"Non sono stato solo candidato" con Fratelli d'Italia, "ma due volte deputato (nel 2001 e nel 2008 per An-Pdl), tre volte consigliere regionale e assessore in Piemonte…. Ciò detto non ho rapporti" aggiunge. "Anche l’ex presidente Antonello Soro, già capogruppo alla Camera del Pd in una delle mie legislature, fu poi eletto dal Parlamento quale membro e successivamente presidente del Garante per la protezione dei dati personali, esercitando il ruolo con grande intelligenza, capacità e imparzialità".

Quanto ai rapporti con Gennaro Sangiuliano e con la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e la sorella Arianna, Ghiglia dice di conoscere la premier "dagli inizi della sua carriera ma non la vedo da oltre cinque anni, mentre conosco anche Arianna da parecchi anni". L'ex ministro lo conosco "dai tempi della comune appartenenza giovanile, ma non lo vedo da almeno dieci anni".

Gasparri: "Io sto con Federica Corsini e contro coloro che l'hanno aggredita"

"Io sto con Federica Corsini. Ho letto la sua nota sulle decisioni del Garante della Privacy. Conosco la sofferenza che ha patito, mediatica e non solo" ha detto il presidente dei senatori di Forza Italia Maurizio Gasparri. "Ne conosco la serietà. Apprezzo le sue citazioni sulle accuse della magistratura a Report e lo voglio dire pubblicamente e lo ribadisco: io sto con Federica Corsini e contro coloro che l'hanno aggredita, facendo un uso improprio dei mezzi a disposizione. Peraltro la vicenda a cui Corsini si riferisce comporta altri interrogativi dei quali discuteremo in altri momenti e in altre sedi, perché i fatti sono sconcertanti ma non è ancora tempo di parlare dei risvolti inquietanti delle vicende di queste ore".

La sanzione del Garante

Pochi giorni fa il Garante per la protezione dei dati personali ha sanzionato la Rai con una multa da 150mila euro per la violazione di alcune disposizioni del Codice della Privacy, del Gdpr e delle Regole deontologiche relative ai dati personali nell’esercizio della professione giornalistica. ''La sanzione si riferisce al procedimento, avviato nel dicembre 2024 e definito in esito a completo contraddittorio, riguardante la diffusione di un audio relativo a una conversazione telefonica tra Gennaro Sangiuliano e sua moglie Federica Corsini, mandato in onda l’8 dicembre 2024 nel corso della trasmissione Report, di cui la Rai è editore'', si legge nella nota del Garante. ''Nell’ambito di altro procedimento, il Garante ha dichiarato, inoltre, infondato il reclamo di Sangiuliano nei confronti di alcune testate giornalistiche per il contenuto di articoli che avrebbero violato la propria sfera personale e privata'', prosegue la nota.

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